Un Magnifico regista per la Firenze del Rinascimento di Ferdinando AlbertazziAntonio Altomonte

Un Magnifico regista per la Firenze del Rinascimento Una biografia di Lorenzo dei Medici Un Magnifico regista per la Firenze del Rinascimento GIOVINETTO, fu di una generosità spropositata nel ricambiare il dono di un cavallo. Quando tenne a battesimo il figlio di Galeazzo Marta Sforza, regalò alla moglie di questi una collana d'oro e diamanti. Per gesti simili Firenze cominciò a dire Lorenzo, nipote di Cosimo de' Medici, «Magnifico». Era la Firenze della seconda metà del Quattrocento, del Rinascimento, dove la magnificenza scandiva gli eventi: Lorenzo divenne a poco a poco «simbolo d'epoca». Scrittore in proprio, l'autore della Nencla da Barberino si ro/te mecenate di artisti, filosofi e poeti. Innestandosi nel tessutot artistico di più alto significato, Lorenzo fu il «regista» di uno straordinario momento che Antonio Altomonte, nella biografia lì Magnifico. lia diligentemente raccontato «Lorenzo riusciva a governare e a vivere mantenendo uguali e divise la capacità di sobbarcarsi agli oneri della sua condizione e la disponibilità a goderne gli onori. In lui era come se vi fossero due persone diverse, congiunte da una congiunzione quasi impossibile». riflette Altomonte facendo proprio un giudizio di Machiavelli. Il biografo, del resto, non ha difficoltà a comprovare l'asserzione: eventi capitali e quotidiani sembrano accadere apposta per ribadirla. Eventi in cui la personalità politica di Lorenzo emerge nella eonnotazione più personale: l'abilità di «sentire- il popolo. Lo dimostra per esempio l'esito della congiura ordita contro di lui da Jacopo de'Pazzi nell'aprile del 1478, In cui cadde suo fratello Giuliano. Sensibili alle mire di Sisto IV, disinvolto attestatore del potere temporale della Chiesa mediante un lusso e un nepotismo sfrenati, I Pazzi assunsero il ruolo di «braccio armato» in un'operazione che si prefiggeva di rovesciare i Medici al contempo riducendone la ragguardevole forza economica. Ma il popolo si strinse intorno a Lorenzo, più che mai indiscusso Signore di Firenze: un trionfo che costrinse i Pazzi e la loro ombra, il Pontefice, a elaborare altri piani per «disarcionare» il Magnifico. Ferdinando Albertazzi Antonio Altomonte, .11 Magnifico», Rusconi, 308 pagine, 20.000 lire.

Persone citate: Antonio Altomonte, Galeazzo Marta Sforza, Machiavelli, Sisto Iv

Luoghi citati: Barberino, Firenze