L'argento di Pavoni vendica Damilano

L'argento di Pavoni vendica Damilano Agli europei di atletica ad Atene altro exploit azzurro: solo Enimelmanii davanti allo sprinter romano L'argento di Pavoni vendica Damilano Per un soffio il 10*25 (limite continentale juniores) non gli è valso il titolo - Oggi punta all'oro Sara Simeone che però nelle qualificazioni ha accusato disturbi a un polpaccio - Ghesini (giavellotto) ottavo 0AL NOSTRO INVIATO SPECIALE ATENE — Ancora una giornata di festa per l'atletica Italiana. DI (està però incompleta in quanto la splendida realtà di Pier Francesco Pavoni, secondo sul 100. e stata amareggiata dalla squalifica di Maurizio Damllano. legata purtroppo al sospetto, già avanzato alla vigilia, che qualcosa del genere avrebbe potuto accadere. La festa per Pavoni, medaglia d'argento, rimane comunque grande, quanto quella di ventiquattrore prima per Alberto Cova. L'erede designato di Pietro Paolo Mennea — dopo che Zullani e passato ai 400 — ha compiuto un'Impresa davvero storica, ottenendo a 19 anni un risultato che per sprinterà affermati può essere il traguardo di una carriera. Perché anche questo hanno significato 1100 di Atene: U trionfo della nuova generazione, guidata dal ventunenne Ernmelmann e da Pavoni, sulla vecchia leva dello sprint europeo, che aveva nel polacco Marian Woronln un esponente di assoluto valore. Mennea — che Pavoni ha pubblicamente ringraziato dopo la gara perché gli ha Insegnato la capacità di concentrarsi e credere nella possibilità di certi risultati — agli •europei, di Helsinki del 1971. quando cioè aveva 19 anni, fu sesto sul 200 e terzo con la staffetta. Pavoni ha dunque fatto anche meglio di lui. migliorando oltretutto ampiamente il suo limite personale che ha portato da io 36 a 10'25. stabilendo anche 11 nuovo limite europeo juniores. Ma lasciamo alle sue parole 11 compito di raccontare questa giornata storica per lui: •Jn semifinale sono partito deciso e la mia ottone non è ri- sultata fluida come avrebbe dovuto, tonfo più perché la batteria di lunedi mi aveva dato la consapevolezza di poter ottenere molti di poter anche lottare per la vittoria: Nella semifinale Pavoni aveva corso In 10"50, mostrando una certa Incoscienza al 50 metri, quando si era oliato ad osservare la posizione degli altri, perdendo centesimi preziosi che alla fine lo collocavano quarto dietro Woronln (10"44). Sldorov e Prenzler. E questo gli aveva procurato piò di una tirata d'orecchi negli spogliatoi... Poi la finale. Per lui In settima corsia. Ernmelmann era lontano, visto che correva In prima. In compenso, come riferimento. Pavoni aveva al lati Woronln e Sharp, due candidali alla vittoria. 'Sono partito senta strappare troppo — spiega lui — perché non volevo rischiare: non i certo detto che andando via più veloce avrei vinto, perché la dlstribu «ione delle forte non si inven to e quello che uno dà prima non l'ha più dopo*. Cosi Pavoni al 50 metri si ritrovava sesto. Ed iniziava a questo punto la sua progressione esaltante con la quale ingoiava gli avversari, plom bando sul traguardo con le braccia al cielo. Le dita alzate erano due: segno di vittoria oppure il secondo posto? Per molti era la prima tesi a prevalere, ma 11 replay dello sprint proiettato sul maxischermo del risultati era Ine qutvocablle. Vittoria per Em melmann (10"21). con una trentina di centimetri sull'azzurro, Woronln terzo e Sharp quarto, entrambi In 10 "28. Due giornate di europei e due medaglie dunque per l'I talla. che oggi dovrebbe otte nome una terza con Sara 81 meoni. La veronese Ieri mattina era impegnata nelle quali Reazioni e le ha superate, al pari delle sue grandi avversa rie. la Meyfarth e la temibile sovietica Bykova (apparsa assai snellita nel fisico e più In cisiva nell'azione), con assoluta sicurezza. Rimane pero un'Incognita: da qualche giorno 8ara risente di un dolorino al polpaccio destro, al quale I medici non sembrano dare Importanza e che pure turba l'atleta Per rimanere agli azzurri, la pista dello stadio olimpico ateniese non ha fugato Ieri neppure le Incertezze riguar danti Scartezzln: e Zullani, entrambi Impegnati nelle batterie. R primo nel 3000 sle pi si é fatto superare solo da Elg. ottenendo un tempo (8'23' il) più che discreto, ma non offrendo quella prova di salute fisica che si sperava; il secondo ha fatto altrettanto e 11 suo tempo (46 "72. un centesimo dello Jugoslavo Knaptc) dice poco sulle sue possibilità attuali. Certo oggi, per sperare di avere un posto in finale, dovrà fare molto meglio. Non è entrata In finale per pochissimo, invece. Erica Rossi nel giro di pista femminile, ma la sua partecipazione stata comunque premiata cor. il record italiano (52"01). di 23/100 Inferiore al tempo ottenuto à Torino nel '77 da Rita Bottiglieri. Lode anche per lei. dunque, e per Agostino Ohesinl, il giavellottista ravennate, che finendo ottavo ha significato per l'Italia un azzuro nella finale di questa gara dopo ben vent'anni. cioè da Belgrado '62. quando protagonista era Carlo Lievore. Cinque erano i titoli in palio ieri e se l'Unione Sovietica ancora non ne ha ottenuti, nel medagliere continua a salire la Oermanta Est che oltre ad Ernmelmann ha portato al successo nel 100 femminili Marlles Oohr. confermatasi cosi miglior velocista europea (ll'Ol). U giavellottista Hohn. mentre nel lungo femminile la romena Ionescu ha dimostrato che il tuo recente record mondiale non è stato un caso. Giorgio Batterti m li ' • '*»*»*».•>;' ' ylìÀp8 Atene. Pive Francesco Pavoni, romano. 19 anni. 1.82 per 70 chili, studente d'ingegneria, argento nei 100 metri europei

Luoghi citati: Atene, Belgrado, Ernmelmann, Helsinki, Italia, Torino, Unione Sovietica