Confindustria: non accetteremo proposte separate dei sindacati di Stefano Lepri

Confindustria: non accetteremo proposte separate dei sindacati Sul costo del lavoro vuole trattare con una sola controparte Confindustria: non accetteremo proposte separate dei sindacati Gli industriali ribadiscono che prima dei contratti deve essere risolto il problema della scala mobile - Confidano che le trattative possano avviarsi in settembre ROMA — La Confindustria ha chiesto, all'improvviso, un incontro urgente con il presidente del Consiglio; l'ha ottenuto per oggi. Alcuni dei provvedimenti economici che il governo sta studiando farebbero crescere il costo del lavoro, e non di poco: 3.5%. secondo una prima stima. Quindi, sostengono gli industriali, avrebbero effetti contrari alle intenzioni proclamate: più inflazione, meno esportazioni, meno posti di lavoro. Spadolini ha risposto subito che non è vero, non c'è nulla di deciso: lo spiegherà a Vittorio Merloni oggi alle 17. Nelle riunioni di ieri, la Confindustria non ha cambiato la sua posizione di fronte al sindacato: bisogna discutere subito di scala mobile. Qualcuno si aspettava una «mano tesa» che invece non c'è stata. Però c'è un cenno che va sottolineato: «Non prenderemo in considerazione nessuna proposta ette non sia unitaria — ha detto il vicepresidente Walter Mandelli — e questo è un fatto politico importante, mi sembra... Che cosa significa? Finché c'è un sindacato che si dice unitario, la Confindustria continuerà a trattare con il sindacato unitario, non può tener conto delle proposte che vengono da una parte o dall'altra; non ha motivi per cambiare posizione. I provvedimenti che preoccupano l'organizzazione degli imprenditori privati sono quelli per la previdenza, illustrati dal ministro del Lavoro ai sindacali l'altro ieri. Gli aumenti di contributi per la cassa integrazione, per l'assistenza malattia e per la maternità, e altre misure minori che il governo sta discutendo, secondo gli esperti confindustriali, farebbero salire il costo del lavoro, in totale, del 3.5%. E' stato cosi che. dopo la riunione del «comitato sindacale ristretto» presieduta da Mandelli ieri mattina, nel pomeriggio il comitato di presidenza ha deciso di chiedere un incontro a Spadolini. «La manovra finanziaria diretta alla riduzione del disavanzo pubblico- si legge in un comunicato, è «priva di una pa rallela strategia capace di ri laiioiare il ruolo dell'industria nel campo dell'esportazione, degli investimenti e dell'occupazione». L'aumento del costo del lavoro che viene progettalo si unirebbe a «un costo del lawro insostenibile-, all'«assenza di un qualsiasi stimolo agli investimenti», al «rimno della soluzione dei problemi della struttura del salario-. Come risultato si inasprirà -la crisi delle aziende industriali e dell'occupazione-. Sintetizza Mandelli: «Spa- dolini vuol far pagare il deficit pubblico alle imprese-. E aggiunge, come paradosso: «A meno che il governo non intenda svalutare la lira ogni sei mesi-. La risposta di Falazzo Chigi è che non c'è nulla di deciso, e «risulta pertanto fuor di luogo- ogni stima su un eventuale aumento del costo del lavoro. La trattativa sulla «struttura del salario», cioè sulla scala mobile e lutto il resto, secondo la Confindustria può cominciare -ai priìni di settembre-. Naturalmente non si spera molto che qucslo avvenga davvero, perché, se mai i sindacati arriveranno a una posizione unitaria, non sarà certo prima della fine di settèmbre. Le prime reazioni dei dirigenti sindacali lo confermano. Ma gli industriali insìstono, inviando questo messaggio: occorre fare presto, perché c'è «un ulteriore peggioramento della nostra economia-. Il sindacato riconosce che la Confindustria non ha torlo a lamentarsi dei provvedimenti che fanno crescere il costo del lavoro. «Si colpisce chi produce ricchezza, imprese e lavoratori- sostiene il segretario confederale della Cisl Cesare Dclpiano. La federazione unitaria accetta l'aumento dei contributi per la cassa integrazione, non di quelli per malattia e maternità. Ma nei commenti prevale la delusione perché la Confindustria non ha cambiato la sua linea, non ha aperto uno spiraglio alle trattative i>cr il rinnovo dei contratti. La frase di Mandelli secondo la quale la Confindustria non accetterà proposte che non siano unitarie è interpretata in modi diversi. Chi dice che è stalo sconfitto un tentativo di dare per spacciata l'unità sindacale, chi al contrario accusa gli industriali di voler speculare sulle divisioni interne al sindacato. Stefano Lepri

Persone citate: Mandelli, Spadolini, Vittorio Merloni, Walter Mandelli

Luoghi citati: Roma