Chiude la confetteria «già Talmone» carica di ricordi e di profumi antichi di Renato Rizzo
Chiude la confetteria «già Talmone» carica di ricordi e di profumi antichi Dopo anni di battaglie giudiziarie giovedì muore il vecchio caffè Chiude la confetteria «già Talmone» carica di ricordi e di profumi antichi Nei locali di piazza Carlo Felice verrà aperto un negozio d'abbigliamento • Nata in via Cavour, è nella sede attuale dal 1936 « Frequentata da Giolltti e Gozzano ■ Senza lavoro 15 dipendenti •Alla Soprintendenza delle Belle Arti mi hanno detto con un po' di rammarico: "Ci fosse, almeno, qualche stucco, gualche piccola decorazione, qualche, seppur sottile, fregio dorato. Avremmo potuto intervenire, magari mettere un vincolo". Invece di fronte a questo caffi, non abbastanza vecchio per essere considerato antico, non hanno potuto far nulla.. Uno del gestori della -Confetteria Roma già Tal' mone- di piazza Carlo Felice' angolo piazza Paleocapa sintetizza in queste parole 11 suo rammarico di fronte all'Inappellabile decisione che ha stabilito per giovedì 30 settembre la data in cui 11 caffè dovrà ufficialmente morire. La «condanna- degli esperti d'arte se sommata a quella degli esperti di legge e di burocrazia: non c'è articolo del codice che difenda I ricordi, né vincolo artistico che tuteli la polvere quando é Intrisa. | soltanto, di piccola storta Se I ne andrà, cosi, un angolo di i quella Torino di stampo vec; chiotto e un po' blasé, prof u'. mata di garbo subalpino e di. > cioccolata Olanduja. , Dopo 10 anni di battaglie a colpi di carta bollata e sen! tenze del tribunale In un'alta| lena di grandi delusioni e mijnlme speranze. 11 cai fé Talmone spazzerà dalle sue sale le ombre della tradizione per proiettarsi In un futuro mercantile di tutt'altro colore e sapore: diventerà uno del tanti negozi d'abbigliamento lucidi d'acciaio e fluorescenti di neon. La -Confetteria Roma già Talmone. rive In quest'angolo di Torino dal 1936: prima era in via Cavour. Sotto la sua Insegna é. spesso, passato Olollttl (c'é ancora, fra i più vecchi clienti, chi lo ricorda con 11 cappellaccio calato sulla fronte): al suol tavolini il duca di Genova ha sorbito, silenzioso, un Interminabile rosario di caffé: Ouldo Gozzano, avventore assiduo, ha forse respirato (magari guardando 1 banconi In legno Intarsiato di madreperla) un po' di quell'aria di -buone cose di pessi- j mo gusto, di cui vive la sua I poesia. Un colpo di spugna su tutto I questo, giovedì prossimo. E i un colpo di spugna anche sul' le speranze del due gestori. Vincenzo Condarcurl e Sergio Fina, che si sono trovati. Inconsapevoli. In una spirale di citazioni e di sfratti: hanno! preso in gerenza 11 locale nel "77 da due persone che. a loro volta, l'avevano avuto per anni In gestione dalla società immobiliare Santa Costanza, proprietaria del muri. .Oli ex csc ree n t i — commentano, ora. Condarcurl e Fina — operano in corso una causa di sfratto e non ci dissero nulla. L'anno scorso sono stati condannati per truffa, ma l'ordine di lasciar liberi I locali ha fatto ugualmente il suo corto e, nonostante le proroghe, divente¬ rà esecutivo il 30 settembre.. Un problema per 115 dipen-denti del caffé che. a metàsettimana, saranno licenziai! e dovranno cercarsi altri posti di lavoro. Un problema per Torino che vede, con la chiusura del Talmone. proseguire Implacabile quella -tendenza- grazie alla quale sono, via Ivi*, scomparsi 1 granili caffé 1dove tra .bicorni, e «sucrejS'é fatta anche una buona porzione di Storia iDilej. Mo- llnart. Nazionale. Ouarany, Rosa) o quelli, più recenti e meno blasonati (Motta. Mogna. Augustus). che della città hanno visto scorrere la cronaca. Renato Rizzo ii i ii mi Il bih dll f ll'i hi i ll ld ii mIl bicchiere della staffa accanto all'antico marchio ormai entrato nella leggenda
Persone citate: Mogna, Motta, Sergio Fina, Vincenzo Condarcurl
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