Disarmo: la conferenza Onu conclusa con un fallimento

Disarmo: la conferenza Onu conclusa con un fallimento Deludenti risultati della IT sessione dell'assemblea straordinaria Disarmo: la conferenza Onu conclusa con un fallimento Intesa sul lancio di una campagna mondiale di sensibilizzazione «Troppe differenze tra le aspirazioni dei popoli e dei governi» NEW YORK — La seconda sessione straordinaria dell'assemblea generale 'dell'Orni sul disarmo si è conclusa con un fallimento, del quale ha preso atto il presidente dell'assemblea Ismat Kittani. e con una relazione approvata sabato sera durante la seduta conclusiva. L'assemblea non è riuscita a mettere a punto quel piano globale per il disarmo che, nelle aspettative di quanti lo avevano preconizzato, doveva riflettere una presa di coscienza universale di fronte ai pericoli della corsa agli armamenti, in particolare nel settore nucleare, e servire da punto di riferimento al governi nella ricerca di misure nazionali e di accordi internazionali sulla limitazione e il controllo degli armamenti. Gli unici risultati concreti di questa sessione, durata cinque settimane e apertasi il 7 giugno scorso, sono il lancio di una «campagna mondiale per 11 disarmo» e l'aumento del numero delle borse di studio offerte dall'Onu nell'ambito di un programma di studi sul disarmo. Tutte le proposte presentate durante.la sessione sonò st ate incluse nella relazione conclusiva déll'àssem- blea che verrà inviata ai vari organi dell'Onu competenti nelle questioni riguardanti il disarmo. Ha detto Kittani: «Il problema sta nella differenza ancora esistente fra ciò che 1 popoli del mondo vogliono e di cui hanno bisogno e ciò che i governi sono disposti a fare». Al lavori hanno partecipato 17 capi di Stato e di governo, 57 ministri e il segretario di Stato della Santa Sede, cardinale Agostino Casaro!!. Anche un centinaio di organizzazioni antl-nucleari hanno voluto far. sentire la loro voce In occasione della sessione Indicendo dimostrazioni, la più impressionante delle quali è stata quella che il 12 giugno ha riunito per le vie di New York 750.000 persone. Dalla tribuna delle Nazioni Unite, ministri e capi di governo hanno enunciato le loro teorie sulle cause della corsa agli armamenti e sui rimedi da adottare per invertire la tendenza. Il presidente sovietico Leonid Breznev ha fatto sensazione quando ha preso l'Impegno «incondizionato e immediato» che l'Unione Sovietica non utilizzerà per prima l'arma atomica. I Paesi del Terzo Mondo con India e Messico In prima fila, hanno diretto le loro critiche verso le super-potenze e hanno sottolineato la necessità di un «congelamento» del' loro arsenali nucleari. L'assemblea, che era stata convocata in seguito a una decisione presa nel 1978 durante la prima sessione sul disarmo, si è astenuta stavolta dal fissare una data per la terza sessione limitandosi ad incaricare la sessione ordinaria di studiare il problema nell'autunno 19S3.

Persone citate: Agostino Casaro, Leonid Breznev

Luoghi citati: India, Messico, New York, Unione Sovietica