Scetticismo in Israele di Giorgio Romano

Scetticismo in Israele Scetticismo in Israele NOSTRO SERVIZIO PARTICOLARE TEL AVIV — La risoluzione approvata a Gedda dal consiglio ristretto della Lega Araba è stata accolta con qualche scetticismo in Israele, dove si mette in dubbio la buona volontà dell'Olp e soprattutto dei suoi gruppi minori di abbandonare il Libano e si teme che l'organizzazione trovi qualche cavillo per far rimanere nella capitale o in altre località del Libano un certo numero di guerriglieri in veste di profughi. La prima reazione a livello politico si è avuta ieri mattina, alla partenza del ministro degli Esteri Shamir per Washington via Ginevra, dove incontrerà gli ambasciatori d'Israele in Europa. Il capo della diplomazia ha mostrato un cauto (molto cauto) ottimismo e si è limitato a dire che Israele esige che tutti i terroristi, senza eccezione, abbandonino il territorio libanese, compresa la zona controllata dai siriani, e ha precisato che non è stato posto da Israele alcun limite di tempo per il completamento degli sforzi diplomatici in corso. Nella tarda mattinata si è avuta la prima reazione ufficiale e meditata al documento che Faruk Kaddumi. il numero due dell'Olp. ha firmato per conto dell'Organizzazione per la liberazione della Palestina. Il primo ministro Beoin. parlando a una riunione della commissione Esteri e Difesa della Keneseth, ha sottolineato che «non c'è ancora un impegno formale e un'assicurazione concreta del mediatore Philip Habib che gli uomini dell'Olp lasceranno Beirut Ovest». Giorgio Romano 1

Persone citate: Faruk Kaddumi, Philip Habib, Shamir