Sharon è sotto accusa in Israele Dopo governo e piazza, Pesercito di Giorgio Romano

Sharon è sotto accusa in Israele Dopo governo e piazza, Pesercito Ùltima contestazione, la richiesta di dimissioni firmata da 260 ufficiali Sharon è sotto accusa in Israele Dopo governo e piazza, Pesercito Concesso ai militari di esaminare i verbali delle sedute del governo - II malumore contro il ministro della Difesa stava montando già prima della campagna in Libano - Gli venivano rimproverate la distruzione di Yamit, nel Sinai restituito agli egiziani, la politica nei territori occupati, le ingerenze nelle industrie belliche del Paese NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE TEL AVIV — Gli attacchi contro 11 ministro della Difesa Sharon si moltipllcano in seno al governo israeliano, tra i partiti dell'opposizione, sulla stampa, nelle dimostrazioni in piazza e hi seno all'esercito. E' questo un fenomeno nuovo nella vita di Israele, dove, pare, non sono mancate in passato le dispute e i contrasti, ma mal c'era stato niente di paragonabile. L'ultima dimostrazione di sfiducia consiste in una petizione firmata da 260 ufficiali dell'esercito regolare e della riserva che hanno chiesto al ministro della Difesa di dimettersi; fa seguito ad altre richieste di ufficiali e soldati del movimento «C'è un limite» di esser esonerati dal servizio nel Libano, e alle rivelazioni del Sundau Times e di Newsweek su proteste 'Vicine all'ammutinamento* da parte degli ufficiali dello stato maggiore, che sono state smentite con meno decisione di quanto si sarebbe potuto immaginare e definite esagerazioni giornalistiche fondate su mezze bugie. . Inoltre le dimissioni del colonnèllo Eli Geva. del generale Amram Matzna, del tenente colonnello Dov Yermiahu, del capo dell'amministrazione civile nei territori occupati, del comandante del battaglione del paracadutisti e, ieri, la condanna a 28 giorni di carcere di Daniel Tlmerman (figlio di Jacobo Tlmerman, famoso prigioniero politico argentino) non sono casi isolati di protesta e scontento: sono testimonianza di un dissenso che esplode dopo una campagna che Sharon, più d'ogni altro, ha voluto nelle dimensioni e nella estensione che ha avuto. Il malumore in seno alle forze armate era diffuso anche prima della' campagna «Pace per la Galilea», per le intrusioni del ministro nelle sfere del comando supremo, per la sua politica nel territori occupati, per aver ordinato Io smantellamento di Yamit prima di cedere il Sinai agli egiziani, per le sue ingerenze nelle industrie belliche del Paese, per la vendita d'armi a Paesi africani e dell'America Latina (per non citare 11 caso dell'Iran) di non esemplare condotta democratica, per alcune nomine che hanno fatto scandalo. Il non autorizzato bombardamento su Beirut, dopo l'accordo per 11 ritiro de( guerriglieri dell'Olp, ha danneggiato Israele più della perdita di una battaglia e ha nuociuto al suo nome nel mondo più di tutte le precedenti operazioni. L'entrata a Beirut Ovest, dopo l'assassinio di Beshlr Gemayel. è stato un errore: Israele ha dovuto ritirarsi dopo un ultimatum dell'America (il deterioramento dei rapporti con Washington è in larga misura da attribuirsi a Sharon) e l'invio della forza multinazionale, che non è stata proprio un certificato d'onore per l'esercito d'Israele. Le ultime dichiarazioni di Sharon alla Keneseth e in un'intervista televisiva hanno esasperato soprattutto gli ufficiali superiori dell'esercito, che non vogliono essere considerati alla stregua di quelli dei Paesi sudamericani in cui si organizzano rivolu¬ zioni e controrivoluzioni di palazzo. Non è un caso che ieri alti ufficiali dell'esercito, i quali hanno partecipato alle recenti sedute del governo, abbiano chiesto e ottenuto di potere esaminare 1 protocolli e 1 resoconti stenografici delle sedute del governo a cui han¬ nrsctm—eo no partecipato (cosa che finora era consentita solo ai ministri in carica) perché — specialmente alla vigilia dell'entrata in funzione della commissione d'inchiesta Kahana — desiderano poter precisare e stabilire le responsabilità di ognuno. Giorgio Romano Beirut. Un soldato italiano intento a riparare una rete di filo spinato vicino all'aeroporto (Tel.)

Persone citate: Amram Matzna, Daniel Tlmerman, Dov Yermiahu, Gemayel, Geva, Jacobo Tlmerman