Ma il mio parco-ecosistema è meglio del tuo

Ma il mio parco-ecosistema è meglio del tuo Ma il mio parco-ecosistema è meglio del tuo . T parchi naturali sono \\JL attualmente degli strumenti e non lo scopo della conservazione... Sono necessari e Importanti... in attesa di costruire un equilibrio uomo-ambiente sostenibile nel tempo e In cui re Inserire le loro risorse: altrimenti sono solamente una illusione». Queste conclusioni di un articolo di Luigi Boitanl. comparso il 7 lugUo 1982 su -Tuttosciente-, meritano. Insieme con l'articolo, qualche precisazione e sviluppo. Va precisato, intanto, che non é »il concetto di parco a venire posto in revisione •: sono Invece le funzioni improprie o eccessive attribuite al parchi che vengono ridimensionate. Il concetto di parco, come porzione della Terra in cui l'uomo — vista la particolare ricchezza o bellezza del fenomeni naturali tri presenti — rallenta o sospende lo sfruttamento tradizionale, al fine di trarne soltanto •ispirazione, educazione, cultura e svago», rimane sempre più valido e non scadrà col tempo, anche se alcune specie viventi nei parchi si estingueranno, nonostante la protezione. Quello che appare sempre più chiaro é che il concetto di conservazione della natura non può limitarsi a zone protette della Terra pari o Inferiori all'I per cento, che è l'ordine di grandezza dei parchi attuali. Quali sono gli scopi della conservazione della natura? Secondo la -Strategia della Conservazione-, proclamala nel 1960 dalliucn insieme con la Fao. il Wwf e l'Unep. essi sono fondamentalmente tre: • 1. Mantenere I processi ecologici essenziali e 1 sistemi che permettono la vita (rigenerazione e protezione del suoli, riciclaggio dei nutrimenti, depurazione naturale delle acquei. • 2. Preservare la diversità genetica (delle piante e degli animali esistenti). • 3. Utilizzare durevolmente le specie e gli ecosistemi che forniscono le ri¬ sorse principali. Ora é chiaro che 1 parchi attuali, per la loro limitata estensione e per la loro posizione in zone produttivamente marginali, hanno un ruolo trascurabile, quanto al primo e al terzo scopo. Hanno Invece un ruolo molto superiore alla loro estensione quanto al secondo scopo, cioè alla salvaguardia delle specie viventi. Infatti i parchi, oltre che in luoghi dotati di paesagginaturali di grande bellezza, sono generalmente istituiti in luoghi notevoli per la rarità delle specie che vi abitano, per la varietà delle specie stesse, per l'abbondanza delle loro popolazioni o per il fatto che alcune specie si trovano a un estremo del loro areale blogeografico. Olustamente Boitani segnala che ormai, con U crescere della distruzione ecologica attorno al parchi, questi si sunno riducendo a Isole, e perciò la loro efficacia, anche soltanto nella salvaguardia delle specie. va fatalmente rivelandosi limitata: alcune specie si estingueranno anche al loro intorno come conseguenza dell'Impoverimento dei più vasti ecosistemi circostanti. Non é difficile stabilire con approssimazione le misure di protezione ambientale necessarie (in quantità ubicazione e qualità) per la conservazione di ogni singola specie. Certamente sono assai diverse per le diverse specie, ma sostanzialmente si riducono alla disponibilità di ambienti adatti per popolazioni adeguate. Nei molti casi di specie che non hanno tendenza a concentrarsi o che sono mobili, l'istituzione di parchi non serve granché o none praticabile. Oggi per individuare e per qualificare i parchi si preferisce riferirsi, anziché alle specie, agli ecosistemi cioè a entità biologiche più complesse delle specie e delle popolazioni, ma più complete e meno fluttuanti: essi sono l'insieme di tutti i fattori non viventi e viventi che coesistono stabilmente in ambienti relativamente omogenei. Una funzione più limitata rispetto alla salvaguardia delle specie, che si può assegnare ai parchi, é allora la salvaguardia di un adeguato campionario degli ecosistemi di una regione. Quanti sarebbero 1 parchi a ciò necessari? Per una regione nella zona temperata settentrionale, si può valutare che. indipendentemente dalla sua estensione. I parchi sufficientemente rappresentativi della sua varietà ecologica dovrebbero occupare un'area compresa fra 11 5 e il 10 per cento dell'intera regione. A titolo indicativo, l'area dei 5 parchi nazionali italiani é lo 0.9 per cento del territorio. Va detto. Inoltre, che la percentuale del ppTchi fra U 5 e U 10 per cento non garantisce, di per sé sola, la rappresentatività degli ecosistemi della regione: ciò che può mancare, e che quindi ne riduce l'efficacia. é la scelta oculata, quanto a ubicazione e a confinatone. Un grande parco d'alta montagna può essere biologicamente molto meno necessario di alcune piccole riserve In delicate zone di collina e di pianura Un confine che non tenga conto di fuoruscite periodiche di animali o della facilita d'ingresso di bracconieri e di disturbi in genere può gravemente menomare la funzionalità di un parca Oggi, oltre agli studi sulle popolazioni vegetali e animali nelle Isole, vi sono studi sugli effetti su tali popolazioni della forma delle Isole e. a tal riguardo, una delle conclusioni più semplici e importanti é. a parità di area, l'effetto benefico della forma compatta e quello negativo di appendici e introflessioni. Tutto questo da un punto di vista teorico. Purtroppo in pratica l'equivalenza -parco-zona protetta* è molto spesso ben lontana dall'essere realizzata. Francesco Frantarin Meglio ^ Peggio O *88 OOc° ° OO o o o°o °ooo 000 £ OOO O F <=> Schema geoaaarrtco tratto dato siitelo btoaaogfafko delle isole, applicabile ala sedia deUe forme protezionistiche. In ciascuno dei casi, da A a F, il tasso di estinzione delle spade è inferiore netta colonna d sinistra. A è meglio un'area piti estesa rispetto a una meno estesa; B è meglio un'unica area rispetto a pia aree d uguale superficie; C * aaegMo la vicinanza d pia arce fra d loro; D è meglio la concatenazione d più aree; E è meglio un collegamento reak fra aree vicine; Fè meglio un'area d forma compatta

Persone citate: Boitani, Luigi Boitanl