Polemica già chiusa tra De Mita e Forlani (ma non in casa dc)

Polemica già chiusa tra De Mita e Forlani (ma non in casa dc) Su un presunto incontro con Carboni Polemica già chiusa tra De Mita e Forlani (ma non in casa dc) ROMA — Arnaldo Forlani, candidato contrapposto a De Mita per la segreteria de all'ultimo congresso del partito, ieri mattina a Montecitorio è apparso un po' seccato e abbastanza stupito. «Ilo appena letto una dichiarazione che avrebbe rilasciato l'onorevole De Mita, circa un mio presunto incontro con Flavio Carboni — ha subito affermato —. Evidentemente deve essere stato tratto in inganno da qualcuno: mi spiare dovere smentire il mio segretario, ma io non ho mai avuto incontri del genere, non conosco Carboni e non so dove stia di casa». Qualcuno, ma per la verità per poche decine di minuti, aveva pensato alle avvisaglie di una polemica tra De Mita e Forlani. Invece, è bastata una telefonata, un chiarimento veloce, e tutto è rientrato. «Si sono parlati — ha riferito Clemente Mastella, portavoce di De Mita—. Il segretario ha spiegato che il suo accenno a Forlani si limitava a quanto pubblicato da un settimanale e a una voce». La voce sarebbe quella di Carlo Binetti, amico di Carboni, collaboratore del ministro Andreatta fino alla settimana scorsa, quando è stato allontanato. Giovedì De Mita aveva parlato del suo incontro, il pomeriggio prima della sua elezione a segretario della de, con Flavio Carboni, il democristiano sardo Roich, il gran maestro della massoneria Armando Corona, monsignor Hilary e l'editore Caracciolo. «Io pensavo ci fosse solo Caracciolo», aveva detto De Mita. Tra De Mita e Forlani, ora tutto è chiarito, ma in casa de c'è chi domanda ulteriori chiarimenti. Faraguti della corrente di Forze Nuove, ha chiesto la convocazione della direzione. Sostiene che, a proposito dei risultati della commissione 1*2 -c'è uno strano silenzio da parte di quegli ambienti della de che in passato avevano chiesto una profonda opera di moralizzazione». L'agenzia «Il dibattito», che fa capo a Donat-Cattin, insiste e critica De Mita e l'appoggio che ha avuto dagli «esterni» al congresso. «Caracciolo, Carboni ' e il gran maestro Corona: a loro, a questo sublimato di "esterni" che più "esterni" di cosi si muore, il nostro segretario è andato a disporre, prima che ai delegati de, la sua piattaforma congressuale...».

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