Pironi lanciato verso il mondiale vede in Piquet il rivale numero 1 di Cristiano Chiavegato

Pironi lanciato verso il mondiale vede in Piquet il rivale numero 1 F.l, la vittoria di Zandvoort conferma la validità della scuola Ferrari Pironi lanciato verso il mondiale vede in Piquet il rivale numero 1 { \ i \ \ \ \ j i : \ \ \ ì j : i ; ; . :; l ; " : i ; DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE ZANDVOORT — E' stata • la gara più tranquilla dell'anno. Nessuna polemica (i f|g; costruttori si sono riuniti, III ma come al solito non hanno III trovato l'accordo per i nuovi regolamenti sulla sicurezza), un solo incidente, quello oc| corso a René Arnoux, per fortuna senza conseguenze HI;! al pilota. Le calaste di vecchi pneumatici ammassati davanti alle protezioni della curva Tarzan, volute da Jo||;| dy Scheckter due anni fa, hanno attutito il tremendo Iflì urto della Renault. Anche la ! vittoria di Didier Pironi è • stata, tutto sommato, lineag||i re, senza problemi appa§§! renti. Ili Ma gli -addetti ai lavori» |;|| sanno che un primo posto in ligi Formula 1 è un risultato ec|||: cezionale, mai scontato, ||| sempre soggetto a mille imprevedibili evenienze. Basta |||: un nonnulla per perdere, 1111 perché una superiorità di I ' fatto si possa trasformare in |:| una sconfitta. Per questo motivo sabato, IH; al termine della gara, scartili; cata la tensione, alla Ferrari , sembrava quasi di avere vin ||;| to il titolo mondiale. La mac | china aveva preso il via con un cocktail di gomme: tipo A, più dure a sinistra, tipo B, morbide a destra, in quanto II;! il circuito non consentiva •. con la maggioranza di curve a destra una soluzione omo! genea. I pneumatici si sono $ deteriorati ugualmente, ina i|g| è evidente die gli avversari , ! /tanno avuto più o meno alÉ|§ tri problemi. «Tutte le vittorie — sinte§||f Uzza fino. Foro/neri — han' no lo stesso coefficiente di , difficoltà. Imola come Zandvoort, anche se nel G.P. di iJII San Marino mancavano le Ve lo spiego subito: quando perdiamo noi, gli altri hanno sempre ragione. Non dimentichiamo che la vettura è relativamente nuova e che è soggetta a continui miglioramenti o modifiche. Mi pare che ci siano abbastanza esempi per dimostrare come sia difficile arrivare al vertice e rimanerci. Non c'è il tempo di respirare, non possiamo neppure effettuare tutte le prove di cui avremmo bisogno. Insomma questa affermazione è importantissima». La presenza in pista di una seconda Ferrari, quella condotta da Patrick Tarnbay, ha dimostrato inoltre come una squadra non possa fare a meno, se punta al titolo mondiale, di gareggiare con due macchine. «Ho fatto un po' da tampone all'inizio della corsa — ha spiegato il nuovo pilota — e credo che questo abbia dato modo a Pironi di guidare con maggiore tranquillità. Mi auguro in futuro di essere sempre utile al mio compagno e di poter anche conquistare qualche punto. Tutti quelli tolti agli avversari sono un vantaggio per noi». Una prova senza particolari difficoltà per Pironi. Anche perché il francese ha guidato la sua Ferrari usando il cervello, come si conviene a chi punta al titolo. Sorpassi in sicurezza, freni ed acceleratore usati con discrezione per non guastare la macchina. «E' difficile dire se nella prossima gara di Brands Hat eh fra due settimane — fia detto Didier — riusciremo a ripetere il successo. La pista Inglese non mi sembra molto favorevole alla nostra macchina. A questo punto, però, conteranno anche 1 piazzamenti. Visti gli ultimi risultati, mi sembra che il mio vero avversario potrà essere Nelson Piquet. n brasiliano ha avuto un inizio di stagione negativo ma sta crescendo ed è il pilota che fra Montreal e Zandvoort ha raccolto il bottino più consistente, 15 punti. Se andrà avanti in questa maniera dovrò battermi soprattutto con lui». Il trentenne francese, tuttavia, affronterà la parte decisiva del campionato con grande fiducia. La macchina affidabile e veloce, una squadra abituata, come la Juventus nel calcio italiano, a competere ad alto livello. Pironi è cambiato rispetto al suo arrivo a Maranello nel 1981. Ha maturato una grossa esperienza, è diventato più riflessivo e capace di valutare rischi e possibilità. La scuola-Ferrati, àncora una volta, è servita: ad andare forte sono capaci in molti. Il difficile è vincere le corse. E il ragazzo originario del Friuli ha imparato la lezione. Cristiano Chiavegato Zandvoort. Pironi e Piquet insieme sul podio ma rivali

Luoghi citati: Friuli, Imola, Maranello, San Marino, Zandvoort