I giudici milanesi indagano su alti dirigenti dello Ior

I giudici milanesi indagano su alti dirigenti dello Ior I giudici milanesi indagano su alti dirigenti dello Ior DALLA REDAZIONE MILANESE MILANO — Non trovano conferma le voci che continuano a circolare con insistenza sull'invio, da parte della magistratura milanese, di comunicazioni giudiziarie ad alti esponenti dello Ior, la finanziaria vaticana che riveste anche lo status di banca centrale. Al palazzo di giustizia il silenzio e totale. Il procuratore aggiunto Bruno Siclari. che conduce le inchieste relative a Roberto Calvi e all'attività del Banco Ambrosiano insieme ai colleglli Pierluigi Dell'Osso e Alfonso Marra, si è rifiutato di rispondere a qualsiasi domanda. -Non scrivete neiypure che non smentisco e non confermo — ha ammonito —, potete solo scrivere che non ho risposto-. /" I magistrati intendono lavorare con il dovuto segreto alle difficili inchieste. Quella più delicata avrebbe condotto all'emissione di comunicazioni giudiziarie e sarebbe stata aperta su segnalazione dei commissari posti dalla Banca d'Italia al vertice dell'Ambrosiano per fare luce sul ..buco., estero del Banco. Lo scoperto è rappresen¬ ha detto Tina Anselmi — si <> mossa nella linea giusta, intesa a non aprire conflitti e a non creare questioni di illegittimità». Poi l'argomento dominante è tornato ad essere Marco Ceruti, in particolare per via del suo passaporto. Il 19 maggio 1981 la procura della Repubblica di Brescia ne aveva disposto il sequestro. «Come mai, quando Ceruti è stato interrogato dai giudici di Roma, nel febbraio di quesf 'anno; nessuno si è ricordato tato, in gran part*>, da un [/restilo di mille miliardi ottenuto dal Banco Ambrosiano Andino di Lima sul mercato dell'eurodollaro. Il denaro sarebbe servito a finanziare quattro società fantasma panamensi. Lo lor entra in campo in questa vicenda in quanto, su richiesta di Roberto Calvi, concesse per questo prestito delle lettere di .patronage» e cioè di garanzia che starebbero a significare, implicitamente, che le serietà panamensi beneficiarie del denaro facevano capo allo stesso Ior. L'istituto finanziario vaticano non intende far Ironie alla garanzia concessa a suo tempo in quanto il presidente, monsignor Paul Marcinkus, sarebbe in possesso di una lettera di Robe i > Calvi il quale, in veste di presidente della Banco Ambrosiano Overseas di Nassau, solleva l'istituto da ogni -re:ì)onsabiIità. danno o molestia futura-. Il latto è che il prestito venne concesso all'Andino e quindi le autorità bancarie italiane sarebbero propense a considerare questa lettera liberatoria priva di valore. Secondo quanto si e ap¬ iel provvedimento di sequestro? — si sono chiesti i commissari —. E perché Ceruti ha ancora il passaporto e può andare e venire, sema problemi?-. Forse, in questo caso, la risposta potrebbe; esser semplice: quel provvedimento è stato revocato, ma la commissione, anche in questa occasione, non ne è stata informata. O meglio, ancora non dispone di tutta la documentazione relativa alla posizione di Marco'Cerutl. preso, le lettere di ..patronage., non porterebbero la firma di Marcinkus. che si sarebbe limitato a siglare le copie |>er l'archivio interno, ina quelle di Luigi Mennini. delegato dello Ior e cioè dirigente dei servizi finanziari e amministrativi, massima carica raggiungibile da un laico e di Pellegrino De Strobel. ragioniere capo. Sia di Mennini sia di De Strobel si parlò in relazione alla vicenda Sindona. Il primo era consigliere di amministrazione della Banca Unione e il secondo della Finabank di Ginevra, entrambe sindoniane. Per quanto riguarda la morte di Roberto Calvi non è stata confermata la circostanza che il banchiere avesse stipulalo una assicurazione sulla vita per due miliardi che però escludeva dalla passibilità di risarcimento il suicidio come causa di morte. Ini ine i giudici milanesi si sono incontrati con il legale dell'industriale sardo Flavio Carboni. Non e escluso che questi contatti preludano alla decisione di Carboni di presentarsi dopo un mese di latitanza. In realtà, e guardandosi bene dal voler sollevare nuove polemiche, i commissari ora si rendono conto che di carte ne mancano parecchie. Adesso che si torna alla vicenda Calvi, non sono ancora a disposizione i verbali di interrogatorio del segretario di Carboni, Emilio Pellicani, e del contrabbandiere Silvano Vittor. Si tratta di carte necessarie, sia per capire ì retroscena della fuga e delle ultime ore di Roberto Calvi, sia pei- riiegli'o delincare la figura di Carboni. L'ascolto delle bobine registrate da Carboni e poi sequestrate nello studio di un notaio, grazie alle ammissioni di Pellicani, è continuato fino a sera tarda e dovrebbe riprendere nella mattinata di oggi. Prima di iar conoscere le proprie valutazioni sul contenuto, la Commissione invicrà i nastri all'istituto Galileo Ferraris di Torino per le trascrizioni. -Io non giurerei nemmeno su dieci minuti di ascolto-, lia spiegato Tina Anselmi. Tra i commissari, c'è chi non esclude la possibilità di manipolazione delle bobine da parte di Carboni. All'unanimità, infine, è stata accolta una richiesta del radicale Franco De Cataldo: chiedere l'acquisizione dei verbali di interrogatorio della giornalista Marina Marcsca e di Luigi Rotondi, protagonisti della vicenda Unità-Cirillo. Rotondi ha parlalo di legami con Francesco Pazienza e di un incontro coi "Cartelli. Calvi e il vicepresu.. .ite dell'Eni Di Donna per parlare di intercettazioni teleioniche subite. Una millanteria? Martelli, ieri l'ha ricordato, lo ha già querelato da tempo: -Non ho inai conosciuto Rotondi-. La Commissione, anche se perplessa e cauta, esaminerà comunque quei verbali. Giovanni Cerniti

Luoghi citati: Brescia, Ginevra, Lima, Nassau, Roma, Torino