In carrozza verso il mondo nuovo

In carrozza verso il mondo nuovo PRIME FILM: esce tagliato di mezz'ora il film di Scola già presentato a Cannes In carrozza verso il mondo nuovo Il mondo nuovo di Ettore Scola, con Marcello Mastrolannl, Jean Louis Barrault, Hannà Schygulla, Laura Betti, Harvey Keytel, Jean Claude Brlaly, Andrea Ferréol, Michel Vttold. Eneo Jannacct, Jean Louis Trintignant. Commedia sulla storia. Produzione Italo-francese a colori. Cinema Romano. Il viaggio verso 11 mondo nuovo durava due ore e mezzo, il regista Scola lo ha ridotto press'a pocp a due ore dopo l'anteprima al Premio Clair di Roma e l'uscita a Cannes col titolo francese «La nult de Varennes». Un'opera meritoria, anche se non decisiva, perché spesso togliendo si aggiunge, soprattutto quando è in scena la storia. S'immagina che su una carrozza del servizio pubblico tra Parigi e Metz nel giugno dell'anno 1791 lo scrittore libertino Resti f de la Bretonne, quasi in veste di giornalista, stia inseguendo, con una compagnia bene assortita, il Re Luigi XVI in fuga verso le fedeli truppe di frontiera al riparo dalla rivoluzione. Anzi, non si tratta propriamente di un Inseguimento, ma di una coincidenza, di una scommessa (Restlf ha solo del sospetti) che prefigurano 11 modo casuale con cui il Re verrà arrestato a Varennes, preludio alla caduta della monarchia, segno di una grande svolta In Europa. Come se si trattasse di un -Ombre rosse, nella rivoluzione francese (similitudine obbligatoria che già si usò da Cannes) il film mostra dall'interno di una carrozza un mondo; non 11 West del pionieri, ma una terra di conquista ancora più nuova e promettente, la rivoluzione, un diverso sistema di rapporti umani, un progetto colto al primi albori, alle prime incertezze e alle ultime paure. Alla presentazione nei festival cominciammo con le riserve sul film, adesso è giusto cominciare con 1 motivi di consenso, di divertimento, :on 1 personaggi azzeccati; per questo Scola ha tagliato mezz'ora. Primo consenso: Mastrolannl negli abiti di Casa¬ nova vecchio e malato, in fuga anche lui dal suo rifugio, eccellente caricatura della malinconia senile e della potenza che fu, tra cipria, strippate e colpi di sonno. Secondo: la Schygulla nel ruolo scomodo di una dama di compagnia della Regina, bravissima per muovere di occhi e tremar di spalle, ha aggiunto certamente del suo al personaggio. Terzo: Barrault nella parte di Restif. un poco svogliato e manierista, ma insomma un attore storico, un reperto da togliersi 11 cappello. E quarto? Quarta la scena dell'arresto del Re. la vera notte di Varennes, vissuta dal basso tra le gambe del servi e lo sbigottimento del carcerieri, una buonissima pagina di cinema scintillante di lumi e di popolo. Per il resto, 1 tagli del regista non hanno modificato la struttura del film, che non è un'avventura nella rivoluzione, ma essenzialmente una commedia di conversazione politica e mondana chiusa in una carrozza con qualche sosta per 1 bisogni corporali e qualche fatica nello svolgimento, perché fuori del finestrini manca la «suspense», si sa già quel che accade. Tutto dunque si appoggia sull'Intenzione pedagogica dell'autore, sull'apologo politico che cerca la forma brillante. Il taglio della sequenza conclusiva (Restif che s'affaccia scettico sulla Parigi moderna) ha in modo opportuno attenuato i risvolti più sbrigativamente attuali; la filosofia' del film rimane una fiducia progressista che non s'Illude per poco, un cinismo volonteroso: fatta una rivoluzione bisogna prepararne un'altra, perché ogni conquista fa presto a tramutarsi In errore e ricatto. (Si salva solo il cinema, la rappresentazione). Stefano Reggiani »., » ^«t -iM, ii i wi—muli wgam*mmem^^mmmr4K&r-. w> «.. ■iiniiMiiiinmiiiinmÉlililMMi 11i» H Sh inmÉHanna Schygulla tra la Ferreo! e la Betti in una scena del «Mondo nuovo» di Scola

Luoghi citati: Cannes, Europa, Parigi, Roma