De Michelis: Bagnoli chiuderà 3 mesi la «cassa» per 17 mila à inevitabile di Stefano Lepri

De Michelis: Bagnoli chiuderà 3 mesi la «cassa» per 17 mila à inevitabile IL MINISTRO DELLE PARTECIPAZIONI PARLA DELLA RECESSIONE CHE HA COLPITO L'ACCIAIO De Michelis: Bagnoli chiuderà 3 mesi la «cassa» per 17 mila à inevitabile Le sospensioni scatteranno tra una decina di giorni - La Firn annuncia uno sciopero nazionale della siderurgia entro il 10 ottobre ROMA — -Non confondete la cassa integrazione per tre mesi con la crisi strutturale della siderurgia e il piano di risanamento-, raccomanda il ministro delle Partecipazioni Statali Gianni De Michelis, e dà assicurazioni sul futuro dell'acciaieria napoletana di Bagnoli. «La lunga fermata di Bagnolt non ha alcun nesso — dice — con la sua chiusura, che non avverrà. La fermata serve a costruire un nuovo impianto, fra i più moderni d'Europa, che sarà pronto a giugno e con il quale Bagnoli sarà salvata per sempre». La cassa integrazione, nella Finslder. il gruppo di aziende pubbliche dell'acciaio, comincerà Ira una decina di giorni, e comporterà l'inattività per tre mesi di 12.140 lavoratori. Siccome In alcune aziende, soprattutto alla .Nuova Sias. e alla -Da!mino-, la cassa integrazione sarà distribuita a turni, il numero reale dei la- voratori colpiti dal provvedimenti è. come si era già detto nei giorni scorsi, di 17.000 circa. De Michelis sostiene che le proteste dei sindacati contro questa cifra hanno poco sen¬ sgnccl so, perché 1 7000 a cassa Integrazione di cui si era parlato nelle settimane precedenti, e che la Firn era disposta ad accettare, riguardavano la sola •Nuova Italslder», e non tutte le società del gruppo Finsider. Ora Tltalsider chiede 8000 sospensioni dal lavoro, delle quali le 5400 di Bagnoli si prolungheranno fino a metà 1083. Tutti 1 numeri devono ancora essere definiti con U sindacato. Se ne discuterà martedì prossimo al ministero e poi in Incontri separati con le singole aziende. La Firn ha già annunciato uno sciopero nazionale della siderurgia entro il 10 del mese. Provvedimenti di cassa integrazione così massicci si spiegano, secondo 11 ministro delle Parteclpazinl Statali, non solo con 1 maggiori tagli di produzione imposti dalla Comunità europea, ma con la necessità di smaltire la produzione in eccesso del terzo trimestre, che è stata superiore alle «quote» europee. Sullo stato del piano di risanamento della siderurgia e sull'esame che ne sta facendo la Cee. De Michelis si è prodotto in una lunga conferen¬ za, fitta di cifre ricordate a memoria (con qualche tecnico che, occasionalmente, faceva da suggeritore), aspra di repliche a chi ha criticato la sua condotta. Eccone 1 punti principali. Perché non arrivano i soldi — 'Questa volta non è colpa di Andreatta*: la seconda rata dell'aumento di capitale della Finslder, 500 miliardi, non può essere pagata senza l'autorizzazione della Cee, che nel campo dell'acciaio ha poteri reali. Anche 1 ritardi nel sussidi all'industria privata hanno la stessa origine. I soldi della legge di riconversione Industriale, Invece, non arrivano per lentezze degli istituti di credito, compresi Banco di Napoli e Isveimer per Bagnoli. Le proteste della Finslder — 'Non esiste un problema finanziario della Finsider» ma i ritardi hanno rallentato gli investimenti, realizzati per , metà del previsto. Va riconosciuto il successo di gestione Industriale raggiunto nel primo semestre, quando 11 mercato andava meglio. Bloccare 0 limitare le Importazioni di prodotti siderurgici, come la Finslder chiede, non è possibile, perché è la Cee che non lo permette. E' vero che ci sono affari sospetti nelle importazioni, ma si tratta in gran parte di prodotti europei e 11 saldo commerciale è ancora attivo per l'Italia. La «bocciatura» del piano Italiano — «Non è vero che la Comunità europea abbia respinto il piano di risanamento della siderurgia italiana». Ci sono Invece delle discussioni in corso, in attesa delle quali il governo non può erogare gli aiuti alle imprese. De Michelis ha esposto nel particolari 11 contenzioso che oppone Italia e autorità Cee sulla quantità e sul modo di calcolare 1 tagli da apportare alla capacità | produttiva delle aziende pubbliche e private. Ora 11 plano 1 sarà discusso insieme a quelli | della Francia e della Germania, In una situazione che 11 ministro ritiene tatticamente più favorevole. Che cosa rischia di chiudere — «Non è vero che la Comunità europea preme per farci chiudere tutta Bagnoli». La Cee preferirebbe veder smobilitati soltanto cinque Impianti marginali, che Invece 11 nostro plano siderurgico, nella attuale stesura, vuole mantenere In vita. SI tratta: 1) del -treno a nastri stretti» di Bagnoli, un vecchio impianto condannato già dalla prima bozza di plano Finsider e poi salvato; 2) del -treno» per tondino a Terni: 3) di un altro ..freno» a Campi (Genova); 4) di un impianto a San Giovanni Valdarno; 5) di un impianto a Marghera, 1983: o la va o la spacca — La Cee ha stabilito che dopo la metà del 1983 1 governi del Paesi membri non dovranno concedere altri sussidi all'Industria dell'acciaio. Quindi, «/e imprese che non si saranno rimesse in piedi, nel 1984 o 1985 dovranno fallire». . Stefano Lepri Roma. Il ministro De Michelis durante la conferenza stampa -

Persone citate: Andreatta, De Michelis, Gianni De Michelis