Dobbiaco ricorda Mahler turista con tre pianoforti di Giorgio Pestelli

Dobbiaco ricorda Mahler turista con tre pianoforti Dobbiaco ricorda Mahler turista con tre pianoforti DOBBIACO — Dal 1908 al 1910, Gustav Mahler passò l'estate in casa Trenker, come scrisse una volta «una grande casa con un numero infinito di stanze e di letti», a un paio di chilometri da Dobbiaco, verso il margine di un bosco di larici e pini. Direttore di teatri e direttore d'orchestra, Mahler ormai faceva il compositore solo nelle vacanze: da Vienna ogni primavera arrivavano a Dobbiaco tre pianoforti (perché poi così tanti?), il maestro si rintanava di prima mattina in una casetta grossa cosi a pochi passi da casa Trenker e lì lavorava. Il Canto della terra, la Nona Sinfonia, gli appunti della Decima, sono nari in quel capanno: la sublime desolazione di quelle pagine ha avuto come primo sfondo il bosco di Carbonin Nuova, primi spettatori alcuni caprioli vaganti ; Qui tutto è come allora, questi luoghi sono rimasti indenni dalla speculazione edilizia. E da un paio d'anni il .Comitato Gustav Mahler- di Dobbiaco, con il concorso dell'Azienda di soggiorno, della Giunta provinciale di Bolzano, del ministero del Turismo e Spettacolo e di altri enti, lavora per suscitare un centro di cultura musicale che facendo capo a Mahler si dedichi all'approfondimento di tut-\ ta l'età circostante. Frutto concreto di questa iniziativa è stata la seconda «Settimana musicale in memoria di Gustav Mahler», curata da Ugo Duse e da Heinz Klaus Metzger, che si è conclusa nella chiesa parrocchiale di Dobbiaco con un concerto dell'eccellente Quartetto rumeno .Academica»: in programma Bartok, Webern, un rarissimo Intermezzo di Wolf e l'op. 135 di Beethoven, il cui movimento lento diverrà la base per il monumentale finale della Terza Sinfonia mahleriana. Aperta dai « Wiener Kammermusiker», la rassegna, che ha attirato pubblico dalla vicina Cortina, dall'Austria e dalla Val Pusteria, ha ospitato Gino Gorini, l'orchestra .Haydn» di Bolzano e Trento, il baritono Dale Dusing accompagnato da Riccardo Zadra, conferenze di Dieter Schnebel, di Leonardo Pinzauti e . Metzger che ha fatto conoscere tre intonastio• ni dal Pierrot lunaire da parte di Vrieslander, Marx e Kowalskl accanto a due brani di quella celebre di Schónberg. Questa, al completo, è stata poi presentata in una accurata esecuzione dell'Ensemble «Musiea Negativa» diretto da Rainer Riehn nella sala J. Resch di San Candido: solista la brava Bell Imhoff che oltre al Wagner-Idyll dì Schnebel (una persuasiva parafrasi dell'In cantesimo del venerdì santo), ha cantato quattro Lieder di Mahler in una Inedita ver sione per voce e complesso da camera operata magistralmente da Schónberg. Giorgio Pestelli