Forse è un batterio a farci dormire di Ezio Giacobini

Forse è un batterio a farci dormire Forse è un batterio a farci dormire ALL'INIZIO di questo .secolo, chi si tosse aggirato di tarda none per ceni quartieri centrali di l'uniti avrebbe regolarUieiilc notato un signore dull'aspetto distinto in compagnia (Il (lue o tre cani Si trattava dell'illustre tisiologo francese Pieron. I cani e la prolungata passeggiata notturna erano parte di un esperimento destinalo a dimostrare la presenza di un laiiore umorale promuovente il sonno, presente in animali mantenuti torzatamenie svegli per lunghi iicnodidi tempo Popò aver tenuto i suol cani svegli per periodi continui di 2-3 giorni. Pieron estraeva da questi II liquido cetulorachidlano io il sieroi per poi iniettarlo in altri cani svegli e non privati di sonno Questi esperimenti, lungi dal soddislare » criteri sclentilici più severi, convincevano |>ero Pieron di aver dimostrato la presenza in quest i liquidi fisiologici di una sostanza capace di indurre il sonno in ammali svegli, cioè di un mediatore chimico del sonno Nacque cosi, intorno al 1910. la teoria della -ipnolossuta- considerata dagli scienziati del suo tempo come una spiegazione piuttosto romantica e poco scientifica del sonno Passarono cinquantanni prima che la teoria umorale del sonno risorgesse Nel 1963. Mounier, un fisiologo svizzero allievo del famoso neuroiiMnlogo e Premio Nobel W K Hess, comunicò di aver isolalo dal sangue venoso di un coniglio, il cui cervello era stalo stimolato elettricamente e selettivamente in quella parte chia¬ mala talamo, un fattore chimico inducente 11 sonno. Quando un secondo coniglio sveglio riceveva un filtrato del sangue del primo coniglio stimolato, cadeva rapidamente in un sonno profondo, caratterizzato da un'abbondanza di quelle onde lente di grande ampiezza e di bassa frequenza <l-4 Hzi chiamate Onde Delta in Elettroencefalografia. Nel 1977. Mounier ci', il suo collaboratore Schoenenberg isolavano un peptici»' a cona catena di aminoacidi, responsabile secondo loro dell'azione ipnogena del siero di coniglio. Il nonaptedide venne chiamato D6IP (Delta sleep inducing peptido. Secondo questi auton. una dose bassissima di DS1P sarebbe in grado di indurre un sonno a onde lente entro 20 minuti dalla somministrazione. Essendo il DSIP una molecola piuttosto grossa, passa malamente dal sangue circolante al cervello e deve perciò essere Iniettato direttamente all'interno di questo. cioè nel ventricoli cerebrali. Oltre al coniglio, anche il gatto e 11 topo sono sensibili al DSIP. Apparentemente il DSIP non è stato ancora provato nell'uomo. Cina un anno fa. il gruppo di Basilea ha dimostrato che 11 DSIP può essere sintetizzato senza che perda il proprio effetto ipnotico. La ricerca sui fattori del sonno non si arresta alla scopena del D81P Infatti e di poche settimane la notizia sul Journal of Bìol Chemistry 1237, 1661. 1982) di un seminano alla Harvard da parte di un gruppo di ricercatori di questa università costituito da Pappenheimer. Krueger e Karnowsky. In cui si comunica di esser riusciti a isolare e purificare circa 30 mlcrogrammi tcioe 30 milionesimi di un grammo) di un fattore Ipnogeno naturale. Si tratta di un glicopepnde estratto da 4.5 tonnellate di urine di soggetti umani maschi e sani II glicopepnde ricavato da questa enonne quantità di materiale e staio chiamato Fattore S (Fattore sonno). Quando il Fattore 8 e iniettalo o perf uso a bassissime concentrazioni nel cervello di un coniglio, indurrebbe un sonno profondo, senza sogni, del tipo di quello che si registra sia negli animali che nei; uomo privati a lungo di sonno. La concentrazione del Fattore S. come la presunta • ipnoiossma- di Pieron. aumenta progressivamente nel sangue durante 48 ore di insonnia forzata. A differenza dello DSIP. il Fatiore 8 sarebbe mollo più puro, meglio caratterizzato chimicamente e avrebbe un peso molecolare di circa 500. Ci sono motivi per credere che sia il Fattore S sia il DSIP. come altri fattori sonnoinducenti Isolati recentemente da autort giapponesi, appartengano alla stessa lanugini di sostanze, si tratti cioè di polipepndi du tipo neuroormonale capaci di alterare 1EEO telettroencelalograinmai. La struttura chimica del Fattore S e siala studiata in dettaglio con la spettrometria di massa e se ne conoscono quindi le parli elementari costituenti la sua molecola Oltre ad aminoacidi comuni, come l'acido glutamico e l'alanlna. il Fattore S ne contiene altri meno comuni. Alcuni di questi componenti sono curiosamente caratteristici delle pareti della cellula batienca. come l'acido muramico (uno zuccherai e quello diammopimellco (un aminoacido). Questo tallo suggerirebbe l'idea che 11 Fattore S possa essere di origine batterica intestinale e che venga successivamente introdotto nell'organismo attraverso le pareti intestinali. Se questo fosse vero, ci troveremmo di (rome ed una nuova variazione sul tema aminoacidi e vitamine non sintetizzabili dalle cellule. Fino a che non sia dimostrata l'assoluta specificità di una cena sostanza verso il sonno, la sua origine cerebrale e la sua regolazione fisiologica, sarà difficile convincere gli scienziati della sua autenticità. Uno degli argomenti che rendono gli specialisti più scettici circa questo tipo di scoperte e il latto che 11 sonno rappresenti un fenomeno estremamente complesso e come tale ben difficilmente controllabile da una sola costanza chimica. Questi studi sono però di notevole interesse polche aprono finalmente uno spiraglio sul misterioso mondo della regolazione del sonno. Essi ci danno infine la speranza di poter introdurre in futuro nuovi nmedi contro l'insonnia più naturali e meno dannosi e malagevoli di quelli usai! attualmente dal terzo dell umanità che come l poveri cani del professor Pieron non può dormire di notte. Ezio Giacobini

Persone citate: Hess, Krueger, Mounier, Pieron

Luoghi citati: Cina