Psicanalizzarsi con il Bolscioi

Psicanalizzarsi con il Bolscioi «Macbeth» con Vassiliev a Nervi Psicanalizzarsi con il Bolscioi GENOVA — Con Macbeth, coreografia di Vladimir Vassiliev, il Festival internazionale del balletto di Nervi ha conosciuto, se non la novità e l'originalità, almeno una serata di festoso e gradevole successo. E ci voleva, dopo l'esordio non propriamente felice di Giulietta e Romeo, spettacolo interminabile, calligrafico e senza scatti. Il Bolscioi, che è uno del templi mondiali del balletto, forse dovrebbe cominciare un'opera di revisione dei propri schemi: lo spettacolo del 6 e quello di sabato sera hanno dimostrato l'eccellenza tecnica della «scuola» russa, ma al tempo stesso hanno denunciato la povertà di idee, la banalità di soluzioni coreografiche, l'eccessivo manierismo. Forse, per l'avvenire, se con il tempo sarà costretto a ritirarsi dal palcoscenico e si dedicherà unicamente alla coreografia, Vassiliev potrà essere, con 11 suo gusto eclettico e internazionale, la carta vincente per un processo di rinnovamento di aggiornamento. Ma veniamo al Macbeth. Si tratta d'un balletto'concepito soltanto due anni fa. Lo spartito musicale è di Kirlll Molkanov, un compositore deceduto da due mesi. SI tratta d'una pagina musicale di robusto Impianto, forse più slmile a una colonna sonora, funzionale alla coreografia. Il tessuto musicale è tradizionale, senza cedimenti ad al cun sperimentalismo: soprattutto nel secondo tempo, il richiamo a Prokoflev, ma soprattutto al Rimsklj Korsakov più affondato nel folk russo e orientale, è evidente ma non sgradevole. Il Macbeth di Molkanov, rivisitato da Vassiliev, sul plano concettuale presenta il re scozzese in chiave psicanalitica. La sanguinarla e ambiziosa lady Macbeth che tanto peso ha nel modello shakespeariano, qui è decisamente in ombra, come tutti gli altri, da Banquo al re Duncan. Il balletto è la storia di un rimorso d'un male che esce dal corpo e dalla mente del protagonista e che, come una malattia, lo consuma. Su questo ordito non facile Vassiliev ha disegnato una coreografia agile ed essenziale puntando a pochi, ma precisi riferimenti scenografici, tutti di grande efficacia. La selva di lance Intrecciate sullo sfondo, una scala in tralice dove egli sale (verso la gloria e 11 potere), per scendere subito (verso la disperazione). Inoltre ha mosso le af flatatlssime masse di ballerini nelle scene di convito e di battaglia, senza alcuna enfasi epica. Ha tenuto la scena in modo accorto, giungendo a frenare la sua splendida esuberanza fisica che lo fa ancora «volare» con arresti plastici, stacchi e incredibili «fouettees». p. 1.

Persone citate: Korsakov, Vassiliev, Vladimir Vassiliev