Le tristi occasioni del razzismo

Le tristi occasioni del razzismo Quella festa sospesa a Milano: tornano i veleni antisemiti? Le tristi occasioni del razzismo Gli Inviti, duecentoctnquanta, erano stati spediti a parenti e ad amici, tutto era ormai pronto per festeggiare Il tredicesimo compleanno del figlio quando a una facoltosa famiglia ebrea t arrivato un telegramma dalla direttone dell'hotel Michelangelo, sede prescelta per la festa, con la comunicazione che la riunione doveva essere considerala annullata per grave pericolo. Tra le conseguente delle stragi di palestinesi nel Ubano, a Milano si è avuta anche questa. Una conseguenza minima, se rapportata agli orrendi fatti di Sabra e Chatyla. ma indubbiamente una rivelazione, un allarme, una spia e una spia da non trascurare del disagio e del disorientamento diffusi nell'opinione pubblica. •I rappresentanti sindacali del lavoratori del Michelangelo, visti t noti fatti di sangue nel Medio Oriente e preoccupati per eventuali ritorsioni Internazionali, hanno deciso per la slcuretta di tutto II personale di sospendere tutti t ricevimenti ebraici...', è il passo di un comunicato del lavoratori dell'albergo che la direzione ha citato per giustificare la decisione presa. La comunità ebraica ha protestato parlando di antisemlttsmo. E ha protestato anche la federazione provinciale Cgil-Cisl-Utl. parlando pure di antisemitismo. L'antlscmtttsmo è tornato nel discorsi della gente comune. Il dibattito alla Keneseth, l'arrogante rifiuto di Begin di accettare un'inchiesta, l'impudente ammissione di corresponsabilità di Sharon. con In ptU l'accusa di aver comptuto a suo tempo ti massacro di Teli al Zatar rivolta al capo dell'opposizione Peres. la triste voluttà di vendetta contro la storia con cui il governo Israeliano si e confermato lontano da qualsiasi rimorso, tutte queste notizie odiose che hanno Irasformato nel tempestare del media f perseguitati di ieri net persecutori di oggi favo¬ riscono un proliferare di voci, di contrasti, di tllazloni. di giudttt che si pensava di poter non sentire più. L'antìsemlttsmo non era morto, covava nascosto, aspettando l'occasione per risollevare la testa e avivlenare di nuovo la nostra vita quotidiana, i rapporti più semplici, le abitudini che rendono diverse la pace dalla guerra come ti giorno dalla notte. Ecco, sempre per restare a Milano, una voce su un censimento effettuato da barbuti nella tona di piatta Giovanni dalle Bande Nere casa per casa tra quelle notoriamente abitate da famiglie ebree. Ecco lettere minatorie, minacce telefoniche di bombe e altro alla scuola ebraica. Ecco le vignette satiriche e l commenti politici, t corniti Improvvisatioorganatati, in cui accanto all'effigie e al nome di Begtn o di Sharon vengono evocati l'effigie e il nome di Hitler o di Htmtnler. E' un momento duro per tutti, perché molte argomentazioni hanno la possibilità di imporsi se appena dimentichiamo di distinguere tra popoli e governi, se ci lasciamo per legittima indignazione o per legittimo sconforto ricacciare nella bestemmia del razzismo. I bota e i loro complici di Sabra e Chatyla hanno colpito indifferentemente tutte le ratte umane. Non assecondiamoli. Non prendiamoli come nostre guide. Giustamente, la comunità ebraica di Milano, come di altre città d'Italia, ha chiesto alle massime autorità di Tel Aviv di accertare la verità e di punire t responsabili. La sciagura t che quelle autorità hanno già dichiarato di non voler aprire l'inchiesta e di non giudicare nessuno colpevole. Evidentemente, per loro, l'Immagine d'Israele va bene cosi, come forse neppure t peggiori antisemiti riuscivano a Immaginare nelle trame più sfrenate e più tenebrose. Oreste dei Buono

Persone citate: Begin, Hitler, Peres, Sabra, Zatar

Luoghi citati: Israele, Italia, Medio Oriente, Milano, Sharon, Tel Aviv