«Ho fatto il poliziotto, che male c'è?» dice uno dei giudici inquisiti dal Csm di Clemente Granata

«Ho fatto il poliziotto, che male c'è?» dice uno dei giudici inquisiti dal Csm A Bologna, perché vengono trasferiti i tre giudici della strage alla stazione «Ho fatto il poliziotto, che male c'è?» dice uno dei giudici inquisiti dal Csm Spiega Aldo Gentile: «Il Consiglio superiore ha trovato sconveniènte le mie attività informali, come ad esempio rivolgermi alle polizie straniere, compiere atti propri della polizia giudiziaria» - Assenti dalla città gli altri magistrati inquisiti: Marino e Velia - Persico ha già ottenuto il trasferimento DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE BOLOGNA — Alla vigilia del secondo anniversario della strage, la prima commissione referente del Consiglio Superiore della magistratura ha proposto il trasferimento in iltra città del giudice istruttore Aldo Gentile che dirige l'inchiesta sul massacro, del capo ufficio istruzione Angelo Velia e del procuratore capo della Repubblica Guido Marino. Si fratta di una proposta: deciderà l'intero Consiglio il 20 settembre prossimo se accoglierla o no. Palazzo di Giustizia, le ore 14. Sciamano gli impiegati verso le ferie. Il procuratore capo Marino e in vacanza in provincia di Reggio Calabria, il consigliere istruttore Velia temporaneamente assente. Ci riceve il titolare dell'inchiesta Aldo Gentile. Appare calmo. Perché il trasferimento? Guardi: si sono dette tante cose su incomprensioni, polemiche, fratture esistenti all'interno dell'ufficio giudiziario bolognese, su situazioni che avrebbero pregiudicato in modo notevole lo svolgimento delle indagini. Può darsi che siano fatti reali, ma io li ignoro. Per quel che mi riguarda, l'accusa o meglio l'addebito o meglio ancora il rilievo del Consiglio supcriore della magistratura ha questo carattere: nell'inchiesta avrei svolto attività informali, che non so no tipiche del giudice istruttore, ancorché non vietate dalla legge-. • Quali attività? Per esempio — spiega Gentile — sofiecitare indagini all'estero, rivolgermi alle polizie straniere, svolgere io stesso attività che sarebbero tipiche della polizia giudiziaria. Quale male ci sia nel compiere queste attività, io davvero non lo so. Ma la prima Commissione referente de! Consiglio Superiore ha ritenuto opportuno chiedere l'applicazione dell'art, 'd della legge sulle guarentigie del .'il maggio 194G-. -Se sono amareggiato dalla richiesta? Guardi che un po' me Vaspcttuvo — dice il magistrato —. In ogni caso deve ancora decidere il Consiglio supcriore. Lei mi chiede se in attesa del provvedimento continuerò le indagini? Cerio clic si. C'è. un nuovo filone ora. quello che conduce alla P2 di Gelli. E' un filone che può dare risultati, lo almeno ci credo e vorrei insistere'. V.' indagando soprattutto questo filone che Gentile avrebbe svolto quelle attivila Informali che ora gli sono addebitate dal Consiglio: inchieste in Libano, inchieste in Svizzera, dove e recluso quell'Elio Ciolini, detenuto comune, che avrebbe latto o sentile) lare alcuni accenni sull'intervento della P2 nell'ideazione della strage e sull'interessamento del neofascista latitante Stelano Delle Chiaic per la realizzazione dell'orrendo progetto. Ma se anche probabilmente non riguardano in modo diretto Gentile, esistono di certo altri motivi dell'intervento del Consiglio superiore. E sono proprio le incomprensioni, polemiche, fratture all'interno degli uffici giudiziari rivelatesi in più occasioni durante l'inchiesta. L'intervento polemico del capo ufficio istruzione Velia all'inizio dell'inchie¬ sta USe affidassero le indagini all'ufficio istruzione, salirci ben dire dove mettere le mani-) provoco una dura immediata replica dell allora procuratore eiella Repubblica Ugo Sisti e del sostituto Luigi Persico, il culaie, interessato in un primo tempo alle indagini del Consiglio sui» riore, ha poi deciso in modo autonomo di chiedere il traslerimento alla Pretura di Modena e lo ha ottenuto. Le polemiche, continuarono. E giunse il elima a tal punto di tensione che il nuovo procuratore ca)x> Guido Marino subentrato a Ugo Sisti e a Mano Luberto scrisse, al Consiglio superiore: ■ La situazione ai tribunale di Itolognu è disperatamente pregiudizievole per i valori di giustizia. E' una situazione cristallizzata in una trama di personalismi che impediscono il razionale organico ed efficiente svolgimento delle indagini condotte sino ad ora senza impegno e senza fede, senza ■ coordinamento e senza prospettive'. E affermò di essere egli stesso pronto al trasferi- : mento se lo si riteneva neces- I sario. | Intervenne il Consiglio superiore, la prima Commissione referente incomincio le indagini, e l'altra sera ha formulato le proposte. Proposte che- paiono dettate da motivi 1 di opportunità più che da giudizi sull'esito per ora poco I soddisfacente delle indagini svolte. Inchiesta eira decapitata? ! Hi per ale:uni avvocati di parie | civile, come il prof. Umberto Oiierrini, polemico nei confronti delle richieste, mentre Torquato Seeci. presidente dell'Associazione famigliari delle vittime, allenila di essere fiducioso nei confronti dell'organo di autogoverno della magistratura. . L'importante — allenila — è che non si perda tempo. Il trasferimento deve avvenire? Bene, avvenga senza ritardo. Già si *onu persi troppi mesi a causa delle tensioni e dei litigi a Palazzo di Giustizia.. Differenti valutazioni, che ritroviamo nel mondo politica e nella stessa maggioranza in Comune, dove i socialisti sono contrari al trasferimento e- i comunisti no. Nel frattempo nuovi interrogativi sorgono sul regolare prose-giumento dell inchiesta, perche, sia sul doti Gentile sia sul doti Giorgio Ploritìia che lo affianca, pende la spada di Damocle di una ricusazione intentata dall'avi' Federici di Firenze, il quale, sottoposto ad interrogatorio per la strage, ha accusate) ì magistrati di aver adottato melodi non propriamente irreprensiblU Clemente Granata

Luoghi citati: Bologna, Firenze, Libano, Modena, Reggio Calabria, Svizzera