Mille anni di vetro in mostra a venezia

Mille anni di vetro in mostra a venezia Rassegna di preziosi cristalli di Murano Mille anni di vetro in mostra a venezia Settecento pezzi del celebre artigianato veneto esposti fino al 24 ottobre al museo Correr VENEZIA — Nei suoi mille anni di storia, il vetro di Venezia ha conquistalo il mondo. Lo ha latto, a dire il vero, abbastanza presto, dato che già nel sedicesimo secolo i vetrai muranesi eranc tanto slimali ollr'Alpe da venir invitali dagli stranieri ad emigrare per insegnare loro i segreti dell'arte. Già nel Seicento in tutta Europa esisteva una particolare produzione vetraria chiamata «a la laqon de Venise», caratterizzata da una particolare abilità nella manipolazione plastica dell'oggetto, che veniva arricchito da motivi ornamentali oltremodo elaborati. Ma la storia del vetro a Venezia comincia molli anni prima e precisamente quel 20 dicembre 982 in cui un certo Dominicus decise di lare una donazione e nell'atto notarile scrisse anche la propria prolessione: «tiolarius». C vesta parola signilicava fabbricante di «liole-, ossia di bottiglie II documento è arrivato lino a noi ed è il primo che testimoni la presenza dell'artigianato vetrario a Venezia. Se la storia comincia qui, la preistoria si perde nella notte dei tempi, e si contonde con le origini sfesse della civiltà veneziana: ne rimangono ricordi in quei frammenti di vetro databili dal settimo secolo dopo Cristo che sono tuttora conservati nel museo vetrario di Murano. Il museo ò una delle sedi della mostra «Mille anni di arie del vetro a Venezia-, aperta ieri a Venezia nel Palazzo Ducale e in alcune sale del museo Correr, dal sindaco della città lagunare Mario Rigo. A dimostrazione della ditlusione che ebbero Un dai tempi lontani I prodotti dell'artigianato vetrario muranese, gli oltre 700 pezzi esposti nella rassegna veneziana — che è stata organizzata dall'assessorato alla Cultura del Comune in collaborazione con il Comilalo italiano della Association Internationale pour l'histoire du verro ed è posta sotto l'alio patronato del Presidente della Repubblica — provengono da musei e collezioni private di Capodimonte. Bologna. Brescia, Milano, Londra, Liegi. Colonia. Dusseldorf, Monaco di Baviera, Vienna, New York, Cleveland e dalla Cecoslovacchia Nella mostra, la millenaria storia del vetro a Venezia, e in particolare a Murano, dove per volere della Serenissima vennero trasferite tulle le tornaci alla line del Duecento, è ruffa raccontata attraverso opere, documenti d'archivio, illustrazioni tecniche dei procedimenti di lavorazione antichi e moderni. Nelle tre sedi espositive incontriamo, dunque, i più antichi bicchieri, ampolle, lampade trovate negli scavi in laguna, accanto agli esemplari di vetro-cristallo di Angelo Barovier, che segnarono nel Quattrocento l'inizio della affermazione internazionale delle vetrerie muranesi Nel Seicento l'eleganza delle forme si affina ulteriórmente e troviamo i calici con gambo «a serpente-: nel Settecento i vetri che imitano le pietre dure (« calcedoni») o la porcellana (« lattimi-). Poi, // periodo di stasi conseguente alla caduta della Repubblica e alle dominazioni straniere. Ma l'arte vetraria non dormirà a lungo Già alla metà dell'Ottocento i maestri sono in grado di produrre nuovamente opere di grande raffinatezza, spesso ispirate ai temi e agli stili del passato: filigranati, vetri barocchi, imitazioni dell'arie antica Ai primi decenni del Novecento, anche in campo vetrario, è l'art nouveau a dettare legge e ad agganciare la produzione delle tornaci muranesi alle correnti artistiche contemporanee in un processo che dura tuttora. Anzi, adesso più che mai. dato che artisti di lama monoiaie giungono a Murano per partecipare ai corsi della «Scuola internazionale del vetro» Glg| Bevilac<iua

Persone citate: Dominicus, Mario Rigo, Murano