Maratona fantastica

Maratona fantastica CRONACA DELLA TELEVISIONE Maratona fantastica Abbiamo un'estate in tv in buona parte fantascientifica, con Pianeti delle Scimmie, orrorifici italiani, fascini dell'insolito. Peccato. Peccato per i moltissimi che trovano indigesto tutto ciò che va dalla fantascienza all'horror e debbono scegliere tra astronavi e canali pubblicitari. Ma peccato anche per gli estimatori dell'inquietante e dell'impossibile che dal bagno science fiction proposto dalle reti nazionali usciranno poco soddisfatti e con la sola, misera promessa di una futura catarsi nell'annunciata diffusione (durante la prossima stagione televisiva) del colosso 2001 odissea nello spazio. I patiti del fantastico, tra le reliquie di casa, conservano quel gioiello antologico edito da Einaudi nel '59 (624 pagine, 3 mila lire di allora), intitolato «Le meraviglie del possibile» e curato da Sergio Solmi e Carlo Frutterò, Costoro, che ebbero brividi lungo le pagine di maestri come Bradbury, Brown e Sheckley, vivono oggi brividi di altro genere con la serie II fascino dell'insolito, sulla Rete Due alle 22 del sabato, ripartita in sette minisceneggiati' di sapore fantastico, in gran parte tratti dalla menzionata antologia e messi in immagini, come afferma un comunicato stampa della Rai, da «sceneggiatori e registi che si cimentano, alcuni per la prima volta, con la ripresa e il montaggio elettronico». Un'occasione probabilmente buttata via, come già era successo per una precedente serie II fascino dell'Insolito, andata in onda anni fa e replicata nell'81. La citata presentazione fa riferimento a «budget di spesa basso», a «studio piccolo», a «pochi ambienti», a «pochi personaggi» e ad «esterni con monocamera colore». Afferma che così si «cerca di superare i modi convenzionali di realizzare sceneggiati», ma in ogni modo ne giustifica in buona parte la piat tezza generale. Peccato, perché gli attori non mancavano (soprattutto c'era il redivivo Bentivegna simpaticissimo nei panni di Glescu, critico d'arte del 2830). E perché con alcuni tra i 29 racconti di fantascienza più belli del mondo c'era la possibilità di fare faville. s. p.

Persone citate: Bentivegna, Bradbury, Brown, Carlo Frutterò, Einaudi, Sergio Solmi, Sheckley