Aiuto arrivano i barbari, però sanno cantare di Carlo Massarini

Aiuto arrivano i barbari, però sanno cantare Fantacronaca di una tournée più temuta di quelle guidate da Annibale e da Attila Aiuto arrivano i barbari, però sanno cantare Bisogna dare atto ai Rolling Stones di essere davvero qualI cosa di più di un grande grupIpo di rock'n'roll. Puntualj mente, il loro nome da solo ha | scatenato in tutta Italia un ! casino senza precedenti, confermando non solo che l'Italia è il posto dove si sublima il concetto dì «sui generis», ma anche che — finalmente, siamo gli ultimi al mondo — da noi sul serio il r'n'r viene ancora considerato oltraggioso, pericoloso e vizioso. Come nel 55! Wow! Ora, noi sappiamo che gli Stones sono 5 bravi ragazzi (alcvii sono ragazzi-padre) che si fanno sponsorizzare solo per assicurarsi una vecchiaia senza problemi e che Novella 2000 quando dice che Jagger è un «uomo all'antica» coglie nel segno più di chi lo considera un cantante di musica sovversiva. Però, visto che molte cose ai confini dell'Impero ancora sovvertono, molte voci sono circolate, e la calata degli Stones in Italia per come è stata accolta è paragonabile storicamente solo a quelle di Annibale e Attila. Quella che segue è una fantacronaca della «calata dei barbari»: c'è tutto quello che non succederà. Torino, 10 luglio. I rotocalchi sono alla caccia delle ultime indiscrezioni: in città si mormorano cose come «Gli Stones sono accompagnati da 26 camion di cui uno contiene sangue fresco!«.«Jagger passerà all'Udinese», «gli Stones amano le principesse o le mogli dei primi ministri, e noi chi gli daremo?... Tuttosport esce, con un titolo a 9 colonne: «Gli Stones tirano sempre e non mollano mai!». L'Hotel Ambasciatori è assediato dai fans. ma i cinque sono in provincia di Lecco, ad assistere a un concerto di Claudio Baglioni. Torino, 11 luglio. Gli Stones, dopo intenso bombardamento, vengono paracadutati su Torino. C'è solo un errore sul campo sportivo dove lasciarli. Suonano cosi per la Primavera della Juve a Villar Perosa (si calcola che a ogni spettatore, 42 in tutto, abbia speso circa 10 milioni a biglietto). Torino, 12 luglio. Gli Stones vengono indirizzati, finalmente, al Comunale, dove all'ultimo momento è stata abbandonata l'abituale sce¬ nografia, una enorme scala mobile. Lo stadio è colmo, come la tribuna d'onore; presenti alte personalità politiche, sindacali, autorità locali. Intervistato prima dell'inizio sull'importanza dell'evento. Claudio Martelli, a nome di tutto lo staff socialista ci ha detto: «Jagger è l'emblema della nuova imprenditorialità, dinamica e al passo coi tempi. E' l'unico uomo che seguirei, se non fossi già impegnato». Torino, 13 luglio. Jagger. a sorpresa, compra la Juve. Trapattoni viene costretto a schierare, nella prossima stagione. Keith Richards all'ala sinistra. DI conseguenza, il mercato si muove : viene rlceduto Platini, e Bottega viene assunto dagli Stones come tecnico delle luci. Roma, 11 luglio. Dopo aver acquistato l'Alitalia per «viaggiare in famiglia», come annuncia sorridente Jagger riponendo il libretto degli assegni, gli Stones arrivano a Roma. Intervistato da Radio Città Futura. Jagger ammette di aver rifiutato un'offerta di mezzo miliardo della Rea per un tour nelle caserme in un «Q-concerU speciale con Mario Castelnuovo e il solito Goran Kuzminac. In compenso conferma la richiesta fatta all'assessore Nlcolini di organizzargli il party di compleanno della figlia Jade. In serata. Jagger compra il Colosseo. Dopo aver constatalo come i camerini siano un po' trasandati e quindi inadatti alle esigenze del gruppo. Jagger decide di trasiormarlo in una casa di riposo per cantautori. Roma, 15 luglio. Gli Stones suonano gratis in Piazza Navona in un'iniziativa radicale per la legalizzazione dello yogurt (atto in casa. Il tutto viene ripreso dalla Rete 3. In serata, Jagger viene dissuaso dal comprare il Foro: «In fondo, la mia nuova villa è stata appena arredata», commenta. (Sembra che il vero motivo sia che insieme al Foro doveva portarsi via anche tutti i gatti randagi). Dopo cena, incontra il Presidente Pertini. in attesa di ricevere la Nazionale di calcio. «Questi clii sono?»; chiede il Presidente al suo addetto stampa. «Sono quel gruppo inglese-. Pertini li scambia per la Nazionale di calcio inglese, e arrabbiandosi dice «Ma non hanno mica vinto loro, no?». Chiarito l'equivoco (anche perché Jagger minaccia di comprarsi il Quirinale), Pertini abbraccia Jagger e gli chiede «In che anno è nato lei? Nel 43, Ah. io allora ero esule a Nizza». Jagger risponde, con lieve galle. «Ali, si, Nizza. Ci abbiamo suonato qualche settimana la. Bel posto!». Roma, 16 luglio. Gli Stones. vengono ricevuti dal Papa. Uscendo dal colloquio. Jagger dice: «Papa Wojtyila è la cosa migliore che ha prodotto la Folonia insieme a Boniek. Siamo molto orgogliosi di entrambi, anche se per il momento solo il secondo partirà titolare». In serata si sparge la,voce che anche il quarto tentativo di Gianni Mina di ottenere un'intervista con Jagger è siumato. All'ennesima apertura di Mina, il rituale «I giovani non lo sanno, ma....Jagger gli ha di nuovo dato una gran pacca sulla schiena, dicendogli «Epperché, noi non siamo giovani?! ». Napoli, 17 luglio. Gli Stones arrivano a Napoli. Chiedono la compagnia di alcune bionde, e vengono scaricate nella loro suite d'albergo 200 casse di sigarette di contrabbando. Jagger compra il Vesuvio «E' vulcanico, proprio come me», dice al momento di esibire la sua carta di credito. Intanto, lo stadio di Napoli si sta riempiendo. Particolare curioso: dato che è stato appurato che i tifosi di calcio pesano molto meno di quelli di rock (almeno in base alle paure, degli esperti) all'ingresso oltre all'abituale perquisizione i fans vengono anche pesati, limite massimo kg. 73. Napoli, 18 luglio. Gli Stones annunciano il prosieguo del tour italiano per altre 12 date. L'evento verrà ricordato come «il giorno della caduta delle giunte rosse». Su espressa richiesta della Segreteria comunista, gli Stones vengono invitati a lasciar perdere. Dirigendosi verso l'aeroporto. Jagger. richiesto di un commento sull'esperienza italia-, na, ci ha cosi salutati: «L'Italia non è ancora rock'n'roll, ma mi piace. Eppoi, non è nemmeno tanto cara, non è vero?». Carlo Massarini (MISTER FANTASY)