Fidel Castro di Frane Barbieri
Fidel Castro Fidel Castro (Ssqim dalla V pagina) bancarotta. Sempre che gli sconsiderati indebitamenti non vengano giustificali dal disegno rivoluzionario di portare al collasso l'economia imperialista. In tondo, anche quella può essere una teoria: considerando i Paesi sviluppati debitori storici per l'eternità dei Paesi sottosviluppati, raccattare tutti i crediti possibili, senza facoltà né intenzione di restituirli, per arrivare al pareggio storico nel quadro di un disastro economico globale. Sarebbe una teoria alquanto rudimentale, ma non distante da tutte le volgarizzazioni teoriche di Castro. Il quale é riuscito a ridurre a schemini pararivoluzionari le già fortemente riduttive interpretazioni di Marx formulate dai sovietici. Era del resto forse inevitabile in un capo cospiratore e guerriero che per varie circostanze era stato portato prima a fare una rivoluzione per porsi appena dopo il problema del cosa si fa dopo la rivoluzione. Nella ricerca di una risposta. Castro infatti si è convertito tardivamente a Marx, lasciando di stucco in primo luogo i capi sovietici. Il marxismo, o per dire meglio lo stalinismo posticcio, di Castro non aveva tuttavia fatto sbollire gli entusiasmi accesi dalla sua impresa rivoluzionaria. A chi sembrava una stramberia, a chi una scelta ineluttabile, ma tutti restavano colpiti dalla temeraria sfida indipendentista lanciata agli Usa. La delusione incomincia appena Castro, anche dopo la corner- jddcsione ideologica, non riesce ad abbozzare una risposta su che | coni l'are dopo la rivoluzione. | O almeno quando la risposta ' che egli pretende di aver for- , mulato non soddisfa quanti \ per conto proprio sono alla ri-1 cerca di una nuova formula. J1 ritratti di Fidel sono stati [portati con cntu.iasmo nelle I manifestazioni e nelle rivolte ! jdei movimenti che cercavano di liberarsi dal dominio americano. Ma poi simo spariti quando stava diventando chiaro che Fidel offriva una formula incompleta: insegna come estromettere gli Usa. ma non insegna contemporanea mente come evitare che gli americani siano sostituiti dai sovietici. Oggi la formula castrista si riduce al corpo vagante cubano, il quale, se non è propriamente il portatore d'acqua dell'espansionismo moscovita, è ad ogni modo il portatore delie* sue armi. Armi che possono aiutare pure la nascita di una libertà, però la fanno nascere già condizionata e segnata, bisognosa di un ulteriore riscatto. Incompleta nell'aspetto nazionale, la formula di Fidel si e rivelata altrettanto incompleta, se non addirittura più lacunosa, nelle sue implicazioni politiche e sociali. Nel momento in cui emergevano già. prima con il litoismo poi con il kruscevismo, i catastrofici errori del modello sovietico. Castro ha voluto ripetere tutti quegli errori nell'applicaic il modello socialista a t'uba. Se nel freddo russo e naia una mostruosa deformazione, immaginarsi la caricatura die nel caldo tropicale cubano poteva nascere dai sistema stalinista. Per il suo fascino approssimativo il modello cubano diventa sempre meno attraente ed esportabile. Può aprirgli la piazza ancora soltanto la rozzezza della politica americana. Lnirando vittorioso all'Avana, più a causa della fuga disfattista di Ratista che non della propria irresistibile avanza | ta. Castro aveva con se il mon | do intero. Addirittura, in quel ' momento, anche una buona , parte degli L sa. Sono stati i so \ vietici a" sospettarlo all'inizio 1 come agente americano. Aveva J una posizione e una chance ir [ripetibili di mettere nel sacco I in una volta Washington e Mo ! sca. Intatti, il mondo aveva elevato la sua barba arruffata (che nascondeva bene l'avvocatimi trustraio) a simbolo di una nuova ed entusiasmante rivoluzione. Stava tra Mao, Kruscev. Kennedy e Tito. Si è ridono con le proprie mani ai livelli di un 11 usai.. Zhikov o Tzedenbul. L si e messo tra i primi a fianco di Jaruzelski. Frane Barbieri
Persone citate: Castro, Fidel Castro, Jaruzelski, Kennedy, Kruscev, Mao, Marx
Luoghi citati: Avana, Usa, Washington
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