Non tutti santi gli inquilini

Non tutti santi gli inquilini I proprietari replicano all'accusa di aggirare l'equo canone Non tutti santi gli inquilini Problemi anche per chi possiede un alloggio: «Le cause per morosità non finiscono mai» - Il presidente dell'Uopi: «1 casi di ricatto per ottenere aumenti sono rari» Le richieste di rilascio degli alloggi per .finita locatone. sono usate come arma di pressione per aggirare l'equo canone? Questa denuncia, avanzala da molti Inquilini e confermala. In un'Intervista, aallo stesso .Ministro Nlcolazzl. ha provocato le proteste di alcuni proprietari Immobiliari e del presidente provinciale dell'Uppl. Quirino Lai-atti, che in una lettera a La Starnila conlesta tono e sostanza del precedente articolo sulla questione. PIÙ comprensibile sotto l'aspetto emotivo, anche se ingiustificato, appare lo sfogo di quel piccoli proprietari che. generalizzando, si sono sentiti coinvolti nell'accusa. •Perché difendete soltanto gli inquilini — ha domandalo un lettore —? Forse che loro sono sempre dalla parte della ragione? io possiedo un minuscolo alloggio regolarmente affittato ad equo canone, ma la famiglia che vi abita si rifiuta di pagare aumenti Istat e spese, replicando in malo modo alle mie richieste. Certo. ho disdetto il contratto: ma non so quando né in quale misura riuscirò ad ottenere ragione dalla legge». Quasi slmile, nella sostanza, un'altra protesta: -Sono un'operaia proprietaria di un piccolo alloggio acquistato rir^i.-miando soldo su soldo, e intenùtvo sistemarvi mio figlio, eie si è sposato oltre un anno fu- «a gli inquilini non vogliono sentire ragioni, e mi sto mangiando i soldi con l'avvocato per una causa che fini- rtf chissà quando. Intanto mio figlio lavora a Torino e sua moglie abita al Sud, nel paese ri 'origine, come se fossero di- votela ti; abbiamo cercato in- vano un appartamento in al- fltto. tutte le inserzioni ri- guardano offerte di "garconniere", alloggi come seconda casa o "pied-a-terre" ammobiliati a fitti impossibili. E per il fatto di possedere un appartamento nostro, passiamo pure per ladri'. Rivendicazioni sacrosante, che hanno perù il torto di tare di tutu l'erba un fascio, poi- che oggetto della denuncia erano soltanto le richieste di rilascio non motivate da alcuna giusta causa. La morosità dell'inquilino, la necessità personale di abitare 11 proprio alloggio e tutti gli altri casi previsti dalla legge non sono certo ragioni pretestuose e vanno tutelate, possibilmente con più rigore e rapidità di quanto oggi non avvenga. Ma. come non e giusto che la legge se la (accia l'inquilino, allo stesso modo non e giusto che se la faccia 11 proprietario: fa \ re di una denuncia precisa un polverone non serve a nulla. \ perché non esistono due op posti partiti degli inquilini e del padroni di casa. Esistono, Invece, abusi dall'una e dal l'altra parte Sotto questo aspetto appare meno comprensibile la protesta del presidente provinciale dell'Uppl (sindacato dei piccoli proprietari immobiliari), che scrive: Proprietari tutti ladri, inquilini tutti san' ti: ritengo sia questo lo spirito dell'articolo riguardante mi¬ gitala di famiglie torinesi «or¬ to l'incubo della disdetta per finita locazione. La legge 392. di non facile Interpretazione, richiede però un applicazione corretta, non accessibile a tutti. Son i vero che essa si preita al ricatto: non si presta I neppure ad interpretazioni t semplicistiche affidate a chiunque. Mi sembra strano ' che, dopo aver pubblicato notìzie su un accordo intersindacale tra Vppi. Sunla. Sicet. UH casa e Snai. si dia ben altro spazio a notizie di situazioni definite "emblematiche", ma che in effetti non costituiscono una casistica numerica allargata. Che poi i contratti debbano prevedere una scadenza, e perciò una finita locazione, ritengo debba essere ovvio-. Sembra, innanzitutto, ardito definire interpretazioni semplicistiche le stesse after inazioni del ministro Nicolazzi e dell'assessore Vlndlgnl. che confermavano come la maggior parte delle richieste di rilascio venga usata come arma di pressione per ottenere aumenti. Ne si capisce a quale statistica si riferisca 11 presidente dell'Uppl quando parla di casistica «non significativa-: gli Inquilini che subiscono il ricatto e accettano un aumento sottobanco non vengono certo registrati su alcun annuario (ma sono molti di più di quanto si creda». Quello che. però, appare sorprendente e il sillogismo: esiste una scadenza, quindi è normale la finita locazione. E no. Secondo i dati fomiti dal ministro, infatti, su oltre un milione di contratti scaduti al luglio '62 le richieste di rilascio sono state soltanto 94 mila Dunque, chi voleva rinnovare 11 contratto rispettando la legge sull'equo cenone non ha fatto ricorso r.Ua -ichlcsta di rilascio dell'alloppio (ed e il 90 per cento dei casi): che sen, so avrebbe, infatti, cacciare un inquilino per sostituirlo con un altro a parità di ricavo? Per tutti gli altri e almeno legittimo 11 dubbio. La legge, in sostanza, consente di chiedere 11 rilascio alla scadenza della proroga per tutelare la disponibilità di un bene privato, garantita anche dalla Costituzione. Ma non può consentire che questa norma sia sfruttala per rinnovare 11 contratto all'Inquilino costringendolo, con un aut-aui. ad un accordo capestro. Se 1 parametri di indlclzzazlo- ne appaiono poco remunerativi per l'investimento immobiliare, o ae vi sono difficoltà di interpretazione per quanto riguarda l'aggiornamento del canone, queste vanno chiarite dal legislatore, e non In un braccio di ferro, dove l'inquilino — specie 11 più Indifeso — avrebbe certamente la pegB>o. Roberto Reale

Persone citate: Nicolazzi, Quirino Lai-atti

Luoghi citati: Torino