Ridotte in appello le pene ai dirigenti della Centrale

Ridotte in appello le pene ai dirigenti della Centrale Erano accusati (con Calvi) di esportazione di valuta Ridotte in appello le pene ai dirigenti della Centrale Un anno c sei mesi a Tonello e Zanon di V'abiurata, che dovranno pagare rispettivamente multe di sei miliardi e 600 milioni e cinque miliardi e mezzo - Multa di tre miliardi anche a Cappugi, assolto con Spada, Carlo Bonomi, Mario Valeri Manera e Cigliana MILANO — Pone più miti c assoluzioni confermate al processo d'appello per esportazione di valuta contro consiglieri di amministrazione della finanziaria «La Centrale» (gruppo Ambrosiano) e della «Invest. del gruppo Bonomi. Ad Antonio Tonello (3 anni e 7 miliardi in primo grado) e Giuseppe Zanon di Valgiurata (2 anni e mezzo e 6 m* liardi) sono stati inflitti un anno e sei mesi di reclusione; il primo dovrà pagare sei miliardi e seicento milioni, il secondo cinque miliardi e mezzo. A Giorgio Cappugi è stata cancellala la pena detentiva (un anno) e quella pecuniaria è slata ridotta a tre miliardi. Assoluzione piena per Massimo Spada (aveva avuto l'insufficienza di prove). Carlo Bonomi, Mario Valeri Manera e Giorgio Cigliana: con formula dubitativa per Aladino Minciaroni. I condannati dovranno risarcire i danni al ministero del Tesoro, ma hanno annunciato il ricorso in Cassazione. Questo processo d'appello ha risentito parecchio dell'assenza di quello che in primo grado era stato definito il «deus ex machina» del Banco, quel Roberto Calvi trovato morto a Londra pochi giorni prima dell'apertura del dibattimento di secondo grado. L'interesse del dibattimento poteva comunque essere risvegliato dal nuovi accertamenti richiesti dal procuratore generale Gerardo D'Ambrosio, ma i giudici non hanno ritenuto opportuno ampliare troppo il campo d'indagine. Nonostante questo per l'accusa c'erano tutte le premesse per condannare anche chi In tribunale era stato assolto. -Noìi c'è ria d'uscita — aveva detto D'Ambrosio — o sono colpevoli o erano teste di legno che andavano ai consigli per dormire o scaldare le sedie;. Cosi prima della lunga sospensione estiva del processo, il pg aveva chiesto 3 anni e 7 miliardi di multa per Giuseppe Zanon di Valgiurata (un miliardo e 6 mesi in più rispetto al primo grado); un anno e mezzo e 5 miliardi per Mario Valeri Manera. Aladino Minciaroni e Carlo Bonomi che nel luglio dell'anno scorso erano stati assolti; la conferma delle condanne di primo grado per Giorgio Cappugi (un anno e 10 miliardi) e Antonio Tonello (3 anni e 7 miliardi e mezzo); assoluzione piena |>er Giorgio Cigliana e per Insufficienza di prove per Massimo Spada. Questo processo finalmente concluso può essere a ragione definito il primo passo verso la rovina di Roberto Calvi. Quando nella primavera dell'anno scorso venne arrestato insieme ai suol consiglieri di amministrazione era un rispettato e potente banchiere. Nel giro di dodici mesi è morto sotto il ponte dei frati neri., 11 suo impero è slato dichiaralo insolvente, si Indaga sugli amici e collaboratori di Calvi per «bancarotta fraudolenta-, non passa giorno che la magistratura penale non si interessi di aspetti oscuri dell'attività dell'istituto di credito o del suo presidente. Oggetto del processo comunque sono due operazioni di compravendita di titoli. La prima (73-75) vide «La Centrale» rastrellare il pacchetto di controllo della .Toro Assicurazioni» per venderne una parie all'estero e ricomprarla poco tempo dopo a prezzi maggiorati. Le società svizzere, per l'accusa, erano del Banco e servivano da arca di parcheggio. Ricavato presunto dell'esportazione: 23 miliardi. La seconda operazione fu compiuta sul Credito Varesino con l'acquisto di 2 milioni 400 mila azioni dalla Invest (gruppo Bonomi). Altre 900.000 la Invest le vendette subito dopo all'estero, ma giunsero ugualmente alla «Centrale». Durante questo «giro» sarebbero rimasti oltre frontiera 2 miliardi e 200 mi llonl. m, f.

Luoghi citati: Londra, Milano