I cinque sono con Spadolini ma il pci darà battaglia di Luca Giurato

I cinque sono con Spadolini ma il pci darà battaglia Sulle misure di austerità che saranno decise domani I cinque sono con Spadolini ma il pci darà battaglia Il presidente del Consiglio si è incontrato ieri con De Mita e con Longo, oggi vedrà Craxi, Biasini e Zanone -1 comunisti protestano per i decreti legge annunciati: «Manca il tempo per esaminarli» ROMA — Spadolini si è incontrato ieri prima con De Mita e poi con Longo. Oli incontri sono andati bene e hanno lasciato soddisfatti i protagonisti. Per oggi, è in programma da una parte un «vertice- tra le delegazioni della de e del psi guidate dai rispettivi segretari; dall'altra, incontri tra 11 presidente del Consiglio e Craxi. Biasini e Zanone. Vi sono buoni motivi per ritenere che 11 giudizio globale su tutti questi avvenimenti sarà positivo per il governo; la tensione, infatli, si è allentata anche sulla controversia per il gasdotto. Ma Spadolini non può godersi neppure un giorno di vera pace. Proprio mentre continua a ricevere appoggi dai partiti della maggioranza per le misure di austerità e a verificare che si vanno rasserenando i rapporti bilaterali tra partners inquieti come Craxi e De Mita, ecco spuntare minaccioso, dall'opposizione, «l'artiglio» del pel, con l'annuncio di una dura battaglia in Parlamento su legge finanziaria e decreti. Cosi, mentre De Mila e Craxi si incontrano per ratificare un armistizio che dovrebbe durare sino a tutto settembre, il pei coglie al volo l'occasione per uscire da un isolamento sempre più scomodo e dichiara ufficialmente che -nessun alibi» verrà concesso al governo: -Tutte le misure dovranno essere decise dal l'arlamento.. Ieri, a Montecitorio, alcuni esponenti del pel non escludevano la possibilità di inviare una lettera al Capo dello Stato per richiamare il presidente del Consiglio a una maggiore correttezza nei confronti del Parlamento. L'accusa (In verità un po' sconcertante iwr un presidente che, tra l'altro, ha voluto ridare alla Camera anche il potere di decidere sulla crisi di governo) è di snobbare i poteri del legislativo e di ignorare le esigenze dell'opposizione. I presidenti dei gruppi parlamentari del pei. Napolitano e l'orna, hanno rilasciato una dichiarazione congiunta, pubblicala sull'Unità di ieri, nella quale affermano che «non è ammissibile che il governo presenti decreti di rilevante peso e gravità, pretendendo la discussione in Parlamento alla vigìlia di Ferragosto, già calcolando di rinnovarli alla scadenza dei 60 giorni». Dopo aver fatto notare che per iniziative cosi importanti si è scelto mil momento di minore attenutone dell'opinione pubblica». Napolitano e Perna chiedono una discussione adeguala, anche in agosto, se venerdì 11 Consiglio dei ministri adotterà -provvedimenti di rilevante peso e gravità». Chiedono «il tempo necessario per decidere la conversione in legge o meno dei rari decreti entro l termini prescritti dalla Costituzione». Sono problemi che Spadolini ha ben presenti tanto che, ieri sera, ha riunito in una cena di lavoro, sul colle di Villa Madama, i capigruppo della maggioranza nei due rami del Parlamento. Si gettano le basi di una comune «stralegia parlamentare». Intanto i pre^ Bidenti dei gruppi parlamentari repubblicani Battaglia e Gualtieri hanno replicalo punto per punto alle critiche dei loro colleghi comunisti. Il pei viene accusato di forzatu- re politiche e strumentali. «La presentazione di decreti legge di carattere fiscale — hanno affermato Gualtieri e Battaglia — derina dalla necessità urgente di colmare i vuoti aperti nella finanza pubblica dal sistema degli automatismi e dalla diminuzione del gettito previsto. Il tempo della presentazione dei decreti derim a sua volta da due fattori: la loro connessione con la legge finanziaria 1983, che dei'e essere presentala entro il 31 luglio, e l'esigenza di non perdere neppure un giorno di gettito». -Non si comprende perciò — hanno osservato 1 due espo¬ nenti repubblicani — il fuoco di sbarramento fatto ieri dai capigruppo comunisti contro la presentazione di decreti alla fine di luglio. E'bene ini>ece che si troi'i una soluzione equilibrata e realistica per la loro discussione. Non si può dedicare un solo giorno, ma non ha senso neppure dedicargli il mese di agosto, essendo la loro scadenza prevista al 30 settembre. In sostanza c'è un'esigenza straordinaria di decretazione cui bisogna rispondere in modo adeguato da parte del Parlamento: adeguato, realistico e senza forzature di carattere politico strumentale.. Luca Giurato

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