Perini: la mafia c'è e la batteremo Conosco il popolo siciliano, è onesto di Giuliano Marchesini

Perini: la mafia c'è e la batteremo Conosco il popolo siciliano, è onesto Il Presidente della Repubblica a Venezia per la mostra sul vetro Perini: la mafia c'è e la batteremo Conosco il popolo siciliano, è onesto Calorose accoglienze al Capo dello Stato • L'incontro col pittore Santomaso, suo vecchio amico Scambio di battute col sindaco Rigo - «Piazza S. Marco starebbe meglio senza campanile» dal nostro inviato speciale VENEZIA — Signor presidente, che cosa pensa della lotta alla mafia? Pertlnl si ferma in mezzo alla gente, sotto il sole che inonda piazza San Marco. »Jve terremo a capo — risponde —. Non bisogna fare di ogni erba un fascio. Conosco il popolo siciliano, onesto, fiero, frutto di un lungo sviluppo di civiltà die si sono Incrociate nell'isola. Questo bubbone c'è. ma non bisogna coinvolgere nella mafia tutto ti popolo Italiano. Abbiamo avuto anche il terrorismo, che cercata di far leva sul malcontento degli italiani, per t salari bassi, le case, l'occupasione. Invece si è trovato dt fronte lo sbarramento del popolo. Adesso II terrorismo si allea con la mafia: supereremo anche questo-. Mentre il Presidente della Repubblica si avvia verso Palazzo Ducale, per visitare la mostra «Mille anni di vetro a Venezia», un cronista ricorre a un'immagine per porgli una domanda. Parlando di trasparenza, il giornalista chiede: «Quando pensa che si potrà dire altrettanto della classe politica Italiana?». •Lei vuol mettermi nei guai — replica 11 capo dello Stato —. Sono centinaia i deputati e i senatori che conosco, e sono veramente onesti, devono tirare la carretta. Sono stato deputato, vice presidente e presidente della Camera. Qualcuno c'è. Ogni categoria ha qualche mela bacata da gettar via, ma non bisogna coinvolgere gli altri-. Nell'attraversare piazza San Marco. Perlina è stretto da una folla che prorompe in applausi, lo chiama per nome. 'Ecco, vedete — commenta il presidente nel semicerchio degli uomini del servizio d'ordine —. questa gente mi dà conforto. Poi.ci sono i guai-. Il capo dello Staio ha irascorso a Venezia qualche ora. in visita privata: quasi una gita, sia pure con l'affanno per l'ultimo tragico avvenimento di Sicilia. E' arrivato verso le undici all'aeroporto •Marco Polo» di Tessera, dov'è stato accolto dal prefetto Tommaso De Cunzo. Circa mezz'ora dopo è giunto a bordo di un motoscafo, attorniato da una decina di natanti del servizio d'ordine, all'approdo di San Marco. Sono cominciati a scrosciare gli applausi, si sono levate le grida di «ervfro. tra le centinaia di turisti che s'erano riversali sulla riva. Peri ini. in abito bianco con berretto, riceve il saluto caloroso del sindaco di Venezia. Mario Rigo, poi s'incammina sorridente, impegnato a stringere mani, a rispondere al saluti, ad accarezzare bambini. Migliala di persone fanno corona a questa visita del capo dello Stato. » Tu sei l'unico-, gli grida un turista quando lo vede passare a pochi metri di distanza. Perilni si ferma un momento davanti a quattro alpini: -Ciao, giovanotti-. Poi va a visitare, al museo Correr, la mostra di Giuseppe Santomaso. un suo vecchio amico, con il quale eb-be legami dopo la lotta per la Uberazione. Nella conversazione con ilsindaco, il cai» dello Stato in-fila un aneddoto: -Si raccon- ta che un ufficiale disse a Napoleone che piana San Marco sarebbe stata una magnifica sala da ballo, se ci fosse stato il tetto. E Napoleone rispose: il tetto migliore è il cielo stellato-. Poi Pertini si volta verso Mario Rigo e domanda: -Lei la sapeva questa?-, -lo no- ammette il sindaco. -Del 'veneetano, lei- è 11 bonario commento del capo dello Staio. Poco più avanti. Perilni osserva: .4 me sembra che questa piatta starebbe meglio senea il camminile-. Il presidente visita quindi la mostra del vetro. E. al termine di quesio giro tra le vetrine che contengono delicate meraviglie, gli viene offerto un artistico piatto di vetro opera del maestro Barbini. Mentre un funzionario del seguilo prende In consegna il fragile regalo. Pertini esclama: - Stia attento a non romperlo-. La mattinata veneziana del Presidente si conclude in mezzo alla folla. Pertini siede al caffè «Florian». mentre l'orchestrina comincia a suonare: 11 capo dello Stalo prende un aperitivo, conversa amabilmente con quanti gli stanno attorno. La colazione alla trattoria «All'angelo-, in calle largo San Marco: 11 dono di una pipa pregiata: poi. nel primo pomeriggio. Pertini raggiunge di nuovo l'imbarcadero, sale sul motoscafo e lascia Venezia accompagnato da migliala dt saluti. Giuliano Marchesini

Luoghi citati: Sicilia, Venezia