La pedagogia del Freinet in un convegno mondiale

La pedagogia del Freinet in un convegno mondiale Oltre 650 insegnanti giungeranno oggi a Torino La pedagogia del Freinet in un convegno mondiale E' stata scelta la nostra città perché le sperimentazioni in campo educativo sono all'avanguardia - Si concluderà il 5 agosto Per undici giorni — da oggi al 5 agosto — Torino ospiterà un importante convegno di pedagogia: la XIV edizione del Ridef, l'incontro internazionale degli educatori Freinet. Si riuniranno, infatti, a Palazzo del Lavoro 650 operatori culturali ed insegnanti di ogni ordine di scuola, dai maestri elementari ai docenti universitari. Per oltre la metà saranno stranieri, provenienti da una trentina di Paesi dell'Europa, America, Africa e Asia. Perché è stata scelta Torino come sede del conve- i gno, che per la prima volta si tiene in Italia? «Qui le sperimentazioni in campo ! educativo si sono consolida- | te in interessanti esperidi- i ze. Il programma prevede ! visite a centri estivi ricreativi e a laboratori per ragazzi». La risposta di Rinaldo j Rizzi, della segreteria na- J zionale Mce, (il «Movimento di cooperazione educativa» che aderisce alla Federazione internazionale movimenti di scuola moderna), anticipa il carattere particolare del convegno«che — aggiunge — sarà molto diverso dall'immagine tradizionale di questi appuntamenti». Spiega: «Non avremo relatori e un pubblico fissi. Capiterà che i professori universitari ascolteranno le maestre... Capisce che voglio dire? Per la pedagogia Freintet il sapere non deve essere gerarchizzato »• Il convegno si articolerà in laboratori didattici, atelier espressivi, in seminari interdisciplinari e dibattiti. Quali temi «legheranno» i l'ari momenti di discussione? «L'asse di riferimento per i lavori di laboratori e seminario — dice Rizzi — sarà il metodo naturale nell'educazione. Questi altri due argomenti saranno oggetto di un confronto specifico: lo sradicamento popolare, lo spopolamento rurale, la degradazione urbana, la scuola e l'educazione alla pace. Se ne discuterà in dibattili aperti le sere del 29 luglio e del 2 agosto». «Accanto agli insegnanti di Paesi industrializzati ci saranno operatori del Terzo Mondo — continua Rizzi —. E' chiaro che ci proponiamo un fitto scambio di esperienze sul terreno della cooperazione, quello che ci distingue, tra queste due aree. Faccio un esempio: negli Anni Novanta Città del Messico sarà la più grande metropoli del mondo. Che fare, non sicuramente un discorso di istruzione. Secondo noi un buon docente non si siede alla cattedra e trasmette dei contenuti, ma si propone di riutilizzare l'esperienza dei bambini e degli adulti per trasformarla in cultura». «Freinet — prosegue il segretario del Mce — ha sottolineato la necessità di un rapporto tra metodi e obiettivi, contenuti e strumenti, lavoro intellettuale e ma-, nuale. Non a caso, noi che raccogliamo l'area di sinistra degli insegnanti, siamo in posizione critica nei confronti di quei comunisti che privilegiano gli obiettivi rispetto ai metodi. E siamo contro chi parla di democrazia senza praticarla. Sono questi i principi ai quali s'informeranno u\i undici giorni di dibattito a Torino», a. g.

Persone citate: Freinet, Rizzi

Luoghi citati: Africa, America, Asia, Città Del Messico, Europa, Italia, Torino