Cova e Pavoni 10 e lode, ma ci sono anche i bocciati

Cova e Pavoni 10 e lode, ma ci sono anche i bocciati L'atletica azzurra ritorna da Atene con qualche laurea e con alcune delusioni impreviste Cova e Pavoni 10 e lode, ma ci sono anche i bocciati ATENE — Un leprotto, simparcamente atteggiato a vincitore, ed una tartarughina sorridente sono stati l'emblema che ha accompagnato la tredicesima edizione dei cara-, ptonati europei di atletica, significando forse — con Quel sorridere della tartaruga — ■importanza decoubertinlana del partecipare. Ciò tuttavia mal si adatta ai tempi moderni, dove la vittoria sfugge al semplice canone del -premiare il pia forte- ma sempre più spesso assume anche valore politico, e non solo In stretta chiave sportiva. Cosi, al termine di sette giorni di gare, diventa logico stendere consuntivi, giudizi, classifiche: l'imponderabile può aver infatti condizionato solo le prestazioni di alcuni (pochi, comunque) mentre i più si sono ritrovati a raccogliere per quanto avevano seminato. L'atletica, in questo, è sport galantuomo: non premia mai chi si difende per tutta la partita e nel finale azzeccai! tiro della vittoria. Eccoci dunque a costruire una specie di piramide del valori, naturalmente relativa agli italiani. Al vertice di questa piramide bisogna porre Cova e Pavoni, meritevoli davvero di essere posti in cima all'Olimpo per aver saputo ottenere — l'uno vincendo I diecimila, ('altro con II secondo posto (a soli 19 anni) nei 100— risultati che alla vigilia neppure l'ottimismo del et. Emo Rossi era riuscito a prevedere. Appena un gradino sotto di loro siedono le tre damigelle che. con altrettante medaglie, rendono più pingue ti bottino femminile di quello maschile: sono Dorio, Simeoni e Fogli. Gabriella ha dato finalmente una dimensione di sé, Sara ha perso record mondiale e titolo europeo ma con la dignità della campionessa, Laura ha scritto una pagina importante di una specialità ancora tutta da scoprire come la maratona femminile. Scendendo nel valori, ma degnissimi di lode (bene, bravi, sette più), troviamo quindi Antibo. coraggioso palermitano, che. come la Oargano. ha saputo amministrarsi saggiamente e non presupporre troppo da se stesso; Evangelisti (chi recrimina perché non ha vinto una medaglia non si rende conto di quanto sta già Importante la regolarità di questo ragazzo vicino agli I metri); la Milana, con la Fogli ottima interprete della maratona donne; quindi la staffetta maschile 4x100. In una valutazione di sufflcienea, stretta o ampia che sta, stanno quindi le neoprimatiste (cioè la Rossi dei 400e le staffettiste della 4x100 femminile), t finalisti (quasi tutti, vedremo poi chi merita discorsi a parte), e ancora coloro che hanno almeno superato la qualificazione o le batterie oppure hanno disputato gare dignitose, ad esempto la Marchisio o Urlando, per il quale la finale del martello ha rappresentato il classico infortunio. Dall'Olimpo si scende quindi negli Inferi, dove le tenebre non sono fitte soltanto per quegli atleti (t discoboli Bucci e Martino, il martellista Bianchini, il saltatore Dovilo) che si sono mantenuti su valori standard o poco sotto il loro rendimento abituale. Ben piti in ombra è invece la collocazione di quanti (gli ostacolisti Fontecchlo e Gelllni, il leloci- sfa Stmionato. lo Zuliani delta prova individuale, Scartesti-, ni) sono stati lontani dai livelli che era lecito attendersi. Si arriva cori sul fondo dove troviamo Di Giorgio che sem- bra non aver ancora capito che II talento non basta, se, mancano allenamenti ed eserCirio; poi Bare!io con 1 suol tre nulli alla misura d'esordio del salto con l'asta; la Masullo con l suol programmi invernali che escludevano le indoor in vista di qualcosa di buono proprio ad Atene; la Quintaralla Al limbo dei 7!<m classificabtlt appartengono, infine. I marciatori squalificati Si i detto molto, fin troppo nei giorni scorsi, non tanto di loro, quanto di un ambiente che offre spatto a supposirtoni che poco hanno a che fare con lo sport. Comunque sia. deve servire di monito ricordare che avere in Primo Sebtolo il presidente della laaf non significa trovare un numero maggiore di amici ma anzi può provocare le vendette. Giorgio Barberis Osanni Dorio, Simeoni, Fogli subito dietro ai due protagonisti, Zuliani e Scartezzini nel limbo, mentre ha deluso Di Giorgio

Luoghi citati: Atene, Inferi