Assenti Viscardi e gli altri pentiti al processo contro 92 di Prima linea di Vincenzo Tessandori

Assenti Viscardi e gli altri pentiti al processo contro 92 di Prima linea Firenze, ieri prima udienza nelPaula-bunker all'interno del carcere di Santa Verdiana Assenti Viscardi e gli altri pentiti al processo contro 92 di Prima linea OAL NOSTRO INVIATO SPECIALE FIRENZE — Sono le 11.30: l'avvocato Antonino Filastò. difensore di una ventiiia di piellinl-.si alza nell'aula della corte d'assise di Firenze e chiede la parola. Prima di ascoltarlo il presidente Pietro Cassano lo apostrofa: -La toga, lei non ha la toga-. Il legale la presente che i mantelli erano stati tutti accaparrati, ormai. « Vuol dire che domani se la porterà da casa-, ribatte il giudice. Da una gabbia qualcuno mormora: -Noi si fa la rivoluzione e questi sono ancoraalla toga-. Convinti di rovesciare il mondo, di fare i rivoluzionari, sono i militanti di Prima linea dichiarati o presunti irriducibili o pentiti, incerti o dissociati. Hanno seminato paura in città, compiuto attentati, ammazzato, tatto Irruzioni, messo bombe e sparato. Novantadue nomi, alcuni semisconosciuti, altri tragicamente famosi. I detenuti sono 59. ma ieri in aula erano soltanto 44: mancavano i pentiti. ; hanno latto sapere che verj ranno soltanto al momento della deposizione. Dieci gabbie sul lato destro ' della lunga costosa (si parìa di I miliardi spesi per costruirla) i aula, ognuna divisa dall altra ; da un vetro antiproiettile. Il ' criterio con cui hanno separaI to i detenuti, si dice, e stretta! mente giuridico: nelle prime ! due gabbie, ieri deserte, i pen| titi e i dissociati: dalla terza in avanti gli altri. La numero 7 e la numero 8 sono riservate alle donne. Gli imputati hanno già chiesto l'autodeterminazione, cioè di poter scegliere 1 compagni con cui -passare le ore del processo-. Il presidente ha risposto che se ne parlerà oggi. Contrariate, Bruno Laronga ha osservato: -Allora verremo autodeterminati?-. Non gli hanno risposto. Per questo processo sono stati spesi sembra 10 miliardi, di cui quattro per il bunker costruito nell'orto del carcere femminile di Santa Verdiana. La liturgia è quella di seni- :pre: controll; minuziosi pr.ma -di varcare la soglia dell'aula, e (bloccata un'intera strada, la ; via Paoheri. che corre a fianico delia redazione del quotidiano La Nazione. Il traffico e \off limiti per tutti, tranne che : per i bus di linea. 1 In aula l'Incontro fra gli imputati sembra la rimpatriata fra vecchi amici: qualcuno, come Rosanna Matlussi. che I chiamano la contessa rossa, e elegantissima. La. contessa i esibisce un coordinato pantaloni e maglionclno rosa sho- |klng. volto curato, allegria ostentata. Qualcuno urla verso 11 pubblico, si scherza. - Luciano, portami un cappuccino-, chiedono dalla gabbia numero 3 a Luciano Barbi, architetto, fratello di uno dei componenti del comitato rivoluzionarlo toscano delle Brigate rosse. Saluti dal gruppo del parenti e degli amici: qualcuno, soprattutto anziano, saluta con l'indice e il medio tesi nel segno di vittoria. Spensieratezza ostentata. i o I Quando 11 presidente della .corte composta da quattro uomini e due donne fa l'appello gli imputali rispondono I I e per 11 momento paiono aver | scelto una tattica temporeg- : glatrice. Del resto 11 «processo idi guerriglia» un tempo va-1 ghegglato pare aver fatto 11 ! suo tempo. Si leggono 1 nomi ! i dell'elenco e si chiama Seglo Sergio, latitante: un applauso copre la voce del presidente. | \-Si difende da solo-, esclama i una voce anonima. E un altro, con rammarico, osserva: «E' -l'unico che fa qualcosa-. SI chiama Marco Donat-Cactln e dalle gabbie si alzano grida di scherno. Imperturbabile. 11 presidente Cassano vuol conoscere il nome del difensore. I Ancora dalle gabbie: -Si difende da solo.. -La custodia lo .difende-,-E'in Parlamento-. Si fa il nome di Gianni Moggi, che è fra gli lrrlduclbl| li. 11 giovanotto mesto rlsponi de: -Purtroppo ci sono-. Infine, al nome di Susanna Ronconi, l'orgoglio delle fanciulle rivoluzionarie sembra esplodere: soltanto loro gridano: . -E'in libertà-. Dall'altra parte dell'aula, gli occhi lucidi di pianto, c'è Mariella Magi: è la vedova dell'agente Dlonisi. ammazzato davanti alle carceri delle Murate il 20 gennaio 1978. quando 1 terroristi tentarono di provocare l'evasione di Renato Bandoli. La donna mormora: -Loro hanno tutti i diritti, mio marito non ha avuto neppure il tempo di difenderst. Li guardo in faccia, erano ragazzi come me, facevamo l'università insieme. Non capisco come abbiano fatto a diventare così. Non riesco a rendermi conto di come si faccia ad ammazzare, non c'è idea politica die giustifichi l'assassinio-. Vincenzo Tessandori I .I ii\iI Firenze. Sergio D'Klia. uno dei capi di Prima I uh-j. bacia la mano a Sonia Benedetti

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