E' il momento dei piloti italiani

E' il momento dei piloti italiani In Formula 1, dopo gli inglesi e i francesi, emergono i nostri corridori protagonisti di una entusiasihante stagione ?82 E' il momento dei piloti italiani Il successo di Alboreto a Las Vegas, ultima gara del campionato, ha arricchito il bilancio della Nazionale dei motori - Le principali cause di questa incredibile «escalation» Ci fu un tempo in cui in Formula 1 si parlava soprattutto l'inglese. Venne poi le/xx'.'. dei piloti di scuola francese e. adesso, sembra giunto il momento dei nostri corridori. La ttagione 1982 annovera le vittorie di Riccardo Patrese (Gran Premio di Monaco). Elio De Angelit (Auttriaì e Michele Alboreto fLat Vegas). Tre successi importanti, colti da piloti diversi con vetture differenti: Patrese con la Brabham. De Angelis con la Lotus e Alboreto con la Tyrrell. Vittorie, quindi, anche più stimolanti. Non abbiamo il singolo campione con la super macchina, ma tre uomini capaci di cogliere al momento giusto la buona occasione. E' il segno, uno del segni, della validità complessiva della scuola italiana, che torna a brillare in Formula 1 dopo anni di oblio. Dopo i gloriosi inizi, con gente come Alberto Ascari. Nino Farina. Gigi Viilorest. Piero Taruffi, Luigi Musso, dopo le alterne vicende di piloti come Bandini. Scarftottl. Mcreario, Vittorio Brambilla (tuo l'ultimo successo prima di questi, un successo che risaliva al 1975), ecco Irrompere sulla tema la nouvelle vague. che unisce ragazzi venuti dal niente e altri sorretti da patrimoni di famiglia. Com'è nato questo fenomeno? I motivi sono numerosi, ma fondamentalmente l più importanti sono questi: la creazione di formule prontozionali. sia con vetture monopetto die da turismo, capaci di attirare l giovani; le iniziative di sostegno varate dalla commissione sportiva nazionale, da case costruttrici e enti rari; l'aiuto degli sponsor; lo spazio sempre crescente dato dalla stampa e dalla tv all'automobilismo sportivo e. in particolare, alla Formula 1; l'approccio in chiave professionale alle competizioni. Il tutto ha formato un cocktail che si sta rivelando vincente. Al campionato 1982 hanno partecipato nore nostri corridori: Patrese. Alboreto e De Angelis appunto, più Bruno Giacomelli e Andrea De Cesaris con l'Alfa Romeo. Teo Fabt con la Toleman. Mauro Baldi con la Arrows. Eddte Cheever con la Talbot (è un caso anomalo, nel senso che Eddie è americano, ma vivendo a Roma fin da giovanissimo è ormai considerato di diritto membro della pattuglia Italiana) e il povero Riccardo Paletti, morto a Montreal Un gruppo di piloti In gamba, chi più brillante chi meno, in relazione alla competitività della propria vettura. Ai tifosi resta l'amarezza di non veder-, ne uno alla guida di una vettura del Cavallino. Ma è una lacuna che dovrebbe essere presto colmata, almeno se Alboreto e Enzo Ferrari si troveranno da vvero d accordo per il 19S4. E un Italiano campione del mondo con la Ferrari potrebbe allora diventare una splendida realtà. Michele Fcnu ALTI E BASSI BE5 NOSTRI NEL MONDIALE u ce u. < 1 < O (9 t= < < s s — O Q E U < 5 S C£ < Z k «= E *- > * u g u; < j . CC uu 5 > « — HI z 2 ~ w «t f£ UI « IU s SE ni 2 > ni ^ Zi " a ~ < !2 ui 3 > 2 < o < v> — -I 9, ALBORETO DE ANGELIS PATRESE CHEEVER g g g g BALDI GIACOMELLI T. FABI oooooooooiooiooo 000OO0OOOOO 0 1, 0 0 0 0000000000000000 «X o 25 23 21 15 5 2 2 0 Z «X si Q. s 7° 9° 10° 12° 17° 22° 23° NC

Luoghi citati: Las Vegas, Monaco, Montreal, Roma