Da maggio in Sicilia per combattere la mafia

Da maggio in Sicilia per combattere la mafia Da maggio in Sicilia per combattere la mafia ROMA — Riservato, qualche volta scontroso, lo chiamavano il .Piemontese di ferro-: Carlo Alberto Dalla Chiesa detestava la pubblicità, non gli piaceva essere fotografato né concedere Interviste. Aveva (atto un'eccezione a una regola che si era Imposto per tutta la vita solo In occasione della sua recente nomina a prefetto di Palermo, per spiegare come intendeva affrontare la lotta alla mafia, compito per U quale era stato traslerito In Sicilia. Nato a Saluzzo. In provincia di Cuneo, nel 1930 da una famiglia di ufficiali dell'Arma del carabinieri, aveva esordito nella vita militare come ufficiale di fanteria, dove però rimase poco. Subito dopo la fine della guerra, che aveva concluso con 1 partigiani nelle Marche, aveva chiesto di essere trasferito nel carabinieri. Giovane sottotenente, era stato mandato in Sicilia con 11 corpo del generale Luca. Erano I tempi delle bande di Oiu • liano.Vizzlni. Uggia Destinato a Milana aveva riorganizzato l'attività della caserma di via Moscova od era stato nuovamente trasfe¬ rito a Palermo, dove con U grado di colonnello comandava la legione del carabinieri. Ben 76 capi mafiosi tra 1 quali Geraldo Alberti e Frank Coppola furono arrestati. I primi attentati, l'inizio degli anni del terrorismo lo avevano riportato al Nord. In Piemonte, con 11 grado di generale di brigata. I successi furono molti e clamorosi: U piti importante l'arresto del capo Br Renato Curdo, insieme con Franceschini e Mara Cagol. In una corriera costellata di brillanti operazioni l'unico neo sembra rappresentato dalla rivolta nel carcere di Alessandria, dove sette persone, tra detenuti e ostaggi, vennero uccise quando Dalla Chiesa ordinò di aprire 11 fuoco. Ne segui una polemica violentissima, sul giornali e In Parlamento. Dopo questo tragico episodio. U generale sollecito l'adozione di misure che rendessero più sicuro 11 sistema carcerario. Nell'agosto del "73. subito dopo la drammatica conclusione della vicenda Mora a Dalla Chieu venne ungili to l'incarico di «supertnvesU- gatore. nella lotto al terrorismo, una nomina accompagnata da polemiche che ci stemperarono con I primi arresti: a Milano venne catturato Corrado Alunni pochi giorni dopo Nadia Mantovani. Nel gennaio del Tt Dalla Chiesa venne promosso generale di divisione. Neppure un mese dopo moriva la moglie Dora Fabba dopo 33 anni di matrimonio felice. Dall'unione sono nati tre figli, due femmine e un maschio. Inorante al comando della divisione Pastrenga Dalla Chiesa venne nominato nel dicembre ti v lecco man don te dell'Anna Nel maggio di quest'anno l'ultimo importante Incarico; la lotta olla mafia In Sicilia. •Pomo avere deluto — aveva detto In una intervista a La Stampa — i palermitani ette ti aspettavano U generale o il prefetto di ferro. E' arrivato solo un prefetto ette tt propone di dare e restituire credibilità, allo Stato là dove per cattiva consuetudine tt preferU tee avere interlocutori che elemosinano, ti genuflettono, subiscono ricatti e minacce pur di avena qualcosa che i un loro diritto: r. a.