Assolti in appello i cinque imputati per il sequestro del pittore Berrino

Assolti in appello i cinque imputati per il sequestro del pittore Berrino L'inventore del «muretto» di Alassio sosteneva di averne riconosciuti due Assolti in appello i cinque imputati per il sequestro del pittore Berrino DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE GENOVA — La sezione istruttoria della Corte d'appello di Genova (presidente Santaniello. a latere Verri e Termini) ha scagionato, per la seconda volta, i fratelli Ezio e Vincenzo Mombelli. 39 e 29 anni, bresciani d'origine e abitanti ad Alassio, accusati del sequestro di Mario Berrino. 61 anni, pittore, contitolare del Caffè Roma di Alassio, inventore del .muretto» piastrellato dalle firme dei personaggi più noti del mondo dell'arte e dello spettacolo; da Ernest Hemingway ai calciatori azzurri campioni del mondo. Il 24 dicembre 1974 i magistrati disposero la scarcerazione dei due fratelli per mancanza di indizi. Ieri li hanno assolti con tre presunti complici (il napoletano Norberto Lauretani, 52 anni, e i suoi nipoti Giovanni Coppeto e Gennarino Fida), -per non aver commesso il fatto-. Il verdetto della sezione istruttoria della Corte di appello ritiene possibile l'esistenza del sequestro anche se esclude la responsabilità degli imputati. Per Mario Berrino potrebbe profilarsi il pericolo di un procedimento penale per calunnia. E' stato infatti il pittore ad accusare senza mezzi termini i fratelli Mombelli di essere i suoi carcerieri. Il giallo del sequestro Berrino riesplode cosi, a distanza di otto anni, nello stesso mese in cui il pittore venne sequestrato al rientro a Villa Ibiza, la sua abitazione studio, sulle alture di Alassio. Era la notte fra l'8 e il 9 luglio del 1974. Mario Berrino lascia il Caffè Roma poco dopo la mezzanotte ; appena varca il cancello di Villa Ibiza sulla sua utilitaria, viene affrontato, pistola in pugno, da un bandito. Da dietro gli alberi del giardino ne spuntano altri, almeno cinque (la ricostruzione del fatto è interamente affidata alla testimonianza della vitti ma). I banditi lo trascinano nella boscaglia fino a Solva una località coperta da fitta vegetazione sulle alture di Alassio. Egli vi rimane, incatenato ad un albero, per quattro giorni e altrettante notti, il tempo necessario per con¬ cludere le trattative per il pagamento del riscatto: 300 milioni, che vengono depositati nei pressi di una via poco frequentata a Mogli di Recco (Genova). Il 13 luglio, poco dopo mezzogiorno, i carcerieri sfilano le catene all'ostaggio: «Sei libero — gli dicono — puoi tornare a casa-. I banditi si dirigono verso un costone e scompaiono. Il primo rapimento avvenuto in Liguria (per coordinare le indagini è intervenuto anche il vicecapo della polizia Li Donni) si conclude in maniera anomala. Mario Berrino raggiunge il camping «La vedetta» di Alassio; non telefona: si fa accompagnare a casa. I carabinieri lo intercettano casualmente nei pressi di uno dei tanti posti di blocco. La polizia imbocca la pista del sequestro di persona con sicurezza. Finiscono al commissariato Paolo Borgna, 30 anni, di Alassio, con un'amica, e il commerciante cuneese Luigi Pellegrino, sospettato di essere il capo della presunta gang torinese che avrebbe organizzato il sequestro. Finisce tutto nel nulla. Poi. il 17 luglio, l'arresto di Ezio Mombelli. Mario Berrino 10 incontra casualmente mentre è in compagnia di un sottufficiale di polizia, lo saluta; 11 pittore dice: -E' uno dei miei carcerieri-. Riconferma il riconoscimento davanti al magistrato e accusa anche il fratello minore dell'uomo. Il procuratore della Repubblica firma l'ordine di cattura per entrambi. La sezione istruttoria della Corte di appello ne ordina la scarcerazione per mancanza di indizi la vigilia di Natale dello stesso anno. Il 12 settembre scattano le manette anche per Norberto Lauretani ed i nipoti, ma pure loro vengono poi scarcerati. ' Intanto i carabinieri sono giunti alla conclusione che Mario Berrino ha simulato 11 sequestro e lo dicono chiaramente nel rapporto inviato alla procura della Repubblica. Anche il pittore conosce la galera. Lo fa arrestare il giudice istruttore Vincenzo Ferro per falsa testimonianza durante un interrogatorio. Infine la richiesta di rinvio a giudizio del due fratelli e dei presunti complici da parte del procuratore della Repubblica, Camillo Boccia, contrastata dalla sentenza istruttoria del giudice Del Gaudio, impugnata dal rappresentante della pubblica accusa. Intanto la madre dei Mom belli. Gianna Martinelli, si avvelena e muore urlando l'innocenza del figli, i quali adesso si apprestano a chiedere il sequestro cautelativo del beni di Mario Berrino. Brano Balbo 1 i 1 i Mario Benino