«Il Busoni boccia i pianisti italiani perché la scuola non seleziona più» di Giuliano Marchesini

«Il Busoni boccia i pianisti italiani perché la scuola non seleziona più» Il presidente del prestigioso concorso spiega le ragioni di un insuccesso «Il Busoni boccia i pianisti italiani perché la scuola non seleziona più» DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE BOLZANO — Le mani . magiche • sono quelle dello statunitense Daniel Blumenthal. della giapponese Yuklno Fuljwara. del tedesco occidentale Ralner Becker, del cinese di Formosa Kuan Chen Hung. che ieri sera hanno dato vita alla finale della trentaquattresimo edizione del Concorso pianistico «Ferruccio Busoni* nella sala del Conservatorio di Bolzano. Talenti in corsa per la conquista di uno dei più prestigiosi premi internazionali. Al ripetersi della celebrazione del «Buroni», si torna a parlare di Arturo Benedetti Michelangeli, che fu tra I promotori di questa competizione. Ma da un pezza si sa, il grande maestro manda a vuoto i tenutivi di richiamarlo a Bolzano. • Peccato — si dice al Conservatorio —. con lui non ci sono pia rapporti». La società bolzanina dei concerti provo con degli inviti. Bene detti Michelangeli fece rispondere da un avvocato svizzero. Poche righe sbrigative •17 maes'ro mi ha incaricato di farvi sapere che egli non suona in territorio lotto arti ministratone italiana: Mantenendo Intatta la sua fama, il «Busoni» spinge alla ribalta altri concertisti. Nessun pianista di casa nostra, quest'anno, a spartire questa soddisfazione. 81 erano iscritti tredici italiani, se ne sono presentati sette, e sono stati tutti eliminati alla prima prova. Forse che i pianisti italia ni. in questo momento, non brillano particolarmente? Hubert Stuppner. direttore artistico e presidente della commissione giudicatrice del la manifestazione di Bolzano, osserva: -Abbiamo ascoltato 113 candidati. Arrivare a sceglierne 24 nella fase eliminatoria e una /creatura. Se guardiamo altri concorsi pianistici intemazionali, I quadriennali come quelli di Varsavia e di Mosca, vediamo che il rappor to tra l concorrenti e gli ammessi alla prova finale è di 45 su 100.. Secajyto Stuppner, dunque. Il «Busoni» è troppo ristretto. .// nostro regolamento, specie di fronte ad una massiccia presenta come quella che s'è avuta quest'anno, non è pia sostenibile: lì direttore artistico propone quindi che si' aumenti il numero dei selezionati. .Non credo che per questo il nostro concorso perda un poco del suo prestigio. E bisogna pensare che tra quelli che ora vengono esclusi si potrebbe anche trovare un potenziai* vincitore del premio. Tra l'altro, una prova della durata di 25 minuti * di per sé limitativa, per quanto debba ammettere che si capisce subito e il talentacio no». Da questo «Busoni» estremamente selettivo insomma, qualcuno rischia di uscire pur avendo un notevole bagaglio artistico. D'altro canto, osserva il presidente della commissione giudicatrice, ('«agonismo» è sempre interessante quando il numero del contendenti 6 esigua .Bisognerà comunque trovare un compromesso.. Ma a parte questi problemi della rassegna bolzanina, l'esito della trentatreeslma edizione induce a qualche perplessità sulla qualità della partecipazione italiana? .Alcuni dei rappresentanti dell'Italia — risponde Stuppner — si sono trovati in quella sona che io chiamo degli eventuali, di coloro che avevano, come si dice, la sto/fa. La seconda prova poteva indicare se la pianistica italiana é a un buon livello oppure no. Ora è difficile dirlo. Certo è che, confrontando l'esperienza di quei sette non ammessi con quella dei classificati, vien fuori una dif¬ ferenza d'interpretazione musicale». Nell'ardua gara del «Busoni». (a presente il direttore, contano soprattutto la coerenza, la «logica». 'Mentre nei concorrenti italiani che ho ascoltato mi è sembrato assente un criterio Interpretativo riferibile ad una qualsivo- glia estatica. In diversi casi s'è trattato di interpie tastoni casuali, fortuite. Impulsive.. Secondo Stuppner. ce di mezzo anche una massificazione dell'Insegnamento del pianoforte nel nostro Paese. • Troppi allievi e poca selezione. Però, il futuro non si prospetta oscuro: io credo sempre nel patrimonio individuale.. Un grosso patrimonio artistico, intanto, lo ha messo In mostra Yuklno Fuljwara. la giapponese finalista. Yuklno, lunghi capelli lucenti e volto radioso, ha 10 anni, e la più giovane partecipante al con corso. Dal 1975 vive a Monaco presso la sua Insegnante. E venuta qui senza molte speranze. «Non mi sarei nemmeno sognata di arrivare alla finale: per me sarebbe già stato tanto superare il primo turno. Io volevo soltanto provare, vedere come sono questi concorsi intemazionali.. Ha provato e ha sfondato. • Vorrei affermarmi come con cartista, ma — si Intimidisce — # difficile: ce ne sono centinaia.. Sorride, saluta e se ne va stringendo un fazzoletto tra quelle mani prodigiose. ' Giuliano Marchesini

Luoghi citati: Bolzano, Formosa Kuan, Italia, Monaco, Mosca, Varsavia