Dopo il rifiuto del maestro Beno e dell'assessore Balmas di dedicare la serata all'eccidio di Beirut

Dopo il rifiuto del maestro Beno e dell'assessore Balmas di dedicare la serata all'eccidio di Beirut Dopo il rifiuto del maestro Beno e dell'assessore Balmas di dedicare la serata all'eccidio di Beirut Guariti nel pei per il concerto della pace Gli accusati: «Una tragedia non può ridursi a comizio» E il capogruppo pei Ferrara «Balmas resta? vado via io» Dalla musica alla polemica! I quattro protagonisti Un concerto per la pace st e trasformato In battaglia politica, per fortuna limitata al confini della città. Esplosa tra l'orrore del mondo Intero, la notizia dell'agghiacciante strage di palestinesi In Libano ha Innescato una rovente polemica all'interno del pel torinese, culminata ieri pomeriggio nelle dimissioni del capogruppo In Comune. Giuliano Ferrara. In aperto contrasto con l'assessore alla Cultura. Giorgio Balmas. Quest'ultimo. Indipendente eletto nelle liste del pei e •colpevole., assieme al compositore Luciano Berto, di non aver voluto dedicare 1 due concerti di piazza San Carlo alle vittime di Beirut, s'era pochi minuti prima rifiutato di accettare l'accusa e lasciare l'Incarico: per protesta contro 11 suo atteggiamento al è quindi dimesso lo stesso Ferrara, accusatore intransl gente. La polemica, forse sproporzionata al caso, prende l'avvio sabato sera tra le quinte del concerto per la pace organlz zato In piazza San Carlo, dove 000 musicisti francesi si apprestano ad eseguire insieme 'Accordo, di Luciano Berlo, diretti dall'autore. Poco prima, al Festival dell'Unità, presente anche la delegazione palestinese, gli schermi televisivi hanno rovesciato sul visitatori le tragiche Immagini di Beirut. Tra falò, volantini di protesta e volti attoniti si aggira anche Giuliano Ferrara, tornato di recente dal Libano con gli occhi colmi di visioni drammatiche. Ce una breve consultazione, poi una decisione improvvisa: lo stesso Ferrara e 11 direttore di Nuòva Società. Saverio Ver ione, balzano In auto per rag giungere piazza San Carlo. Mancano alcuni minuti alle dieci, ora d'Inizio del concerto, quando Ferrara rintraccia Balmas e gli chiede che prima di ■Accordo» si esprima solidarietà alle vittime palestinesi, dedicando loro la composi zione di Berto. Ma l'assessore all'oscuro degli ultimi tragici (atti, si mostra perplesso: le trombe, sistemate alle fine atre della piazza, stanno per lanciare il primo squillo, e impossibile avvisare tutti e sa rebbe anche corretto consul tare gli orchestrali. Ferrara si precipita allora da Luciano Berto, ottenendone un nuovo diniego. Al termine del concerto, la prima bomba polemica. Il ca pogruppo pei diffonde un comunicato in cui giudica il comportamento dell'assessore e del maestro Berto-un atto stupido e immorale, che squalifica chi lo ha comptu lo». Luciano Berto e Balmas leggono, attoniti, questo commento sul giornale di domeni ca mattina, e la replica del compositore non si fa attendere: -A proposito di Ferrara e delle vittime di Beirut — e la secca risposta — posso solo di re che s'egli potesse vivere < veramente comprendere la si tuazione palestinese in tutta la sua complessità e drammatteità. non si sognerebbe di ri darla all'improvvisazione di un mini-comizio. Ferrara e. com'è noto, figlio di degnissime persone: il suo comportamento e le sue parole me lo fanno però apparire come un indegno "proconsole romano", per non diredi peggio-. Balmas. sul momento, preferisce limitarsi a un amaro sfogo con amici: - Vengo accusato proprio io. che in tempi difficili ho dedicato il primo concerto d'Italia al Vietnam, che sempre sono stato coerente con la mia milizia democratica. Non vale la pena di replicare». Ma domenica sera, quando ormai l'incidente sembra acqua passata, la polemica si riaccende. Luciano Ferrara torna in piazza San Carlo accompagnato da Mario Missiroll. direttore del Teatro Stabile, e con lui ribadisce la richiesta. Anche questa volta, però, mancano pochi minuti alla replica del concerto, e le sferzanti accuse' della sera precedente non hanno certo pacillcato gli animi: Luciano Berto oppone nuovamente un netto rifiuto. Ieri mattina il caso è ormai oggetto di dibattito politico, circolano insistenti le voci di una richiesta di dimissioni di Balmas. ma l'assessore replica con una lettera a La Stampa. Dice: -Luciano Berto, ed io consenziente con lui. abbiamo preferito lasciare che il pubblico di piazza San Carlo (il quale ben sapeva essere "Accordo" un richiamo all'orrore delle guerre — di tutte le guerre — e un Invito ad una più impegnata lotta per la pace) facesse liberamente i purtroppo angosciosi collegamenti con l fatti di Beirut. E' una decisione deità quale assumo la personale responsabilità che, contrariamente a quanto dice Ferrara, e consapevole e morale. La gente, a mio giudizio, "sente" e "vive" i fatti drammatici del nostro tempo ptù di quanto, forse, talvolta i politici pensino-. Conclude: -lo dò atto a Ferrara di costante buona fede nel suo esuberante entusiasmo politico, che giovanilmente talvolta trascende i pronunziameli corretti, come è purtroppo successo in questo episodio. Mi dia egli a tto di altrettanta onestà nel vedere io le cose con diversa, sensibilità. Nessuno può sta¬ ' i e i , i i bilire con la bilancia se il giusto }kso di angoscia per i fatti di Beirut sia il suo o il mio-. Nella questione Interviene anche Missiroll: -Berto, al quale sono sinceramente amico, ha opposto un fermo rifiuto alla richiesta di una breve dichiarazione sul massacro dei palestinesi, né il tempo consentiva di maturare una discussione in proposito. Il mio disappunto non va tanto all'atteggiamento di Berto, che mi resta incomprensibile, quanto a quello della città che. in una manifestazione che si fregia di svolgersi per la pace, non trova modo di esprimere una neppure minima testimonianza-. Ma ormai Ferrara e partito a spada tratta chiedendo le dimissioni di Balmas. e le trombe di -Accordo-, come quelle di Gerico, minacciano di far crollare t muri dell'assessorato. Balmas. però, resiste; si dimette Ferrara: e forse 11 prologo ad una discussione più serena, che sdrammatizzi una vicenda troppo esasperala Roberto Reale ctmlmtsqrvtvlSlsccdcausdncrithc •Mi dimetto per protestare contro la permanenza in giunta dell'assessore Giorgio Balmas-: l'ha detto Ieri sera Giuliano Ferrara, capogruppo comunista a Palazzo civico, al termine di una riunione del suo gruppo, nel corso della quale 11 pel (presenti 1 segretari cittadino. Quagllottl. provinciale Olanottl e. per breve tempo. 11 sindaco Novelli) ha valutato le reazioni della polemica nata sabato In piazza S. Carlo fra lo stesso Ferrara, l'assessore Balmas e 11 maestro Berlo. Come riferiamo a parte, il capogruppo comunista aveva chiesto di dedicare, con una dichiarazione pubblica. 11 concerto al popolo palestinese e al morti di Beirut, ricevendo un netto rifiuto sia da Balmas sia da Berlo. OlulKno Ferrara è uscito dalla sala dell'Incontro molto sudato, scuro In volto. Subito non ha voluto rilasciare dichiarazioni. Anche 11 segretario della federazione. Olanottl. e 11 sindaco Novelli non hanno voluto parlare. Con 1 cronisti e rimasto Quaallottl. 11udrrttrpmcqltgnsBczdcCnmssnmarz 11 quale, mentre rilasciava una dichiarazione molto prudente, ha ascoltato con stupore le parole di Giuliano Ferrara. Uragano all'interno del pei torinese. In un momento particolarmente delicato? Parrebbe di si. viste le lughe. le polemiche e le improvvise dimissioni. Bisognerà vedere che farà l'assessore Balmas. il quale non ha partecipato all'incontro del gruppo, consentendo a qualche suo compagno di dire con un po' d'Ironia: -Non sappiamo dove sta: sarà a Settembre musica-. I socialisti sono più vicini a Balmas (indipendente del pel) che a Ferrara: - La manifestazione dell'altra sera—dice Elda Tessore. presidente della commissione municipale alla Cultura — per una pace minacciata hi molte parti del mondo, ha dimostrato la sensibilità delia civica amministrazione, di Berlo e del torinesi su questo tragico problema. Ritengo però sbagliato un atteggiamento (quello di Ferrara, nei r.) che strumentalizzi imitative come quella di piatta S. Carlo al servizio della politica: la cultura non ha tessera e non può, ni deve essere soffocata da veline di partito-. Anàlogo l'atteggiamento del rappresentante pll sempre nella commissione culturale del Comune: «Credo che la gente — afferma Condona — se ha interpretato lo spirito del concerto, abbia Inteso che la pace non è divisibile (solo Beirut e non Kabul). Di orrori ve ne sono molti: tentiamone lo sgomento comune e non tagliato a fette». La de con Oàttl e Berardl vuole Invece un chiarimento politico. -In primo luoyo — spiegano — II capogruppo del bel non ha titolo per ordinare l'assessore o al compositore Berto, dediche e dichiarazioni In secondo luogo i evidente che ti i aperto un contrasto accen tuato dai toni e dalle parole usate da Ferrara che deve essere chiarito all'interno del igei.. Ma 11 chiarimento da parte ' di Giuliano Ferrara è stato ;immediato: -Le dimissioni sono irrevocabili-. Il segretario cittadino del pel Quagllottl ne ha preso atto con visibile rammarico, ma anche con un autocontrollo che gli ha con sentito di rispondere agli altri partiti. Precisa Quagllottl: -La riunione del gruppo comunista, assente Balmas. si i svolta sulla base dell'Informazlone data da Qtultano Ferrara sulle iniziative più opportune per sostenere la lotta del popolo palestinese e per fermare Il massacro a Beirut. Noi pensiamo che In momenti tan to tragici tutte le persone amanti della pace debbano far sentire la loro voce. E concerti di sabato e domenica potevano essere occasioni di questo tipo». •Chi penta di strumentalizzare ciò che e avvenuto — un fatto In té limpido—con dottinoli considerazioni tu presunte "veline di partito" dimostra ancora una volta di non aver capito nulla di politica, di cultura e ancor meno del comunisti». Giuseppe Sangtorglo I personaggi detta polemica: l'assessore Giorgio Balmas. il capogruppo pei Giuliano Ferrara, il musicista Luciano Beno e Missiroli