Guerra inutile e solidarietà araba di Igor Man

Guerra inutile e solidarietà araba Da due anni lo scontro Iraq-Iran (costato già 150 mila morti): adesso il regime di Khomeini preannuncia la «battaglia finale» Guerra inutile e solidarietà araba Teheran è riuscita a recuperare i territori perduti con il «blitz» di Saddam Hussein del 1960 - La ritrovata unità araba, dopo il vertice di Fes. ha ora riawicinato a Baghdad i siriani - L'ayatollah rischia dunque di rimanere isolato anche da Assad A Fes. per quel vertice ara bo (6-10 settembre) Saddam Hussein arrivò all'ultimo momento, prendendo tutti In contropiede. Tutti, non già re Hassan del Marocco che la presenza del leader Iracheno aveva sollecitato con autorevole insistenza. E durante 1 lavori del summit, specie in occasione delle cerimonie aperte alla tv e ai 700 corrispondenti giunti un po' da tutto 11 mondo. Hassan II dedicò particolari attenzioni a tre personaggi: Arafat. Saddam Hussein e Assad di Siria. Nel caso del primo si trattava di un doveroso riconoscimento all'uomo che. resistendo oltre ogni previsione alle potenti divisioni Israeliane. •aveva salvato l'onore della nazione araba», nonché di riaffermare il principio, di fronte agli Stati Uniti, che la causa palestinese -si identifica con quella di tutti < Paesi arabi: Per quanto riguarda l'iracheno e 11 siriano, c'era l'urgenza di rappacificarli, il che avvenne in diretta tv a li rane, sotto la bianca tenda da deserto del re marocchino, coinvolgendo Arafat e re Hussein di Giordania. L'abbraccio fra Saddam Hussein e Assad. divisi da annosa rivalità ideologica, servi a suggellare la • risoluzione sul Golfo- alla cui stesura avevano lavorato a lungo esperti marocchini e sauditi con U contributo degli algerini. Il documento, adottato all'unanimità Impegna tutti gli Stati arabi a solidarizzare con l'Iraq nella guerra contro l'Iran, la cosiddetta • guerra Inutile» che ha compiuto il 23 settembre due anni e ha già causato 150 mila morti. Alla vigilia del secondo anniversario, il 22 settembre, un portavoce Iracheno ha informato che le forze aeree di Baghdad «stornane hanno bombardato con successo concentramenti di truppe e obiettivi militari- nelle città iraniane di Ilam. Oila. Oharb. Sar-e-Pol e Mehran. tutte sul confine. «Incursioni di avvertimento» anche su Teheran. Qom, Isfahan e Kermanshah A Teheran, dov'è suonato l'allarme aereo, la notizia è stata confermata. Slamo dunque alla vigilia di una ripresa delle operazioni? A Teheran si dà per imminente la «battaglia finale»: gli ospedali son tutti in preallarme, 160 mila uoml ni sul piede di guerra. A due anni dal fallito •bllUm di Saddam Hussein, allorché 11 «Blsmarck del Medio Oriente» aggredì l'Iran convinto di travolgere 1 resti dell'esercito imperiale In pochi giorni provocando la ca duta di Khomeini (che fu addirittura annunciata da Radio Baghdad), le posizioni sul campo si sono ribaltate. Le forze dell'Iraq si trovano all'Interno dei propri confini nazionali; quelle iraniane mantengono caposaldl In territorio Iracheno. Rivediamo rapidamente i principali fotogrammi del film della guerra del Golfo. Il 23 settembre 1960 con un'operazione congiunta dell'aeronautica e delle forze terrestri. Saddam Hussein sfonda, cogliendo di sorpresa 1 superstiti della «grande armata» e le formazioni paramilitari (Pasdaran ed Heabollah) inquadrate dal mullah. Dopo un mese di selvaggi combattimenti, ai quali parteciparono con efficacia 1 piloti iraniani liberati dal carcere da Banl Sadr che, allora, come presidente della Repubblica aveva 11 comando delle forze armate. U sofisticato esercito iracheno occupò il porto di Khorramshahr. posizione chiave per 11 controllo dello 8hatt-el-Arab. tuttavia non riuscì a conquistare Abadan e Ahwaz. Giorno dopo giorno quella di Saddam Hussein doveva rivelarsi una vittoria di Pirro. Dal novembre del 1980 sino al settembre dell'anno scorso andò avanti stancamente quella guerra di posizione e di attrito che certi esperti americani definirono -la guerra di Topolino-, mentre gli arabi parlavano di -guerra dimenticata.. Ma il 21 settembre 1981. con una fulminea azione a sorpresa, l'esercito di Khomeini rompe l'assedio di Abadan. Seconda offensiva iraniana il 29 novembre con la liberazione di Bostati: i combattenti dell'Islam travolgono i soldati iracheni che. ritirandosi, lasciano sul terreno persino le scarpe. Il 22 marzo del 1982 scatta l'operazione -Fath el Mobine- (vittoria evidente) che porta, seppure al prezzo di Incredibili perdite. 1 khomelnlstl alla conquista di 2 mila chilometri quadrati di territorio e a una avanzata di 50 chilometri in direzione di Bassora. L'offensiva riprende 11 29 di aprile sino alla liberazione di Khorramshahr. La quarta fase della guerra comincia 11 10 giugno scorso, quando Saddam Hussein, in grave difficoltà, decreta unilateralmente 11 cessate il fuoco annunciando poi, 11 30 giugno, che l'esercito Iracheno veniva ritirato entro le proprie frontiere «per facilitare una soluzione pacifica del conflitto tra musulmani-. Ma la soluzione pacifica appare Impossibile. Saddam Hussein rivendica 11 diritto alla sovranità Irachena sullo 8hatt-el-Arab. Khomeini pone un diktat: destituzione del •Satana blasfemo- Saddam Hussein, costituzione di una «Repubblica islamica» in Iraq. 150 miliardi di dollari come risarcimento del danni di guerra. Cosi 1115 agosto l'Iraq decreta 11 blocco del terminale petrolifero di Kharg che costa all'Iran 11 calo delle esportazioni di petrolio da 3 milioni di barili al giorno a soli 900 mila. Cosi Khomeini. per bocca del presidente del Parlamento, Rafsanjanl. p re annuncia la •battaglia finaleche verrà condotta secondo una «nuota (attica», la quale prevede di non più risparmiare le popolazioni civili affinché si compia la vittoria del -vero Islam-. Quando, due anni fa. l'Iran venne aggredito. Banl Sadr riuscì con spregiudicato pragmatismo ad assicurarsi una •copertura, sovietica, che portò a un afflusso non irrilevante di armi e pezzi di ricambio dalla Corea del Nord, dalla Libia e. persino, paradossalmente, da Israele (ma gli iraniani han sempre smentito la •rivelazione, fatta in questo senso a Washington da un esponente di Tel Aviv*. La Siria fungeva da tramite, da salvacondotto per cosi dire. In odio al regime di Saddam Hussein, reo. tra l'altro, d'aver preso le distanze daìl Urss per avvicinarsi, coi buoni uffici dell'Arabia Saudita, agli Stati Uniti. Negli ultimi tempi, però, le co.*e sono un po' cambiate. L'Lnlone Sovietica avrebbe ripreso a fornire armi all'Iraq <sl parla del sofisticato carro armato T-76). i francesi hanno costruito tutt'tntorno a Baghdad una rete missilistica e venduto l'elicottero Gatelle. gli americani passerebbero agli iracheni 1 rilevamenti degli aerei Aicacs dislocati in Arabia Saudita. In Iran, al contrarlo, scarseggiano i pezzi di ricambio: quelli per 1 su- personlcl F-14 non sono reperibili sul mercato Internazionale, e per quelli del Phantom sul mercato nero vengono chieste cifre da capogiro. Senza contare che avendo fidato sulla potenza delle masse umane -guidate da Dio-, j Vestablishment Iraniano rifiutò, a suo tempo, l'offerta di sistemi integrati di sorve- ' gllanza dello spazio aereo. Ora si cerca di correre al ripari contando sempre sul «canale» siriano. In teoria, dopo la rtsoluzlo-1 ne sul Golfo approvata a Fes. la Siria dovrebbe concorrere allo sforzo bellico Iracheno, ma. fa notare l'esperto egiziano Magdl Allam. né l'agenzia ] di stampa ufficiale della Siria, la Sana, né alcun quotidiano di Damasco hanno menziona- ! to la risoluzione unitaria. Co- { me mal? E' quanto ha chiesto ! sempre Magdl Allam al presidente del Parlamento iracheno. Nalm Haddad. uno dei più autorevoli dirigenti di Baghdad. Risposta: -La politica di Assad non ci stupisce, egli applica il detto "t nemici dei miei nemici sono i miei amici". A'on cf offendiamo che il\ regime siriano modifichi il suo i atteggiamento-. Tuttavia è annunciato un viàggio di Assad a Washington e non é lmprobabile che 11 presidente si- ! nano voglia giocare con Reagan la carta iraniana. E' dunque possibile azzardare che in cambio di determinate -garanzie» (a spese, magari, e dei palestinesi e dei libanesi) Assad si decida a troncare la sua invero Ìbrida alleanza col massimalisti Iraniani. La drammatica mancanza di un adeguato supporto bellico indurrà Khomeini a rinunciare alla -battaglia finale-? La risposta si nasconde nelle pieghe del turbante del vecchio Imam che rifiuta ogni compromesso: •£' in giuoco l'Interesse della società e della I religione. L'islam non ammet| te che l'aggressore non sta punito Noi non abbiamo nulla a che spartire col crtsttanestmo che perversamente predica di porgere l'altra guancia-. Se. • dunque, la guerra riprenderà ce da attendersi colpi alla disperata da parte di Khomeini che finirebbero col trasformare in un rogo il Oolfo del petrolio, vena giugulare del mondo industrializzato. Poiché, alla fine, il disastrò coinvolgerebbe fatalmente i'Urss. é possibile si verifichi quella -congiuntura costruttiva-auspicata dall'Iraq. Vale a dire la decisione della comunità internazionale di preferire un Saddam Hussein dimezzato a un Khomeini destattizzatore assoluto e permanente. Igor Man Fes (Marocco). Uni panoramica sullo stupendo Palazzo di Fes, durante U cerimonia tU chiusura del summit tra I Paesi arabi ( Upi >