Proviamo a guardare nelle alcove della storia

Proviamo a guardare nelle alcove della storia Proviamo a guardare nelle alcove della storia uccidere un quarto e delle la tiara a uno del suoi figli. Giovila n l XI. Donne di questo tipo infusero una salutare reverenza net loro poveri coniugi latini. 1 maschi peninsulari, ridiscesi dai monti, risbucati dalle selve e riapprodati dalle isole per secoli si rosero tl fegato domandandosi che cosa mal avessero combinalo, nel fratlempo. le .italiane- con Bruii e Ostrogoti. Franchi e Longobardi e. soprattutto, con qucglimparegglablll maestri d'ogni malizia che furono l Bizantini. Perdo si misero dt buzzo buono a recuperare tl terreno perduto. E dai oggi, dal domani, risalirono la china. Alle spalle avevano alcuni precetti mollo chiari: quelli felicemente affrescati da Georges Duby tn 11 cavaliere, la donna il prete, or ora tradotto per Laterza. Per tl buon crislia- s>'-VJ di Aldo A. Mola Roma non fu fatta In un giorno. Anche a disfarla occorsero perdo molti secoli. Mentre i romani facevano e disfacevano f un po'da soli, un po'con l'aiuto del Barbari), le Romane, relegate a spettatrici, -disfavuno- con l'aiuto dt schiavi e gladiatori. Cosi la decadenza dell'Impero é und storia di sesso andato a male. Per simboli, da una parte ha Galla lladdia che si fece .rapire- da Alarico (quello del -sacco- di Roma del 410 d.C). poi sposare da Ataulfo. quindi ebbe quattro figli da un patrizio dt recupero e Infine tornò a Roma da Bisanzio con uno del -Senatori Giovanni-, che nella storia d'Italia non mancano mai. Dall'altra, intece. ha Paolino da Nola e glt altri asceti che dinanzi alla dissolutezza delle Galle Pladdie inventavano le campane da suonare a stormo per cacciare demoni e tentazioni dat corpi corrotti dei loro neofiti. In concreto, con molti romani purosangue morti ammazzati dai Barbari e altri scappati a pregare nelle isole e sul monti, furono le Romane a fronteggiare glt eventi: cioè Goti, Longobardi e Saraceni. Irsuti e vogliosi Mezzo millennio dopo quello sfascio era ancora una Romana, l'illustre Marozia. o Mariuccta. a tenere in grembo la .situazione. Di mezzo non c'erano ptù Imperatori e Barbari, ma papi. Figlia di Teoftlatto e di Teodora la Vevchta. Martuccio consumò tre mariti, liquidò tre papi, ne fece ne delle loro colite. Seguiruno due secoli durante i quali anziché pizza l'Italia esixirtava amatori professionali, con valigetta di filtri, unguenti e buoni consigli e sempre pronti a pagare del proprio per spianare certe situazioni famigliari, come per tutti narrò Niccolò Machiavelli nella Mandragola. .Ve al di là delle Alpi per un Enrico IV di Francia lutto licite c'era un E anco III più attento ai paggetti che alle dame, sea un Enrico Vili d'Inghilterra fche iterò sfiniva le mogli sul patibolo o col veleni, anziché nell'alcoisal seguitano le - vergini requie, iettine Elisabetta li u t re -chiacchierai- (come Giacomo 11 e altri Stuart). In Italia t principi dettero un cosi buon esempio che anche t papi si rimisero in corsa, per fare la loro itarte. subito Imitati dai sudditi di vario rango, via via discendendo sino all'infimo della scala sudale: piolo basso ma robusto, come si evince dalle commedie del Ruzzante, che ti poggio la felicità di tante donne delle sue commedie e la sardonica rivincita delle plebi nei confronti dell'aristocrazia. Questa ebbe però il torto di mescolarsi con stirpi d'Oltralpe Risultato?L'ultimo granduca de' Medici era -più di là che di qua- e j>er conservare il ducato l Gonzaga ottennero che l'estremo rappresentante della Casa lasciasse la porpora cardinalizia e cimentasse, invano, l'adiite iter protacciare un erede alla stirile In compenso staffieri e scherani continuarono sulla loro via. assicurando al Paese uno fuma un tempo non malriposla. frutto di duemila anni dt lotta ;ht la vita o. in alternativa, almeno per il piacere'Jella t'ita no. il mondo femminile era un universo oscuro, impenetrabile, ostile, temuto. Se t predicatori ripetevano che «la donna e cattiva, lubrica come una vi|>era. sfuggente come un'anguilla e per giunta curiosa indiscreta, bisbetica- (del resto, come atwbbc fallo, sennò, a sopravvivere ai Barbari, mentre i Mariti pregavano o scappavano?), secondo t tari Paolu. Origene. Agostino. Ambrogio, proprio per questo Sanlt. la donna non e altro che un -utero insaziabile-. Ed ecco allora l'homo italicus — refiffo d'invasioni dai quattro punti cardinali — rimboccarsi l culzont e far la sua Itarte. con tanta trepidazione: amur curtese. libri galeoiti. espedienti boccacceschi, astuzie rinascimentali, Intenzioni barocche, eroiche foghe alfleriune... Così gl'Italiani guadagnarono qualche secolo d'esperienza e di saggezza risjtctto ai loro concorrenti d'Olfraliie. Quando nel Dugcnto. libro sottobraccio. Paolo attentata alle limi della cognata Francesca da Rimint. in Francia i frati andavano ancora ripetendo che /mt ugni servetta abusata il padrone doveva osservare dieci giorni d'astinenza e che la donna doveva rinunciate per cinque anni ai .commerci carnali- se renava sangue mestruale nella coppa del marito e per tette se mai avesse avuto -rapiHirtt orali- troppo spinti e Indigesti Perciò — tiberi da quei precetti da sacrestia — nell'anno del Signore 1300. in occasione del primo Anno Santo, gli abitanti della iienisola cominciarono a farsi una buona nomea presso le pellegrine eorriiv a peccare iter sentir ptù cocente il rimorso e più necessaria l'csp'azio-

Persone citate: Aldo A. Mola, Enrico Iv, Georges Duby, Gonzaga, Goti, Longobardi, Niccolò Machiavelli, Paolu, Saraceni

Luoghi citati: Francia, Inghilterra, Italia, Nola, Roma