Non voleva auto blindate «Mi basterà la fantasia»

Non voleva auto blindate «Mi basterà la fantasia» Dalla Chiesa cercava sempre di passare inosservato Non voleva auto blindate «Mi basterà la fantasia» Il capo di Stato Maggiore dei carabinieri: «Qualcosa forse ha provocato un incontro occasionale con i killer» - 1 viaggi in taxi ROMA — Come mai il generale Dalla Chiesa si muoveva su una autovettura privata e senza una adeguata scorta1 E' questa la domanda che molti si sono posti appena conosciuta la dtnamira dell attentato. Il quesito e stato posto anche al Reiterale Giuseppe Hi i.capo di Staio maggiore dell'Arma del carabinieri, nel corso di una intervista rilasciata al Ori. Il gen. Rlchero ha affermato: -Ho conosciuto il generale Dalla Chiesa in moltissimi altri momenti pericolosi £' sempre stato oggetto di attenzioni non certo cortesi da parte di organizzazioni mafiose Per il 99 per cento della sua attività é riuscito sempre ad eludere queste attenzioni non amichevoli grazie ad una attinia di dissuasione e non fidandosi sull'attività di protezione delle scorte, lo non ero presente, non ho elementi per valutare quello che è successo, ma sono convinto che anche ieri sera lui aveva posto in atto una tecnica di dissuasione e che l'ora ed il percorso fallo dalla sua macchina non dominano essere prevedibili e previsti. Ma evidentemente qualche meccanismo non ha funzionato: o l'organizzazione avversaria è stata fortunata nell'incontro oppure c'è stato un qualcosa che può aver provocato un incontro occasionale, un colpo fortunato-. Dalla Chiesa variava spesso i percorsi, ma aveva sempre ni lutalo una vettura blindata. Il pomeriggio del 30 aprile, poche ore dopo l'assassinio dell'on Pio La Torre, appena sceso dall'aereo a Punta Raisi. il nuovo prefetto di Palermo non ancora insediatosi nella carica, aveva nliutato la macchina approntala dal carabinieri per il loro vicccomandante generale e si laceva portare In prelettura da un tassista. Era l'inizio della tattica clie intendeva adottare: riserbo e mosse a sorpresa, una lattica già sperimentata nella lotta bile Ur. - Il 12 maggio, al suo primo incontro ull telale con la stampa, il gen. Dalla Chiesa, nel tracciare un quadro di massima della sua lutura azione nella lotta contro la malia, rispondendo alla domanda di un giornalista si disse abbastanza convinto di «serifirsi nel mirino», di ra|>presenlare un -ghiotto bersaglio' per le cosche che intendeva combattere e possibilmente debellare. Ma. aggiun¬ se, era un rischio che avrebbe dovuto correre, che intendeva correre perché questo era il suo dovere di -servitore dello Stato-. GII lu chiesto se si sarebbe protetto con misure eccezionali. Rispose die si sarebbe prolelto con la sua intelligenza e fantasia-. Auto blindata'' -Ho fatto in questi giorni delle belle passeggiate a piedi, fra la gente-, rispose. Carlo Alberto Dalla Chiesa non aveva chiesto «Alfette. blindale e. a quanto pare, non intendeva farne uso nemmeno in futuro, allorché i pericoli, sotto l'incalzare dell'offensiva ani miai ia. avrebbero potuto accrescersi. Puntava molto a lavorare In silenzio, circondando di mistero I suoi movimenti, cercando al massimo di passare inosservato, di mimetizzarsi. Alle prime cerimonie ufficiali nessuno — tranne gli -addetti al lavori— era In grado di poter aliernuire se Dalla Chiesi sarebbe stato presente o meno. E questo sembrava ormai destinato a diventare uno stile, una prassi. Net suol spostamenti usava sempre una scorta discreta. Anclie sulla stessa -Alletta- blu di rappresentanza prendeva posto di rado

Persone citate: Carlo Alberto, Dalla Chiesa, Dalla Chiesi, Pio La Torre, Raisi

Luoghi citati: Roma