Quanti vizi, soldato Ivan di Fabio Galvano

Quanti vizi, soldato Ivan Non è tutto oro quel che splende al sole dell'Armata Rossa: il «milite di ferro» è sotto accusa Quanti vizi, soldato Ivan Le alte gerarchie militari denunciano il suo «pacifismo», la «vita facile» di alcune caserme, il «materialismo di stile occidentale» che rammollisce, l'«ingenuità politica» - Ma ci sono anche difetti meno nobili: l'amore per la vodka, il razzismo, la corruzione, l'uso della droga - Un «classismo d'anzianità» capace di generare violenza DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — n buon soldato Ivan ha pochi dubbi e molte certezze, crede nel suo Paese ed è convinto di avere una | missione nel difenderlo dalle «mire dell'imperialismo-. Plasmato da una ferrea disciplina e da un'incalzante retorica patriottica, appare come un superman al servizio di un ideale: forte, preparato a tutto, agguerrito per 11 bene della società e per il trionfo della pace, offre dalle fotografie pubblicate su Stella Rossa (il' giornale delle forze, armate) un'Immagine di serena fiducia e di titanica determinazione. E' l'epitome sovietica del bene, 11 braccio che difende dagli agguati del male: la divisa sempre a punto, i capelli cortissimi, la barba ben rasata, 11 sorriso appena abbozzato quasi in tono protettivo. Ma è tutto oro quello che splende al sole dell'Armata Rossa? A parte 11 fatto che quel nome si è perso in realta nei meandri della storia, sostituito l'Indomani della guerra con un più anonimo 'esercito sovietico» e sopravvissuto nell'uso comune — ma più all'estero che in Urss — per i ricordi che esso evoca, anche il buon soldato Ivan sembra oggi scosso da fremiti nuovi. Se non proprio un Imbelle, denunciano da qualche mese le alte gerarchie militari del Cremlino, sta diventando un po' troppo 'pacifista»: viziato dalla 'Vita facile» di alcune, caserme (Stella Rossa), rammollito dal 'materialismo di stile occidentale» (Boris Pastuchov, capo della gioventù comunista), 'politicamente ingenuo. (AlekseJ Eplshev, generale responsabile dell'indottrinamento delle forze armate), non è più il 'milite di ferro» celebrato a ogni pubhlica occasione. Altre debolezze e altri difetti meno nobili, ma non per questo meno preoccupanti, sono misericordiosamente taciuti nella cauta ondata di cri' tica ufficiale: debolezze come l'amore per la vodka, 11 razzi' smo, la violenza, la corruzione, addirittura l'uso di droga. L'esercito, Insomma, è un mi- crocosmo che rispecchia ormal la società da cui trae origine: 1 700 mila ragazzi che vi entrano ogni anno per il servizio di leva portano con sé i traumi sociali delle loro citta e delle loro campagne. L'Armata Rossa non differisce, almeno in questo, dagli eserciti contro cui potrebbe un giorno difendere Nasha rodina, l'onnipresente 'nostra patria». Non sono soltanto 1 pluridecorati generali sovietici a tacere 1 malesseri meno nobili: la consegna del silenzio vale, anche per 11 vasto e controllatisslmo apparato d'informazione. Ma le notizie trapelano comunque: In parte dal tam-tam popolare, al quale nulla o quasi nulla pare sfuggire, in parte dal fuorusciti come Klrtll Podrablnek, un giovane coscritto che nel periodo '74-'76 svolse il servizio militare nel Turkmenistan (al confini con Iran e Afghanistan) e che figura come «superteste» di uno studio recentemente compilato dal deputato americano Les Aspln. Un'altra indagine, svolta negli Stati Uniti dalla Rand Corporation sulla base delle testimonianze di emigrati sovietici (non dissidenti), conferma un quadro che a Mosca si può soltanto intuire da una serie di frammentarle informazioni. A Ivan è proibito bere alcolici, e il mensile che l'esercito gli passa—tre rubli e 80 copechi, 7200 lire—non basta neppure per una butylka di vodka. Se è scoperto a bere finisce In cella di rigore o, se ne combina qualcuna in stato d'ubriachezza, fila diritto davanti a una corte marziale Non è che la vodka sia considerata immorale, né potrebbe esserlo in un Paese che ha illustri tradizioni beverecce; ma 11 soldato lindo e lustro, vi- sto come vero difensore della patria e della fe.de, non deve cedere ai vizi del comuni mortali. In caserma non può acquistare alcolici, e deve allora andare in città: anche questa un'infrazione. Ebbene, pare che la percentuale dei soldati puniti per il loro amore dell'alcol sia in costante aumento. Il tam-tam riferisce di soldati che riciclano il liquido per freni dei camion militari e lo fanno diventare una be-, vanda alcolica. Nel rapporto di Les Aspln si dice di 26 soldati morti dopo una bevuta di anticongelante (a Mosca, invece, quando non si trova l'anticongelante nel negozi c'è chi usa per le auto una miscela di vodka e acqua). La droga —r quasi esclusivamente hashish — è cosa relativamente nuova nell'Armata Rossa. Il già citato Podrablnek ha riferito che 11 suo sergente era un tossicodipendente, ed era stato anche in galera. Ma 11 fenomeno, in Urss, appare di proporzioni decisamente inferiori rispetto ad altri Paesi; l'hashish, si ha l'Impressione dalle poche in¬ a i a n n i o a ¬ dirette conferme che si possono avere su un argomento quasi tabù, entra nel panorama delle forze armate soltanto come riflesso di uno stile di vita, di abitudini diffuse soprattutto fra la popolazione dell'Urss asiatica, dove lo spinello non è vizio ma sovente — soprattutto nelle campagne, dove si coltiva l'hashish — una specie di rito come 11 caffè dopo cena. Fra i nuovi fenomeni che sembrano intaccare lo smalto dell'Armata Rossa c'è una spiccata tendenza al razzi' smo. Oli attriti fra 1 soldati di ceppo slavo e quelli di origine asiatica, paragonabile a quelli fra bianchi e negri nelle file dei marlnes americani, riflettono la costante crescita percentuale delle minoranze etniche provenienti dall'Uzbekistan, dall'Azerbajdzhan, dal Turkmenistan e dalle altre Repubbliche asiatiche. Alcuni di loro, come ebbe a rilevare In febbraio lo stesso maresciallo NikolaJ Ogarkov, capo di stato maggiore dell'esercito e «vice» di Ustinov al ministero della Difesa, non rie¬ scono neppure e parlare bene russo, che è ovviamente la lingua comune. Le forze armate sovietiche sono di circa 3,6 milioni di uomini, l'esercito ne ha quasi esattamente la meta, e tra 1 soldati di leva (un milione 400 mila circa) la percentuale degli asiatici sta crescendo Non è difficile, sfogliando la casistica che la stampa quotidiana pubblica sui furti e sulla corruzione In Urss, comprendere come neppure una divisa riesca a cancellare certe abitudini. Dalle testimonianze che Les Aspln ha raccolto si rilevano, per quanto riguarda la vita militare, due significativi esempi: l'operatore radar che si lamenta di non poter usare le apparecchiature in quanto gli altri ufficiali gli sottraggono taluni pezzi per poi rivenderli a borsa nera, e gli ufficiali che usano per lucro privato gli autocarri dell'esercito, o che si fanno pagare dal soldati per concedere libere uscite. Ci sarebbe Inoltre, fra le file dell'Armata Rossa, un 'Classismo d'anzianità» capace di generare violenza. Le reclute hanno un rancio meno abbondante degli anziani, che sovente non esitano a usare la forza per rubacchiare le razioni del più Indifesi. Le autorità sovietiche devono ritenere che ciò sia abbastanza normale, e che accada nelle file di un battaglione da che esistono gli eserciti. Le loro preoccupazioni, infatti, toccano soltanto il lassismo dei soldatini di leva. Nel febbraio scorso 11 ministero della Difesa distribuì (centomila copie) un opuscolo dal titolo altisonante ('Sempre pronti a difendere la patria-), scritto dal maresciallo Ogarkov. In esso ci si lamentava del 'dilagante pa¬ Mosca. Reparti dell'Armata Rossa durante le manovre «West 81», in Bielorussia e sul Baltico, nel settembre dello scorso anno (Tass) cifismo», e si Insisteva sulla necessità di un'adeguata preparazione del giovani militari. «Ci sono due generazioni di cittadini sovietici — affermava Ogarkov — che hanno conosciuto soltanto la pace e non sanno che cosa sta la guerra», e per le quali 'la pace è una situazione normale della società»: non si rendono conto che «per mantenerla e rafforzarla è necessario uno sforzo personale da parte loro». E' quindi di rigore combattere 'l'assuefazione e gli elementi pacifisti». Sullo stesso tasto ha battuto 11 generale AlekseJ Eplshev, che al congresso del Komsomol, e cioè del giovani comunisti, ha denunciato a maggio 'pacifismo e indisciplina delle reclute», impreparate «tonto fisicamente quanto ideologicamente» a difendere Nasha rodina: «Sia pure isolati — ha detto — troviamo casi di reclute politicamente ingenue, che danno prova di pacifismo e qualunquismo nel valutare la minaccia rappresentata dai nostri nemici di classe». Il mese scorso Stella Rossa ha accusato 'alcuni ufficiali» di influire negativamente sui soldati, rendendo « troppo facile» la loro esistenza. Un problema si di disciplina, in quanto certi reparti 'Sono male addestrati al combattimento» o addirittura «non osservano i regolamenti sulle uniformi». Ma anche di indottrinamento: «Non sempre il tempo dedicato all'educazione politica è usato come si dovrebbe», denunciava 11 giornale. L'Armata Rossa resta — e sono gli stessi americani a riconoscerlo — un esercito di validi professionisti, con istruttori di vaglia e mezzi adeguati. L'addestramento, dice 11 Pentagono, è rigoroso, svolto In condizioni simulate di guerra che richiedono un alto livello di preparazione tecnica e tattica. Psicologicamente il soldato sovietico è fra 1 più motivati. Ma il superman, si scopre, può anche essere umano. O forse l'Armata Rossa non è più quella che era. Fabio Galvano

Persone citate: Boris Pastuchov, Les Aspln, Ustinov