La speranza d'un lavoro sicuro dietro la corsa all'Università

La speranza d'un lavoro sicuro dietro la corsa all'Università Alla ricerca della facoltà che garantisca sbocchi nella professione La speranza d'un lavoro sicuro dietro la corsa all'Università Economia e commercio: la laurea apre buone prospettive, ma il 40 per cento degli iscritti si perde per strada - Farmacia: «Occorrono impegno e molti sacrifici» Quale facoltà universitaria scegliere per un futuro di soddisl azioni morali, ma anche di certezza economica? Le iscrizioni si chiudono il 5 novembre, entro quella data i giovani usciti dalle superiori che intendono proseguire gli i studi devono prendere una decisione che condizionerà la J loro vita. Le aspiranti matri-1 cole hanno una grande preoccupazione: la laurea porterà | al lavoro? Continuiamo ti no-1 stro viaggio nell'Ateneo torinese. Economia e Commercio — Ha la sede in piazza Arbarello. circa 6 mila iscritti. 1500 luori corso. Gli studi durano quattro anni: gli esami sono 25.1 laureati sono circa 150 all'anno. La - mortalità studentesca* e altissima: oltre il 40 per cento degli iscritti si perde per strada. Economia è l'unica lacoltà clie non crea disoccupati. Spiega il preside, prof. Abrate: ••/ nostri rogassi vengono contattati ancor prima di arrivare alla laurea Quelli che hanno dimostrato vivacità intellettuale ed interesse al mondo professionale hanno i posti migliori. Ma anche i mediocri si sistemano ugualmente, sema fatica». Quali sono gli sbocchi? -A parte la libera professione che impone un tirocinio non certo breve, le strade specifiche per i nostri laureati passano attraverso le società di controllo e di revisione dei bilanci, le banche, le centrali finanziarie-. Prosegue il prof. Abrate: ■■Le società di revisione sono magnifiche palestre di esperienza, ma dopo qualche tempo si rischia un appiattimento. Le banche, quando si trat¬ ta di accaparrarsi un elemento interessante, superano il normale canale di assunzione che è il concorso. Il futuro per quel giovane si presenta aperto ad una carriera brillante. Parecchi laureati ci vengono sottratti anche dall'area lombarda». Il preside Abrate raccomanda attenzione: «La scelta della facoltà deve essere fatta in base alle aspirazioni e non soltanto in vista del lavoro. In caso contrario si rischiano fallimento e frustrazioni-. Scienze Politiche — Il corso dura 4 anni, ha 21 insegnamenti, la sede e in via S. Ottavio 20. Gli iscritti sono 3600. i fuori corso 900. Su 800 matricole solo 300 arrivano al traguardo della laurea. Gli sbocchi ci sarebbero, se non esistesse la grave crisi del lavoro. Dice il preside prof. Bravo: -La laurea in Scienze Politi¬ che, si dice, è la meno professionalizzante. Noi in facoltà cerchiamo di sfatare questa fama ingiusta. Come tutte le facoltà ad indirizzo umanistico-sociale anche la nostra tende a dare una formazione più generale che specifica. Ma questo rappresenta un pregio, non un difetto-. Perché? -Scienze Politiche ha. rispetto ad altri settori, una maggior elasticità. Con i suoi indirizzi apre la strada dell'amministrazione pubblica, ma anche dell'impresa privata. In futuro, con la riforma delle superiori che introduce le scienze sociali nella scuola, può aprirsi il settore dell'insegnamento-. Dieci anni la la popolazione di questa lacoltà era lormata al 70 per cento da lavoratori studenti. Oggi la situazione si e capovolta. Come si sistemano i laurea- ti? Il 31 per cento nell'industria: il 27 per cento nelle amministrazioni pubbliche; il 10 per cento insegna; 11 18 per cento è impiegato in banca; il 10 per cento ha trovato impiego nel settore dei servizi. Farmacia — Gli esami sono 19. gli anni di studio 4. C'è un corso di laurea in Chimica e tecnologie farmaceutiche che dura 5 anni e richiede 27 esami. In totale, gli iscritti sono 1500. oltre 400 i fuori corso. Sede corso Massimo d'Azeglio. Un tempo la facoltà era retaggio di chi aveva una tradizione familiare e, quindi, una farmacia alle spalle. Oggi 11 settore si è ampliato. Afferma il prof. Nano; «Il mercato è abbastanza saturo, ma la disoccupazione non ci tocca ancora, proprio perché il campo d'intervento si è esteso-. Farmacia laurea un centinaio di giovani all'anno, una decina di specialisti in Chimica e tecnologie farmaceutiche. Il lavoro c'è. ma. a volte, richiede il sacrificio di lasciare la città per assumere l'incarico in una farmacia rurale, in Comuni con meno di 5 mila abitanti. Sottolinea il prof. Sancin: ■ Fra le strade da percorrere c'è quella che porta al collaboratore nelle 300 farmacie private o nelle 40 pubbliche, oppure in quelle degli ospedali. Anche l'industria apre le sue porte reclutando gli informatori scientifici. Le Usi hanno bisogno di farmacisti per il controllo delle medicine e degli effetti secondari. Gli specialisti in Chimica e tecnologie farmaceutiche haìino sbocchi nella lotta all'inquinamento, e nel campo dell'igiene del lavoro-. Maria Valabrega

Persone citate: Abrate, Maria Valabrega, Politi, Sancin