Belle, frivole e poco autarchiche di Natalia Aspesi

Belle, frivole e poco autarchiche La moda che disobbediva al «regime» Belle, frivole e poco autarchiche L9 IDEA di ririsitore la i storta quasi recente di casa nostra attraverso l saloni dell'alta sartorìa, delle sfilate di moda, la rtlettura di giornali e rivista che di moda campavano, ha affascinato Natalia Aspesi, scrittrice al vetriolo, femminista senza enfasi, che si è sobbarcata una fatica non fiere per indagare sul mondo frivolo e. apparentemente Inutile, degli chif f ons. dei crèpes de Chine, delle martore e dei chinchilla. Da tale fatica. Natalia Aspesi ha tratto un libro singolare. -Il lusso e l'autarchia-. Nelle sue pagine, corredate da moltissime fotografie e disegni d'epoca, sfila l'Italia pre e post. inique sanzioni». l'Italia della -non belligeranza». l'Italia che entra in guerra di furia, perché il duce abbia un po' di cadaveri da presentare al tavolo della pace Imminente, dopo il crollo della Francia Ed é l'Italia più frìvola e fatua, quella che nonostante le sanzioni tche non hanno sar.. tonato niente) trova modo di andare a Parigi a comprare I modelli di Patou e di Lanvtn. t profumi di Rochas. suscitando t sacri sdegni, sinceri o ipocriti, di coloro che seguono le direttive ducesche di una moda tutta italiana, dal cappellino, al modello d'abito, ai guanti, alle scarpe Con sorrìdente ironia, la As/ìesi. specie nelle ultime pagine, racconta come l'italiana, raffinata o plebea, sia riuscita a fare opposizione al regime fascista proprio infischiandosi di tutto ciò che i crìtici di moda ufficiali predicavano, platinandosi i capelli quando erano vietate le tinture, dipingendosi il volto fino al grottesco per irridere la fanciulla acqua e sapone, indossando gonne jtantaloni sempre più-corte e svasate, in modo da mo- strare qualcosa al disopra del ginocchio, a dare vistose aperture agli scolli, a circolare con camicette senza maniche Il duce tuonava jterché. con la visione di quei corpi seminudi, i giovani sì dissugavano In pratiche svirillzzantt e giungevano al reggimento ridotti a stracci. Sulialtro fronte, quello del pudore e della castità, era il pupa a gridare alto scandalo, a predicare costumi e abbigliamenti consoni alla gravità del momento Parole che cadeva¬ no nel vuoto perché le donne, pur di appattre eleganti, sfidavano anche le ire del regime, e st abbigliavano seguendo la moda che. surrettiziamente, giungeva ancora d'Oltralpe e d'Oltreoceano, con le riviste di moda come Har|>er's Bazar e Vogue. Nell'Ironia con cui Natalia Aspesi presenta il mondo femminile di allora, che non rinunciava alle sfilate di moda anche sotto i bombardamenti del 19-14. et» I affermazione di una voicntà apparentemente fra¬ gile e pieghevole. In realtà rabbiosamente legata alla propria Indipendenza di giudizio Scorrere queste pagine, per un lettore che appartenga ad una certa generazione, è come rivivere momenti della giovinezza, specie durante gli anni di guerra, Quando Ferragamo Inventò la -scarpa ortopedica* e. per quanto antiestetica, la fece calzare alle donne di tutta Italia, perché Ferragamo era il calzolaio più riverito del mondo; creava anche le scarpe numero quaranta per Greta Garbo. Tutta la stampa, specializzata e no. si scagliò contro quelle -zeppe- di sughero, le definì -orrìbilianche se autarchiche, senza però Insistere eccessivamente nelle critiche alla moda femminile che dava lavoro a molte sartine e sosteneva l'industria del tessile. Semmai, consigliava come vestirsi elegantemente senta ricorrere alla lana, che bisognava Importare: l'Italia era tornata ad essere una grunde produttrice di seta: abbigliatevi con la seta e. nel freddi invernali, confezionate soprabiti di orbace, lana Italtanissima. che contribuisce anche a sollevare le sorti economiche della Sardegna. I giornalisti e scrittori d'elenco di firme anche notissime è molto folto» non sentivano ti ridicolo nel consigliare l'allevamento di conigli, magari sui ballatoi di casa, per ottenere pelli da trasformare In pellicce pregevoli; o di usare le coperte del letto, magari ritinte, per farne eleganti paltò. II ridicolo lo mette in evidenza Natalia Aspesi in questo suo libro che può essere divertente, ma che é anche amaro documento di un perìodo non glorioso della ncstra storta. E Natalia Aspest et fa Intuire che. ancor prima dell'invasione alleata, ancor prima del Gran Consiglio che defenestrò il duce, ti fascismo era già stato ucciso dal ridicolo del discorst mussollnianl e dalle veline di Starace, che Impartivano ordini su tut to. anche sulle sottovesti e le calte delle donne. E' un libro affascinante, da leggere e guardare. Francesco Rosso Natalia Aspesl. «Il lusso e l'autarchia». Rizzoli, pagine 201. lire 30.000. nta mè ia" esi) Flegan/u Anni Trenta (dal «ohimè «Il lusso e l'autarchia" di Natalia Aspesi)

Luoghi citati: Francia, Italia, Parigi, Sardegna