La complicata nascita dell'attuale calendario

La complicata nascita dell'attuale calendario La complicata nascita dell'attuale calendario ALL'ARTICOLO di Alberto Masani sul calendario moderno {Tuttoscien::e del 26 maggio) mancano alcune curiose precisazioni, che vale la pena di ricordare. La preoccupazione maggiore del secolo XVI era che l'equinozio di primavera cadeva oramai PI 1 marzo e non piU il 21. Come si sa la Pasqua, essendo una lesta mobile, e determinata dal plenilunio di marzo, cioè ricorre la prima domenica dopo il detto plenilunio. Il famoso Concilio di Nicea del 325 aveva stabilito tra l'altro: 1. che l'equinozio di primavera, da servire di base per la Pasqua, fosse sempre computato al 21 marzo, anche senza tener conto dei calcoli astronomici; 2. che il 14" giorno della luna (giorno in cui si doveva celebrare la Pasqua) del 1 mese (Nisan = primo mese dell'anno del calendario ebraico) fosse inteso quello del plenilunio che avviene al 21 marzo o immediatamente dopo; 3. che la Pasqua fosse celebrata nella domenica seguente al di del detto plenilunio; 4. che se il plenilunio fosse caduto in domenica, la Pasqua si sarebbe celebrata nella seguente domenica più prossima; 5. che le lunazioni in questione lessero calcolate col metodo del numero d'oro e che i relativi calcoli fossero fatti dagli Alessandrini (reputati allora i migliori astronomi) e si incaricò il Patriarca di Alessandria di notificare annualmente al Papa il di in cui dovevasi celebrare la Pasqua. Come si vede, quindi, la preoccupazione non era se il primo gennaio potesse cadere in piena estate (cosa di ben poco conto), ma che la Pasqua rispettasse tutte queste regole lormulate a Nicea. Quindi la riforma del calendario nel 1582 fu occasionata dalla lesta della Pasqua, poiché spostato come già detto l'equinozio di primavera dal 21 all'll marzo, non essendo più adatto il numero d'oro per il calcolo dei noviluni, si taceva pressante un nuovo metodo per il computo della Pasqua. Gregorio XIII dunque chiamò a Roma i più valenti matematici ed astronomi per trovare un rimedio. Lunghe furono le discussioni, innumerevoli i progetti e per ben dieci anni non si approdò a nulla. Sennonché Antonio Lilio (meglio che Giglio), oscuro medico di Ciro in provincia di Catanzaro, presentò al Papa un sistema tanto ingegnoso quanto semplice, inventato da suo 1 rateilo Luigi, morto però nel 1576 e quindi impossibilitato a presentarlo personalmente al PonteliCe. Gregorio XIII accettò questo progctlo. sciolse il congresso ed ebbero termine le discussioni. D'ora in poi la Pasqua non si sarebbe più determinata basando il calcolo delle lunazioni sul numero d'oro, ma sull'epatta (cioè sul numero dei giorni eccedenti le 12 lunazioni annuali). Il Ciaconio ed il Clavio, per la verità, allora non ebbero gran parte nella riiortna. ma quest'ultimo fu colui che la illustrò ampiamente circa vent'anni dopo. Furono cosi «saltati., dieci giorni: si andò a dormire la sera del 4 ottobre 1582 ed il mattino dopo ci si svegliò che era il 15 ottobre. Perché proprio ottobre? Nel 1577, quando fu accettato il progetto del Lilio, il Pontefice si premurò di inviare copia della riforma a tutti i principi, alle repub¬ bliche e alle accademie, per avere un comune consenso all'adozione della riforma. E qui è la curiosità. Vi si opposero i Francescani. Si venne cosi alle date 4 - 15. Infatti il 4 ottobre ricorre la festa di San Francesco. Se la rilorma avesse «mangiato, i primi dieci giorni del mese, si sarebbe, per quell'anno, persa la lesta. Un'ultima curiosità. Nella notte tra il 4 e il 5 ottobre 1582, moriva ad Alba in Spagna, a 68 anni. Teresa d'Avila, imi Santa Teresa d'Avila. fondatrice delle Carmelitane Scalze. Poiché in genere la Chiesa celebra la festività di un Santo il giorno del suo trapasso, la festa di Santa Teresa si dovrebbe celebrare il 5 ottobre. Ma il 5 ottobre 1582 non è mai esistito e Teresa mori di fatto il 15 ottobre: ecco perché le Terese festeggiano oggi a metà ottobre la loro patrona. Però non tutti misero in atto subito la riforma gregoriana. Contemixiraneamente all'Italia vi si adeguarono la Spagna e il Portogallo. In Francia la riforma ebbe luogo nel successivo mese di dicembre; nei Paesi Bassi si ebbe tre periodi: talune province fecero la sottrazione dal 15 al 24 dicemtre 1582. altre dal 12 al 21 febbraio 1583, altre ancora tra il 1" e 11 12 dicembre 1700. I Paesi cattolici della Germania cambiarono il calendario nel 1584, altri nel 1682, mentre gli Stati protestanti attesero il 1699. Buon ultima l'Inghilterra: vi si adeguò nel 1752. E' facilmente comprensibile quale guazzabuglio di date vi fu per un certo periodo di tempo. Renato Grilletto

Persone citate: Alessandrini, Antonio Lilio, Avila, Giglio, Gregorio Xiii, Lilio, Patriarca, Renato Grilletto, Teresa D'avila