Caccia in Liguria ai tre complici del bandite ucciso dall'orefice
Caccia in Liguria ai tre complici del bandite ucciso dall'orefice Dopo la drammatica sparatoria nella gioielleria di Diano Marina Caccia in Liguria ai tre complici del bandite ucciso dall'orefice Uno sarebbe ferito • E* stato identificato il rapinatore morto: ventiquattro anni, nato in Francia e residente a Roma - Nella sparatoria è stato colpito anche un cliente DIANO MARINA — E' sta- fo identificato il bandito ucciso sabato mattina da un ore/ice, durante la rapina a una gioielleria di Diano Marina (nella sparatoria, sono stati colpiti anche un complice e un diente): si chiama Gilberto Arcese. aveva 24 anni Sato a Mete, in Francia, abitava a Roma, in via Zapparono Di professione, risulta operaio. Altro non trapela dal fitto riserbo che avvolge le in¬ dagini. condotte dai carabinieri di Imperia. Si ignora, per il momento, se il giovane fosse già pregiudicato, oppure se fosse un incensurato, al suo primo colpo. E'certo, tuttavia, che nella mattinata di ieri, sono arrivati dalla capitale i suoi familiari, e che ne hanno riconosciuto il cadavere, composto all'obitorio di Oneglia. Anche il malvivente ferito, e | sempre ricoverato all'ospedale di Imperia (le sue condizioni non sono gravi, la prognosi è di 20 giorni), ha un nome: Domenico Severa, 26 anni, originario di Marino (L'Aquila) e residente a Roma, in via Ravanusa 53. Erano queste le generalità che aveva fornito velpAfe arerà anche aopiunfo: ìNon centro nulla con la ra- ! \ pina. Io sono entrato nell'ore licerla soltanto per acquistare un monile. Sono un turista di passaggio, mi sono trovato coinvolto nell'aggressione. Il morto? Non so chi sia. non lo avevo mai visto prima-. Vna spiegatione poco convincente, che aveva (asciato .spazio a legittimi dubbi sulla sua identità. Che si tratti proprio di Severa, tuttavia, è stato confermato anche dai parenti, venuti a Imperia, al suo capettate. Neppure del ferito, per adesso, e possibile saperne di più. L'inchiesta precede a ritmo serrato. Altri tre — può darsi addirittura quattro — banditi I sono fuggiti. Uno di essi (forse <una donna, o. più probabilmente, un uomo travestito \con indumenti femminili) è di sicuro ferito, perclié sull'auto, una -Ritmo- beige, ritrovata poco lontano, c'erano macchie di sangue. \ Le ricerche sono continuate per tutta la notte, e Unterà ' giornata di domenica Posti di blocco sono stati istttuiti , ovunque, nella Riviera dei . Ifiori, ma la -Renault- sulla quale si sarebbero dileguati | dopo il cambio di auto sembra ■ scomparsa E'stata battuta a i ! tappeto, in particolare, la te- ! na di S Stefano al Mare. Riva ' .Ligure ed Arma di Taggia. dove si sospettava che la banda '■ ■ avesse potuto trovare riparo. ■ Controlli meticolosi sono stati !c-ompiufi anche negli ospedali, negli ambulatori, nelle far-. ■ macie e presso medici privati Si scandagliano pure gli ambienti della malavita locale. ,nel tentativo di individuare eventuali basisti. / carabinieri, diretti dal colonnello Di Bello e dal capitano Benassi. vagliano ogni testimoniamo, e non trascurano alcun indillo, pur di ricomporre al più presto il complesso mosaico. Quando tre banditi armati sono entrati nell'oreficeria (il quarto si aggiungerà dopo, richiamato dagli sparii, sulla via Aurelio, proprio all'inizio ì^;,,, talita dc, Ca;w Berta ! Alfonso non ha perso la cal- \ ma: ha afferrato una pistola P-38. che teneva sotto il ban- co. e ha fatto tuoco. Un paio di colpi nonno raggiunto al cuore Arrese, deceduto all'istante. I complici hanno reagito, anche Giovanni Salerno ha sparato con una cai, 7.65. Nel conflittoa tiro incrociato, sono rimasti a terra, feriti. Fauci e Severa. Anc'ie il malfattore vestito da donna perdeva sangue dal ficnco. Stefano Delfino , ' i| 1 Diano Marina II corpo ori bandito che è «tato ucciso dall'orefice durante la sparatoria (Tclcfoto)
Persone citate: Benassi, Di Bello, Domenico Severa, Gilberto Arcese, Giovanni Salerno, Mete, Sato, Severa, Stefano Delfino
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