Begin minaccia di colpire Damasco se la Siria lancia i missili Urss di Giorgio Romano

Begin minaccia di colpire Damasco se la Siria lancia i missili Urss Escalation dei bombardamenti mentre ristagna l'azione diplomatica Begin minaccia di colpire Damasco se la Siria lancia i missili Urss Oggi Habib a Gerusalemme - L'Egitto nega l'ospitalità a 2 mila combattenti palestinesi - Tel Aviv: «Se i siriani attueranno le minacce, la nostra risposta sarà folgorante» TEL AVIV — Ieri mattina nuovo bombardamento, per la terza giornata consecutiva, dell'aviazione israeliana su posizioni dcll'Olp intorno a Beirut Ovest. Sono ripresi i duelli delle artiglierie e tre soldati israeliani sono stati feriti, mentre i palestinesi avrcbl>cro perduto 51 uomini. In mattinata invece non c'è stato alcun incidente nella Iiekaa libanese, che ha conosciuto nella giornata di sabato le novità maggiori: tuttavia si segnalano movimenti di truppe siriane nel settore mentre non c'è conferma che siuno accompagnate da -esperti militari del Patto di Varsavia-. A Gerusalemme è stato tenuto nella mattinata di ieri un lunghissimo Consiglio dei ministri, dal quale poco è emerso se non che il governo si oppone al suggerimento (che è stato fatto anche in Israele) di una emeuazione per tappe dei soldati dcll'Olp da Beirut Ovest, con l'invio di un primo contingente a Tripoli o nella Iiekaa amnti la partenza per i diversi Paesi arabi. Se la questione di Beirut rimane grave e si chiede se e in qual modo Israele deciderà di compiere laggiù il suo coljyo di forza, la «novità» di queste ultime giornate viene dal fronte Est c da parte siriana dopo la distruzione da parte dell'avia rione, israeliana di tre batterie missilistiche mobili terra-aria •Sani 8S*. A seguito di questo fatto c'è stato l'abbattimento di un Phantom e di due aereispia sema pilota degli israeliani e i siriani hanno consolidato le loro posizioni nella Bekaa libanese e preso altre misure di cui si ignora l'estensione. Radio Beirut dà al proposito alcuni particolari, mentre la - Voce del Libano» segnala importanti movimenti di truppe nella vallata a Est di Beirut c nel Nord del Libano e ha parlato per prima di -esperti sovietici- elicsi troverebbero accanto alle truppe. Un portavoce dell'esercito ha affermato di non essere al corrente di un evento di tal fatta, ma la partecipazione (oltre che del capo di stalo maggiore dell'esercito e del comandante dell'aviazione) del direttore dei servizi segreti alla riunione dei ministri di ieri indica che questo e altri problemi relativi a un più concreto appoggio dell'Urss alla Siria sono stati presi in esame. A proposito dell'atteggiamento siriano circa la minaccia di -perdile pesanti che Israele potrebbe subire data l'utilizzazione di armi ultramoderne e non ancora usate da parte dell'esercito siriano, come sono già stati i missili Sani 8 "Gecko"-, in ambienti molto vicini allo Stato Maggiore dell'esercito si è reagito pesantemente. Si è detto infatti: -Se i siriani metteranno a esecuzione la loro minaccia, la reazione di Israele sarà folgorante: i dirigenti siriani farebbero bene a ricordarsi che Damasco è alla portata dei nostri cannoni. Israele ha la possibilità di agire tanto dal territorio libanese che dalie alture del Golan: e se i siriani possiedono i missili sovietici Frog e Skad, Israele possiede missili terra-aria americani Lance, perlomeno altrettanto micidiali di quelli russi». Tuttavia negli ambienti politici di Gerusalemme non si crede clic per il momento i siriani abbiano l'intenzione di scatenare la guerra totale contro Israele. Contrariamente a quanto si era annunciato in mattinata. Philip Habib non è giunto ieri a Gerusalemme, proveniente dal Cairo dove in mattinata aveva incontrato Hosni Mubarak. ma vi giungerà soltanto oggi. Ha fatto una -piccola deviazione» per Londra per incontrare re Hussein di Giordania e giungerà solo oggi in Israele. Anche in Egitto, come in Arabia Saudita e in Siria, le consultazioni di Habib non sembrano aver dato risultati concreti e al Cairo il ministro degli Esteri Kamal Hassan Ali e il suo collaboratore Butros Ghali (che avevano incontralo poco prima il rappresentante dcll'Olp) hanno fatto molte riserve a proposito dell'annunciata intenzione di accogliere in Egitto un terzo dei guerriglieri assediati a Beirut, cioè 2000 uomini. Nei prossimi giorni il ministro degli Esteri egiziano Ali si recherà a Washington e subito dopo farà lo stesso viaggio anche il capo della diplomazia israeliana, Shamir. La diplomazia degli arabi continua intanto a essere mollo attiva: ieri mattina è giunto inaspettatamente a Damasco il principe ereditario saudita Abdullah Ibn Abel Aziz. die era stato sabato a Baghdad dove aveva incontrato il presidente Haddam Hussein col quale ha discusso due problemi: la situazione nel Libano e la guerra irano-irachena. Giorgio Romano

Persone citate: Abdullah Ibn Abel, Abel Aziz, Begin, Ghali, Golan, Hosni Mubarak, Kamal Hassan Ali, Phantom, Philip Habib, Shamir