Hinault vive su strane alleanze
Hinault vive su strane alleanze Al Tour nessuno sa attaccare il campione, mentre i belgi e olandesi continuano a vincere tappe Hinault vive su strane alleanze Ieri a Chateaulin successo del fiammingo Frank Hoste in volata davanti all'italiano Leali - Nel gruppetto di testa anche il redivivo Beccia Dominio della squadra Raletgh che sembra aiutare la Renault del francese - Anderson sempre maglia gialla, malgrado una fuga di Clere DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE CHATEAULIN — Belgi e olandesi continuano a far la parte del babau del Tour numero 69, rastrellando spietatamente tutte le vittorie di tappa e finendo — col loro modo di correre, con i loro finali a sessanta all'ora, con la loro irresistibile brama di successi parziali — per impedire il decollo di qualunque azione meno effimera agli effetti della classifica. Ieri, a Chateaulin, è toccato a Frank Hoste (fiammingo di Gand'occhl azzurri, 27 anni bel tipo di passista possente, già primo quest'anno nella Oand-Wevelgen é nel campionato belga) tagliare primo il traguardo, mettendo in fila con uno sprint lungo dieci compagni di avventura, fra 1 quali Leali (ottimo secondo) e Beccia (guarda chi si rivede). Il gruppo era 11 a pochi metri e 11 rilievo statistico suggerisce che su sette tappe in linea disputate è la settima -onclusione di questo tipo e per sei volte l'ha spuntata un belga o un olandese e per quattro volte questo belga o olandese apparteneva all'equipe Raleigh: Hoste dopo Peeters, Knetemann e Raas. Lo squadrone diretto da Peter Post è comprensibilmente sospettato di aver stretto alleanza con Bernard Hinault. In effetti gli obiettivi delle due parti divergono abbastanza (la Raleigh ha un solo uomo da classifica, e non del più quotati, Van De Velde) per consentire che siano automaticamente convergenti i comportamenti in corsa: Knetemann e compagni alutano Hinault a tenere sotto controllo la mischia per poi landare puntualmente i loro finisseurs, senza che gli uomini della Renault, che non hanno fra loro un vero sprinter. Intervengano a bloccarli. Cosi la Raleigh vince le tappe (e quando non ha vinto Ce mancato poco, con Lubberding a Nancy e con Wjinands a Concarneau) beffando velocisti come Kelly e Planckaert, e Hinault è arrivato quasi ai piedi del Pirenei senza che potesse cascargli addosso la fuga vera, quella del ko. Il giorno del pavé, quando Hinault ha forato, 1 Raleigh hanno frenato il gruppo: avevano Lubberding e Raas (che poi avrebbe conquistato la tappa) davanti a caccia di gloria. L'alleanza, anche in quel caso, fu automatica, inevitabile. Cosi, anche ieri, la seconda tappa bretone è passata senza lasciar segni, a dispetto del percorso magnifico, stimolante, ondulatisslmo e del disagio della prima vera pioggia di questo Tour. C'è stato un altro episodio di sapore nostalgico, una fuga cominciata al primo chilometro dal campione di Francia, Regls Clere, che ha percorso da solo 185 chilometri, ignorato dal plotone, inseguito inutilmente da Walter Planckaert e da Russenberger. Clere che era decimo in classifica a 2'27" da An derson, si è vestito di una maglia gialla virtuale, accumulando un vantaggio di quasi tredici minuti, ma s'e trovato nudo nel giro di pochi chilo metri non appena la Peugeot e la Raleigh, sul circuito attorno a Chateaulin, hanno suonato le trombe della riscossa. Clere è stato acciuffato a 15 km dal traguardo, 11 sono partiti Lubberding (Raleigh, vedi caso) e Gomez, ma il trionfatore della «Sanremo» è subito caduto, l'olandese ha bucato e, all'ultimo dei dodici giri in circuito, dal -peloton» di nuovo compatto è schizzata via su una rampetta la pattuglia buona: Hoste, Leali, Crlque lion, De Rooy, Breu, Mutter, Lejarreta, Beccia, Peeters é Nilsson. Tutti bei nomi, finiti nell'ordine suddetto al termine di uno sprint innescato da lontano da Leali, ventiquattrenne passista bresciano, t siglato da Hoste con un sor¬ passo al 100 metri che il gregario di Battaglin ha giudicato non del tutto corretto. Per 11 «Tour degli italiani, è comunque una buona giornata: abbiamo il primo dei nostri sul podio e un Beccia evidentemente rimessosi dallo choc del pavé. Anche Battaglin ha pedalato bene, spésso In testa al gruppo. Oggi si lascia la Bretagna,- dove si pensava potesse accadere qualcosa d'Importante, e si celebra l'attesa giornata delle due semitappe, col recupero della cronosquadrè annullata. Sono 63 chilo- metri, da Lorient a Plumelec. su un tracciato molto diverso da quello di Fontaine-au-Plre, con salite che metteranno In difficoltai passisti puri. Rispetto a mercoledì, mancano all'appello due personaggi che avrebbero potuto dare un apporto determlnantealle loro squadre e si sono ritirati qui in Bretagna: Braun della Capri di WilmannWinnen e Vandenbroucke della Redoute di Vallet-Alban. Dato il percorso, cresce la quotazione della Peugeot di Anderson-Laurent-Bernaudeau, che affianca nel pronostico Raleigh e Renault. In palio abbuoni da 3'15" (alla prima squadra classificata) a 10" (alla quindicesima). Dopo un palo d'ore da riposo, si riparte da Plumelec alle 13,40 per Nantes, 132 chilometri di Saliscendi. Il bello della giornata potrebbe venire proprio nel pomeriggio. Gianni Menu li e 11 i Chateaulin. Frank Hoste batte in volata l'italiano Bruno Leali nell'ottava tappa del Tour
Luoghi citati: Concarneau, Francia, Nancy, Sanremo
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