Sempre più esplosivi i debiti del Terzo Mondo

Sempre più esplosivi i debiti del Terzo Mondo Il Fondo Monetario si chiude tra furiose polemiche e un rinvio per la «rete di sicurezza» Sempre più esplosivi i debiti del Terzo Mondo Sui «grandi salvataggi» (Messico, Polonia etc) deciderà il Comitato Interinale ad aprile - E' prevalsa la «linea Reagan»: gli Usa si ripropongono come locomotiva per trainare il resto del mondo fuori dalla recessione ■ Dai Paesi in via di sviluppo previsioni catastrofiche DAL NOSTRO INVIATO iMCIAia TORONTO — La 3T assemblea del Fondo Monetarlo Internazionale si chiude oggi In un eli ma di estrema tensione, tra le violenti proteste dei Paesi In via di sviluppo contro la «negligenza benevola* dell'Occidente. I lavori dell'assemblea hanno registrato una convergenza delle nazioni industrializzate sul rimedi da adottare per salvare il Terzo Mondo dalla bancarotta: ma ogni decisione è stata rimessa al Comitato interinale del Fondo ad aprile, e ulteriori ritardi potrebbero rinviarla addirittura al settembre dell'anno prossimo. Questa strategia del temporeggiamento ha quasi scatenato la rivolta dei Paesi in via di sviluppa A nome dell'Intera Africa, il ministro delle Finanze senegalese Seck ha ammonito le nazioni Industrializzate che >U diporto tra ricchi e poveri ti è fatto intollerabile'. Parlando per tutti i Caraibi il premier giamaicano Seaga. uno del più sicuri alleati dell Occlden te. ha manifestato il timore che •<( giorno del giudizio sta ricino*. Tramite il ministro delle Finanze Blnggiam la Ci na. che fa parte del Fondo da un anno, ha denunciato il pericolo -di un attentato alla pace e stabilità internationati». Con un linguaggio pittoresco, costellato di Invoca rioni ad Allah, e di attacchi alla troika nemica, Israele. Stati Uniti e Iraq. l'Iran ha riassunto In cifre la disastrosa condizione terzomondista. -Per la prima volta dalla fine della seconda guerra mondiale*, ha detto il ministro delle Finanze Nemazl. -nell'ai il prodotto e il reddito prò capite tono diminuiti. Ogni crescita di un punto nei tatti in Occidente ha aggiunto 2 miliardi di dollari ai nostri interttti da pagare. In talune aree le esportatimi tono cadute fino al 50 per cento*. Nemazl ha sostenuto che tale condizione sta peggiorando quest'anno e peggiorerà ulteriormente nell'M: anche se si verificasse l'attesa ripresa occidentale, ha avvertito, trascorrerebbero alcuni mesi prima che 1 ter•omondistl ne traessero benefici. La dura presa di posizione del Terzo Mondo non è rimasta senza eco tra le grandi potenze. La Francia, il cui ministro delle Finanze Delors ha paragonato l'attuale congiuntura a quella degli Anni Trenta, e U Canada, il cui premier Trudeau ha lamentato la debolezza del sistema finanziario, l'hanno ad esemplo appoggiata, invocando l'immediata ripresa del dialogo NordSud e generosi aiuti governativi e privati. Ma in seno alla comunità occidentale hanno esercitato azione frenante gli Stati Uniti, reclamando Innanzitutto l'adozione dei programmi di austerità nel Paesi poveri. 81 è schierata al loro fianco l'Inghilterra, il cui cancelliere dello Scacchiere Hbwe ha denunciato •<( decennio dellimprudenta» appena conclusosi. L'Italia si è collocata a metà strada tra 1 due opposti schieramenti, pronunciandosi per un rafforzamento degli organismi internazionali a favore del Terzo Mondo, ma anche contro la finanza allegra che ha provocato l'attuale crisi. Una Inquietante spaccatura ha cosi avuto luogo all'assemblea. Da un lato, la superpotenza, fiduciosa nei propri mezzi, con la prospettiva di un «boom* dell'economia 11 prossimo anno, certa di potersi portare al traino l'Occidente e 1 Paesi In via di sviluppo. Dall'altro. U Terzo Mondo sorretto non senza cadute e contraddizioni ora da questa ora da quella potenza europea. In preda al panico per ti rischio della bancarotta. Nel confronto hanno vinto gli Stati Uniti. Alla richiesta del Terzo Mondo e della Cee che 1 contributi al Fondo Monetario vengano raddoppiati, e i diritti speciali di prelievo rafforzati, essi hanno contrapposto il disegno di una • rete di sicu retta >, un capitale cioè per Interventi ad hoc. Al comitato Interinale di aprile a Washington, se una proposta passerà subito sarà di sicuro quella americana. La conseguenza di tutto questo: un autunno caldo e un Inverno caldissimo, con la maggioranza del governi e delle grandi banche paralizzati, in attesa di vedere come andranno a finire le vicende chiave, non solo quelle del Messico e dèlia Polonia, ma anche dell'Argentina e della Romania. La ragione dice che gli Stati Uniti non permetteranno nessun dissesto di nazioni non fosse altro che per motivi politici e per salvare 1 propri! istituti finanziari, i plU esposti dì tutti: che accorreranno cioè in soccorso dei pericolanti non appena avranno ottenuto da loro la desiderata stretta di cinghia. Ma 1 Paesi In via di sviluppo vedono lo spettro di un «cra- ck* analogo a quello del '20. Taluni discorsi del delegati del Terzo Mondo sono stati autentiche grida di disperazione. L'asprezza con cut li cinese Blnggiam ha richiamato l'Occidente alla sua responsabilità ha turbato l'assemblea. Il minlstto delle Finanze nicaraguense Chamorro. in rappresentanza dell'intera America Latina, ha prospettato esplosioni regionali. In un discorso peraltro moderato. DI fatto, la 37* assemblea del Fondo Monetario Ita riproposto con drammatica urgenza 11 problema del rapporti Nord-Sud. senza però neppure Impostarne la soluzione. Il problema, che sembrava dovesse essere affrontato decisamente a Cancun In Messico un anno fa. costituisce una vera mina vagante. Più sarà accantonato, più diverrà pericoloso. Non sfocerà soltanto In carestie, guerre civili, ma altresì in conflitti Intemazionali, che dall'Etiopia al Salvador potrebbero coinvolgere Stati Uniti e Urss. Sarebbe stato un risultato Importante se l'assemblea avesse creato le premesse per un dialogo continuo ricchi-poveri o additato la strada di nuovi accordi regionali. Su questo terreno ha lasciato Invece le cose come stavano. Ennio Car etto

Persone citate: Chamorro, Delors, Ennio Car, Seck, Trudeau