Discordie e tragedia, che brutto anno

Discordie e tragedia, che brutto anno Discordie e tragedia, che brutto anno Gli errori delle autorità sportive e la spregiudicatezza di certi teams hanno avvelenato l'ambiente - Ma il motivo principale di ogni contrasto rimane il turbo, che pure nel prossimo campionato sarà usato quasi da tutti DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE LAS VEGAS — Il sipario si è chiuso anche sul 33' campionato mondiale di Formula 1. Non è stata una bella stagione. Polemiche, incidenti, tragedie (dalla scomparsa di uno del campioni più amati. Gilles Villeneuve. a quella del giovane italiano Riccardo Paletti). Anche la lotta per 11 titolo mondiale, incerta sino all'ultima gara, non è stata esaltante: troppi sospetti per le Irregolarità compiute da alcune scuderie, troppi reclami e squalifiche. E' Il risultalo degli errori commessi soprattutto da chi amministra — o meglio dovrebbe amministrare — questo difficile sport dove gli interessi sono molteplici. Le autorità sportive, guidate dal discusso presidente Jean-Marie Balestre, si sono lasciale scappare di mano il potere, creando uno stalo di confusione die e all'origine di tutti i mali scoppiati in questi anni. Non ci stancheremo mal di ripetere che la responsabilità e tutta della Fisa e dei vari automobili club nazionali che hanno permesso, per incapacità e mancanza di professionalità, a gente priva di scrupoli di impadronirsi delle redini del comando, di aggirare regolamenti poco chiari, soggetti ad interpretazioni anomale. Ciò che è latto ormai non può più essere rimedialo. Ma quali sono le speranze per un i ut uro migliore? Le prospettive attualmente non sono rosee. Enlro la prima decade di ottobre dovrebbero essere stabilite le nuove norme per garantire una maggiore sicurezza nelle corse e soprattutto per ridurre la velocità in curva delle vetture e riportare le monoposto a soluzioni tecniche che consentano un maggiore equilibrio tra le varie squadre, senza aumentare I costi di gestione elevatissimi Purtroppo In questo campo è In atto una battaglia fra sordi che non vogliono sentire ragioni. Da una parte le squadre cosiddette legallste. dall'altra i teams della Foca. In mezzo 1 piloti, I quali pero, sbagliando, in base alle proposte presentale negli ultimi tempi, sembrano avere sposato quasi totalmente le tesi delle scuderie guidate da Bernle Ecclestone. Il motivo principale della discordia sembra essere sempre I) motore turbo, anche se e prevedibile che nel 1983 le macchine che avranno a disposizione i propulsori sovralimentati aumenteranno notevolmente di numero. La Renault ha già concesso il proprio «6 cilindri, alla Lotus. forse la Bmw fornirà altre squadre oltre la Brabham. La McLaren avrà il Tag-Porsche che comlncierà a girare al banco in dicembre. In questo campo — quello del motori turbo — è ormai quasi certo che II ritiro dall'attività dell'Alfa Romeo aprirà nuovi orizzonti se. come pare, la casa milanese cederà il suo motore ad altre squadre. L'Alfa Romeo ha il diritto di decidere, anche in base ai propri problemi organizzativi, tecnici ed economici il suo raggio d'azione. Tuttavia nell'ambiente tutti sono unanimemente concordi nel considerare un errore questo eventuale abbandono. La marca di A re se farebbe meglio a compiere un ulteriore sforzo e cercare di sfruttare in modo più ragionale la propria potenzialità. Nel momenti di crisi è pericoloso fuggire. E l'esempio viene dalla Mlchelln che, pur chiudendo quest'anno per la prima volta 11 bilancio In passivo, ha Intensione di aumentare l'Impegno. Siamo comunque ad una svolta decisiva: le decisioni che verranno prese nel corso del prossimo mese avranno un peso determinante sull'avvenire. Se saranno trovate soluzioni giuste la vita della Formula 1. uno sport che non e solo spettacolo fine a sé stesso ma è anche il campo tecnologico di massima sperimentazione, sarà assicurata. Altrimenti il declino arriverà irreversibile. Cristiano Ghia vegato

Persone citate: Ecclestone, Gilles Villeneuve, Riccardo Paletti

Luoghi citati: Las