E' già in cassa in Germania un terzo dei «siderurgici» di Tito Sansa

E' già in cassa in Germania un terzo dei «siderurgici» Le aziende cercano di superare la crisi alleandosi E' già in cassa in Germania un terzo dei «siderurgici» BONN — Un terzo dei circa 200 mila operai dell'industria siderurgica tedesca è in cassa integrazione. E' la più alta cifra dalla line della guerra, benché negli ultimi cinque anni, tra chiusure di impianti e misure di razionalizzazione, il numero dei dipendenti sia stato drasticamente ridotto. L'industria tedesca del ferro e dell'acciaio è «in crisi", dice un portavoce del ministero dell'Economia, la colpa è della tendenza mondiale di indebolimento congiunturale, degli ■ svisamenti concorrenziali" dovuti a sovvenzioni statali in altri Paesi (ma gli americani accusano proprio i tedeschi di vendere a prezzi di ..dumping.), al diliicile processo di ristrutturazione nel settore. I sindacati sono allarmati, poiché la maggior parte delle industrie medita un ulteriore riduzione di personale, mei diante la chiusura di impianti improduttivi. Già ora la produzione è nettamente inferiore alla capacità di 50 milioni di tonnellate annue, si prevede che nel 1982 sarà di circa 38 milioni e mezzo di tonnellate, lontanissima dai 68 milioni di tonnellate previsti a Bruxelles. Nel bacino della Ruhr. dove è concentrata gran parte della siderurgia tedesca, già vi è il più alto tasso di disoccupazione della Germania, dell'll per cento a Bochum (sede di alcune acciaierie Krupp). del 12.2 per cento a Dortmund (dove si trova la Hoesch) contro un tasso medio nazionale del 7.5 per cento. Por correre ai ripari, due delle maggiori aziende siderurgiche — le citate Krupp e Hoesch — pensano da diversi mesi a una fusione, per costituire una nuova società, la • Rulirstahl». che ha avuto la benedizione dell'ex e nuovo ministro dell'Economia conte Otto Lambsdorff e.la promes¬ sa di sovvenzioni statali. Nel febbraio scorso, quando l'accordo sembrava cosa latta, si disse che la fusione dei due colossi, con una iniezione di 4.8 miliardi di marchi (quasi 2700 miliardi di lire) da parte del contribuente, era «l'ultima chance per salvare la siderurgia tedesca». Ma la firma dell'accordo si protrasse nel tempo e non è ancora avvenuta. Ora se ne è scoperto il motivo. Mentre stava per andare a nozze con la Hoesch, la Krupp faceva la corte a un terzo gigante, la Thyssen. specializzata negli acciai nobili. Questo secondo obiettivo avrebbe portato alla costituzione di un colosso, con un fatturato aniiuo di 5.5 miliar¬ di di marchi (oltre 3 mila miliardi di lire) il quale, mediante misure di razionalizzazione e il licenziamento di alcune migliaia di dipendenti, avrebbe potuto fare concorrenza al primo della classe in Europa, la francese Sacilor, finanziata con il denaro pubblica Nonostante la estrema segretezza delle trattative tra la Thyssen e la «.adultera» Krupp (la corrispondenza avveniva in codice cifrato), la Hoesch ne è venuta a conoscenza. E ora il ministro dell'Economia chiede chiarezza. Le ..doppie nozze» della Krupp sarebbero un «elemento di disturbo», ha detto Lambsdorff. sollecitando la socie tà di Essen a concludere l'accordo globale con la Hoesch. Tito Sansa

Luoghi citati: Bochum, Bonn, Bruxelles, Dortmund, Europa, Germania