Non è peste di Furio Colombo

Non è peste Non è peste La nuova malattia sociale ha un nome che terrorizza la gente giovane. Si chiama «herpes», si comunica con il contatto, produce sfoghi e infiammazioni, scompare e ricompare secondo un suo ciclo ignoto, si allevia ma non si cura. Dicono ad Atlanta che almeno venti milioni di americani sono toccati da questa malattia, non grave però non cancellabile. Ci sono pubbiicazionl nate solo per questo, bollettini, newsletters, club di malati. Nel suo ultimo nu¬ mero il mensile Life lancia un messaggio: «E' successo di peggio nella storia, questa non è la peste. Possiamo anche vivere con una malattia in più». Nel silenzio dei medici e della scienza il problema è soprattutto psicologico: come evitare gli eccessi, il panico? Ci sono stati casi di suicidio. Un'altra malattia è cosi oscura che per ora non ha neanche un nome. Abbatte di colpo il sistema di immunità naturale, in modo e per ragioni del tutto ignote. Sembra riguardare soltanto speciali isole di persone. Per esempio. il male compare fra coloro die usano droghe, anche leggere. Sembra frequente fra gli omosessuali. E miete vittime nella popolazione di Haiti. Dopo avere detto queste tre cose gli specialisti di Atlanta si rendono conto di avere parlato come nel copione di un film di mistero. I tre gruppi non hanno legame tra loro, nessuna pista fa luce tra un fenomeno e l'altro oppure verso le ragioni che potrebbero essere tipiche di ciascuno dei gruppi. Varia la condizione sociale (medio-alta nei primi due, tragicamente bassa nel terzo), varia il comportamento, il nutrimento, ogni modesta abitudine, persino il clima e l'ambiente. Dicono i ricercatori di Atlanta: «Basta confrontare questo elenco di inaspettati j problemi con le cifre sulla salute media nel mondo Co Almeno nella zona ricca e progredita del mondo) per vedere subito, a occhio, che il pessimismo è senza ragioni». E' vero, ma il vero problema è la sfiducia, il senso della fermata sotto ti muro di misteri che nessuno per ora riesce a violare. Sembrava, il secolo in corso, capace di vincere ogni volta la sfida contro l'ignoto. Ma come il treno di Chicago il secolo si è fermato e la gente ascolta stupita gli avvertimenti e i consigli che forse aiuteranno i superstiti a restare al riparo dal rischio. Oppure ad abituarsi. Furio Colombo

Luoghi citati: Atlanta, Chicago, Haiti