Un granchio che vale mille lire

Un granchio che vale mille lire Arriva Marco Polo Un granchio che vale mille lire La nuova banconota da mille lire reca l'immagine di Marco Polo e la veduta del Palazzo Ducale di Venezia, secondo una scelta che, nel caso del celebre viaggiatore, lascia interdetti. Credere che esista un ritratto vero e proprio (cioè basato su dati naturalistici) di una persona vissuta, come Marco, a cavallo tra il Due e il Tre- cento significa ignorare che la I sarà resa dei dati fisionomici basata sull'imitazione della natura visibile è del tutto estranea alla cultura e alla mentalità del Medioevo tardo (e specie poi in un ambiente come quello veneziano, di stretta derivazione bizantina). Il ritratto come lo intendiamo ai nostri giorni nasce in parallelo all'individuazione dello spazio tridimensionale: nasce in ambienti dell'Italia centrale, cioè a Firenze, ad opera di Giotto. Il sommo pittore operò a Padova, dove nella Cappella degli Scrovegni effigiò il donatore, Enrico Scrovegno, in uno dei più antichi ritratti veri e propri della pittura europea: ma a Venezia non esiste il benché minimo accenno all'influsso giottesco, verso cui gli artisti locali furono ciechi e sordi. Nell'epoca in questione, l'arte veneziana poteva, al massimo, produrre di Marco Polo un'effigie simbolica, basul tipo impersonale del viaggiatore, riconoscibile dal vestito e munito, nel caso specifico, di un copricapo esotico o di altro connotato di sapore orientale, per alludere ai suoi viaggi in Cina: così come satra le imuna veduta di Venezia, di Roma o di altra città famosa basata sulla sua pianta o su punti di vista ben precisi. Il pensiero e la percezione visiva del Medioevo sono al polo opposto di quello dei nostri giorni, e il loro registro è rigorosamente simbolico, mai naturalistico, spingendosi spesso verso l'astrazione. Si può anzi affermare che il tipo * r'tratto ProPr!° ^IUC1, sec(y li che vanno dal 1000 al 1300 circa è lo stemma, una formula basata su simboli disegnativi e cromatici (oggi per noi oscuri e indecifrabili) dai quali risultavano il carattere e la Irebbe vano cercare, magini di quei tempi storia dell'individuo cui tale astrazione si riferiva, e che da lui passava alla sua famiglia. Ma nel caso della banconota, lo scivolone preso da chi ha effettuato la scelta è maFederico Zeri (Continua a pagina 2 In quinta colonna) I! Marco Polo delle mille lire

Persone citate: Arriva, Enrico Scrovegno

Luoghi citati: Cina, Firenze, Italia, Padova, Roma, Venezia