«Occorrono computer, non fucili» i partiti finalmente d'accordo?

«Occorrono computer, non fucili» i partiti finalmente d'accordo? POLITICI E MAGISTRATI SICILIANI: CONTRO LA MAFIA NON CE' BISOGNO PI LEGGI SPECIALI «Occorrono computer, non fucili» i partiti finalmente d'accordo? De, psi e pei invitano ad effettuare indagini nelle banche - Negli Anni 70 gli sportelli dell'isola sono aumentati del 400 per cento, contro 1*80 per cento del resto d'Italia - In Regione non sanno dire quanti siano attualmente Le forze politiche favorevoli a concedere pieni poteri al nuovo prefetto «nell'ambito delle norme attuali» DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE PALERMO — Al nuovo prefetto Emanuele De Francesco il governo attribuisce, per la lotta contro la mafia. 1 poteri operativi che erano •tati negati al generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. Quali sono le reazioni nella classe politica regionale? Sentiamo Anselmo Ouarracl. segretario regionale del psi. un prov* cedimento che vediamo bene. et soddisfano i compiti che sono stati indicati nella formulazione dell'Incarico. Ma di grande importanza saranno i metri che dovranno essere messi a disposizione del n uovo prefetto per attuare questi compiti-. Secondo 11 partito socialista <e d'accordo anche l onorevole Vincenzo & Caro, vicepresidente della Regione), lo Stato deve oli ri re al commissario strumenti e mozzi straordinari nell'*... i 3 delle leggi esistenti. 8piega Ouarracl: -Non e il caso di una pantera o di un fucile mitragliatore in più. Siamo di fronte non più all'antico mafioso di stampo rurale ma all'operatore mafia-economico che si serve di finanziamenti, banche, intrecci finanziari internazionali per cui occorre personale altamente specializzato in questi argomenti, gente che si metta dietro ad una scrivania e sappia leggere bilanci sulle righe e tra le righe-. E occorrono anche attrezzature moderne: un calcola tore da trasformare in una banca dati nella quale immettere tutte le informazioni pos¬ sibili su mafiosi e sospetti maliosi. •/ taccuini dei vari magistrati non servono più, il loro contenuto non può rimanere esclusivamente sul loro tavolo, è troppo prezioso, deve essere a disposizione di tutti i colleghi che in ogni parte d'Italia si stanno occupando di questo tema-. In Sicilia ci tu tempo la una grande proliferazione di banche. Abbiamo chiesto alla Regione qual e 11 numero complessivo degli sportelli bancari, ma ci e stato risposto che il dato ci sarà fornito non appena se ne sarà fatto il conto. Due anni fa in un congresso della magistratura due giudici avevano presentato una relazione su questo argomento. 81 diceva, se ricordiamo bene, che in Sicilia negli Anni 70 l'incremento degli sportelli bancari era stato di quasi il ■Joo ;. mentre nel resto d'Italia s'era aggirato intorno •11*80%. In Regione ci sanno soltanto precisare che quel •boom dello sportello- era Unito qualche mese prima dell'uccisione (6 gennaio '80) del presidente Plersantl Maltarella. Il presidente Mario D'Acquisto, eletto nel maggio '80 e rieletto nell'agosto '81. «non ha più concesso nuore aperture, ma solo trasferimenti-. Le tante banche sono un'arma potente, rastrellano denaro, controllano il credito e quindi lo sviluppo economico, possono servire per operazioni di passaggio, di trasferimento di denaro e poi. collegandosi con quelle nazionali e internazionali, aprono la strada anche all'estero, a qualsiasi tipo di denaro, pulito e sporco. -At'.ra'>erso questa potenzialità — sono ancora osservs=ìgp.! del segretario provin! cinle deJ pai — la mafia ritiene di avere la preminenza sulla politica, assume arroganza, pretende che il sistema non cambi (di qui il contenimento a distanza del terrorismo) perché va bene cosi, lo gesttsce. si compenetra, è favorevole ai suoi interessi-. Sempre sul tema dei pieni poteri al nuovo prefetto sentiamo la de. che qui governa. Il eindaco Nello Martellila i e 11 presidente della Regione Mario D'Acquisto, a partire dalla data del 2 aprile scorso, giorno in cui il generale Dalla Chiesa venne nominato prefetto di Palermo (allora, sembrava, con pieni poteri), non hanno perso occasione per esprimere o lare intuire l'opinione che non ci fosse bisogno di poteri eccezionali dall'esterno. Un'utiikv.1 era diffusa che poi si era focalizzata, ti giorno del funerali del generale e di sua moglie, in quel gesto di rifiuto da parte di Rita Dalla Chiesa, davanti al fiori del •presidente della Regione e giunta ii< governo-: -Non volitai federe quella corona-. Tuttavia la de. ne urdù ora il vicesegretario regionale Ferdinando Ma r.! uno. già tre mesi ia era stata promotriee di un comitato d. solidarietà ci¬ pld vile composto di tutte le forze politiche per discutere del problema della mafia. 'Dopo l'uccisione dt Piersanti Mattarella, presidente regionale, de. di Michele Refna, segretario provinciale, pure de. e di Pio La Torre, segretario regionale del pei. avevamo capito che la sfida della mafia era arrivata ai livelli più alti e che il suo potere era di rilevanti nazionale e internazionale che si contrapponeva alle istituzioni a tutti inveiti-. ■ Nell'ultima riunione del comitato di solidarietà — dice ancora Mulinino — il giorno prima dell'uccisione di Dalla Chiesa, si e discusso della necessità del coordinamento dell'azione antimafia e tutti i partiti hanno accettato il contenuto della relazione del pr< siderite iteli assemblea on. Lauricella <pst) che chiedeva al governo nazionale un coordinamento nei modi ritenuti più efficaci per combattere il fenomeno della mafia. I co¬ munisti avrebbero voluto che si specificasse come coordinatore il generale Dalla Chiesa, ma alla fine accettarono la posizione unitaria che non precìsala nomi. Adesso — conclude Marinino — approviamo naturalmente i pient poteri e chiediamo che si continui nel disegno strategico di attacco abbozzato dal generale Dalla Chiesa.. I comunisti, già nel gennaio scorso, in occasione del nono congresso regionale, avevano stilato una mozione sulla lotta contro la mafia chiedendo allo stato strutture specializzate per la criminalità mafiosa in Sicilia e nel territorio nazionale, poste alla diretta dipendenza del ministero dell'Interno. Dice Michele Figurelli. segretario della zona metropolitana di Palermo: •// 3 marzo scorso una delegazione parlamentare del pei, tra cui Pio La Torre, poi trucidato il 30 aprile, andò da Spadolini e gli consegnò un documento di richiesta di una efficace struttura di coordinamento delle forze di polizia, collegata anche alla costituenda commissione parlamentare, con compiti anti-ma)ia-. Il segretario Figurelli. mentre da un lato vanta questa primogenitura comunista sull'idea del coordinatore con pieni poteri, dall'altro lato accusa la de siciliana di avere messo In atto in pratica uno sbarramento contro questa attuazione. «Ora, comunque, quel che importa i di non perdere ulteriore tempo e di agire con decisione su vari livelli, non dimenticando, ad esempio, quello bancario: si dovranno eseguire accertamenti sull'attività bancaria in tutta la Sicilia, sui criteri di concessione delle autorizzazioni ad esercitare tale attività e sui rapporti che i singoli istituti intrattengono con banche straniere: Remo Lugli 'Palermo. La Bmw usala dagli assassini dei generate Dala Clrku e dcla (Tckfc4o Ansa)

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